IL RINASCIMENTO
Redazione-Il Rinascimento, è un movimento artistico, filosofico e letterario sviluppatosi in Italia intorno alla metà del 14° sec., destinato a estendersi e a differenziarsi nei diversi campi della cultura e dell’arte, ma con vaste risonanze in ogni settore della vita e dell’attività dell’uomo, il moto rinascimentale oltrepassò presto i confini dell’Italia per diffondersi negli altri paesi europei, in particolar modo Belgio e Paesi Bassi.
La cultura umanistica fu caratterizzata da una fruizione consapevolmente filologica dei classici greci e latini, dal rifiorire delle lettere e delle arti; da una passione per il bello stile latino e per il mondo immaginario degli antichi(gli eroi, i personaggi dei miti, le divinità del paganesimo politeista); da un processo di innovazione scientifica e in genere della cultura e della vita civile e da una concezione filosofica ed etica più immanente incentrata sul valore e sulla dignità dell’uomo.
Il termine “Rinascimento” fu usato, inizialmente, per indicare l’epoca di rottura che aveva visto la scoperta dell’uomo e la valorizzazione dell’individuo in due opere pubblicate rispettivamente nel 1855 e nel 1860: Renaissance, VII volume dell’Historie de France dello storico francese Jules Michelet, e Die Kultur der Renaissance in Italien (La civiltà del Rinascimento in Italia) dello storico svizzero Jacob Burckhardt.
I suoi limiti cronologici possono fissarsi con buona approssimazione tra la metà circa del Trecento e la fine del Cinquecento, anche se alcuni studiosi tendono a circoscrivere l’arco cronologico tra il 1400 e il 1550, altri tra il 1492 e il 1600.
Moltissimi studiosi ritengono che il Rinascimento tragga le sue origini dalla cultura medievale, anche se ben presto si allontanò da essa. La cultura medievale si basava sulla fede cristiana; gli artisti infatti, durante questo periodo, avevano il compito di avvicinare l’ uomo a Dio e mostrare sia le pene dell’Inferno, sia le gioie del Paradiso, in modo tale da spingere i fedeli a seguire la retta via. A partire dalla seconda metà del ‘300, nelle città italiane cominciò a svilupparsi una nuova classe sociale, ovvero la borghesia: banchieri, mercanti, artigiani, medici e magistrati cominciano ad avere l’esigenza di ampliare le proprie conoscenze come leggere, scrivere, fare calcoli matematici, conoscere la geografia, la fisica, la chimica e la medicina in modo tale da poter eccellere, o quantomeno essere competitivi, nelle loro professioni. Proprio per questa motivazione lo studio della teologia divenne inutile, poiché il singolo individuo prese coscienza delle proprie forze, cominciò a considerarsi l’artefice del proprio destino (“Homo faber ipsius fortunae”), anteponendo i beni terreni a quelli ultraterreni.
Ovviamente durante il Rinascimento le cose cambiarono anche in ambito artistico; il punto di riferimento non fu più quello medievale ma quello dell’arte classica greco-romana, all’interno della quale venivano esaltati tutti i punti di forza dell’uomo. Dunque si passò da una cultura profondamente religiosa, che poneva al centro del suo interesse Dio, ad una cultura laica, che invece non dava nessuno spazio alla religione.
Dopo la caduta di Costantinopoli, nel 1453, giunsero in Italia moltissimi studiosi che portarono con se preziosissimi manoscritti latini e greci, nacque quindi la filologia, disciplina che ha il compito di ricostruire un documento letterario. Questo studio della letteratura classica veniva chiamato “Humanae litterae” e pertanto il movimento culturale che si occupò di questi studi venne chiamato umanesimo. Gli umanisti, quindi, ebbero principalmente il compito di leggere, interpretare e commentare i classici latini e greci, correggere i testi che nel tempo erano stati modificati e che contenevano errori ed, infine, ricercare e scoprire manoscritti antichi di autori dimenticati.
La figura più importante e conosciuta del Rinascimento fu, senza dubbio, quella di Leonardo Da Vinci. Egli fu un architetto, ingegnere, scienziato, pittore e studioso di anatomia che, rappresentando “L’uomo vitruviano” , volle dimostrare come il corpo perfettamente armonico e proporzionato di un umano potesse essere inscritto perfettamente all’interno sia di un cerchio sia di un quadrato. Da Vinci fu anche l’autore de “La Gioconda”, ovvero un’opera innovativa poiché racchiudeva al suo interno la tecnica dello sfumato. Tale tecnica consisteva, appunto, nello sfumare i bordi della figura attraverso colorazioni differenti che però, dall’ occhio umano, vengono fuse in un tutt’uno. Da Vinci viene anche considerato l’ iniziatore dell’ attuale aeroplano; lui infatti, studiando il volo degli uccelli, realizzò un prototipo di macchina volante.
Lorenzo De Medici, soprannominato Lorenzo il magnifico, fu uno dei più grandi mecenati di tutto il Rinascimento. Il suo amore per la cultura e per l’ arte lo portò a circondarsi di artisti ed intellettuali molto conosciuti ed apprezzati, dei quali lui stesso fu promotore e finanziatore. Anche Lorenzo De Medici in persona fu un grandissimo artista, che concentrò i suoi studi principalmente in ambito letterario, ed in particolare per ciò che concerne la poesia; tra le sue opere più importanti ricordiamo la “Canzone di Bacco”.
Durante il Rinascimento la diffusione della cultura e dell’istruzione portò ad un aumento della circolazione di libri. Infatti iniziarono a nascere dei veri e propri negozi all’interno dei quali gli amanuensi trascrivevano i testi; quindi si sviluppò un settore economico basato sulla compravendita di libri. La vera svolta la si ebbe in seguito all’invenzione della stampa a caratteri mobili. Tale invenzione fu realizzata da Johan Gutenberg, discendente di una ricca famiglia patrizia di Magonza. Nel 1455 stampò il primo libro della storia: la Bibbia. L’invenzione della stampa, fece si che venissero ridotti drasticamente sia i costi sia i tempi di produzione dei libri ed, inoltre, questa sostituì la pergamena, che continuò ad essere usata esclusivamente
per i documenti ufficiali o di particolare importanza.