Ultime Notizie

DIES NATALIS OVIDIANO . EVENTI A SULMONA : MUSEO OVIDIO, CONCORSO “OVIDIO A SCUOLA”, MURALE OVIDIANO

0

Redazione- “Museo Ovidio”, concorso “ Ovidio a scuola” e “murale ovidiano” sono stati gli eventi promossi a Sulmona il 19 e 20 marzo 2023 nei giorni della ricorrenza della nascita di Ovidio da parte dell’Amministrazione Comunale presentati nel programma del “Dies natalis “ del poeta.. Il 20 marzo del 43 a.C. infatti nasceva a Sulmona Ovidio ,il poeta latino che dopo aver vissuto i fasti della vita romana sotto Augusto per un “carmen£ e per un “errore “ viene esiliato a Tomi ,l’odierna Costanza in Romania..

«Perdiderint cum me duo crimina, carmen et error /alterius facti culpa silenda mihi» (Tristia 2, 1, v.207 sg.) «Due crimini mi hanno perduto, un carme e un errore: del secondo debbo tacere le mie colpe» . Carmer et error colpe così generiche ricordate dallo stesso Ovidio che nei secoli alimentarono ipotesi probabili e improbabili circa la vera ragione per la quale venne esiliato in quella terra di barbari dove morì. I Tristia sono una specie di diario della sua vita in quella regione e una implicita richiesta di riammissione nel mondo della Roma, dove aveva svolto la sua attività letteraria entrando a far parte prima del circolo di Messalla Corvino (filorepubblicano), che lo stimola a dedicarsi alle lettere; più tardi invece entra nel circolo di Mecenate (filoaugusteo), dove conobbe importanti poeti del tempo: Orazio, Properzio, e per poco Virgilio .

La presentazione del percorso del Museo Ovidio il 19 Marzo e la premiazione del Concorso “Ovidio a scuola” la mattina del 20 Marzo sono state seguite da una passeggiata nell’ambito del progetto “Murale Ovidiano”, arricchita dalla lettura dei brani delle Metamorfosi .

Il Museo Ovidio, accolto nell’ex monastero di Santa Caterina a Sulmona, è stato ristrutturato e reso funzionale per ospitare il museo interamente dedicato al poeta alla cui conoscenza è dedicato il concorso “Ovidio a scuola” come proposta di coinvolgimento degli studenti nella lettura e nella conoscenza delle sue opere.

Ovidio a scuola si articola in tre sezioni:

– la prima, riservata agli studenti del Liceo classico Ovidio, che concorrono per il premio Bianchi D’Aurelio, cui hanno partecipato elaborando un racconto ispirato al mito di Callisto ed Arcade, Con lo sguardo rivolto alle stelle (Metamorfosi, II vv.409-530);
– la seconda, gli studenti della scuola secondaria di primo grado, hanno partecipato con lavori di ricerca, disegni, cartelloni, poesie, su supporto cartaceo o multimediale, aventi come tema il mito di Callisto ed Arcade sempre tratto dal poema del poeta Le Metamorfosi .
– la terza, gli studenti della scuola primaria, hanno partecipato con disegni, cartelloni, poesie, su supporto cartaceo o multimediale, aventi come tema il mito di Callisto ed Arcade tratto dal poema di Ovidio Metamorfosi (II, 409-530).

Si è svolta, come si diceva, una passeggiata alla scoperta di alcune delle opere artistiche murali dipinte sulle cabine elettriche della Città di Sulmona realizzate nell’ambito del progetto “Murale Ovidiano”, arricchita dalla lettura dei brani delle Metamorfosi che hanno ispirato le opere. Murale Ovidiano è un progetto promosso dall’Associazione “Amici del Certamen Ovidianum Sulmonense” in collaborazione con Enel, che mira alla riqualificazione della periferia della città di Sulmona, alla promozione dell’arte pubblica e alla diffusione della cultura classica, con particolare riferimento alla produzione letteraria di Ovidio, tramite la realizzazione di opere artistiche murali;

La passeggiata si è svolta lungo il seguente percorso:

– Viale delle Metamorfosi
– Via Lucrezio (cabina “Sogno Ovidiano”)
– Via Properzio- Piazza Tacito (cabina “Trasposizione Ovidiana”)
– Piazza Cicerone (cabina “Metamorfosi VIII Libro”).

L’iniziativa intende onorare anche due versi del poeta

Sulmo mihi patria est, gelidis uberrimus undis, milia qui novies distat ab Urbe decem. (Tristia, IV, 10) Mi è patria Sulmona, ricchissima di gelide acque, che dista nove volte dieci miglia da Roma

Autore de “Le Metamorfosi”, un’opera che ha influenzato gran parte della letteratura italiana, da Dante a d’Annunzio, il poeta Latino Publio Ovidio Nasone, nato a Sulmona nel 43 a.C., visse a corte la sua parabola letteraria , amato e venerato da Augusto e dal popolo romano. Fu anche poeta preferito dai giovani e dagli ambienti eleganti romani grazie alla sua opera giovanile in cui narra storie d’amore con versi veramente toccanti a volte per la sorte degli amanti : gli “Amores”. Il libro che però lo rese famoso e venne molto “ chiacchierato” per alcuni temi scandalistici e scandalosi però , “Ars Amatoria”, un libro erotico con il quale dispensa consigli sul corteggiamento ad uomini e donne. A Tomi compose i “Tristia”, opera malinconica dell’esilio dalla quale è stato tratto l’emistichio “Sulmo mihi patria est”, presente sullo stemma civico fin dal medioevo.

Ad Ovidio la città di Sulmona dedicò una statua opera dello scultore Ferrari realizzata dopo alcune traversie e posta nella centralissima Piazza XX Settembre lungo Corso Ovidio che è stata ed è tutt’ora una vetrina per la stessa città.Una statua gemella fu collocata a Tomi. A piazza XX settembre negli anni si raccoglievano nelle ore pomeridiane , mentre si teneva il “rito del passeggio “ , uno “struscio” come qualcuno lo definisce,lungo Corso Ovidio da Piazza del Carmine alla Villa comunale, dei capannelli di gente che stava li a parlare e ad ammirare quanti ovvero “ quante” passeggiavano. Un’abitudine possiamo dire quasi secolare anche perchè sulla piazza in fondo accanto alla facciata del Liceo classico ex Collegio dei Gesuiti, era aperto un caffè il Gran Caffè che nella buona stagione aveva tavoli all’aperto. Mentre ad un angolo della piazza, dove poi ha aperto il negozio di abbigliamento la famiglia Pacifoco c’era anticamente anche un altro bar. All’altro capo della piazza il ristorante Italia nel palazzo di Giovanni dalle Palle Veneziano. Sulla facciata di quel palazzo c’era anche un’altra effige di Ovidio e un’altra era stata posta all’ingresso del palazzo che ospita il museo civico nel cortile di palazzo SS. Annunziata .

E sempre ad Ovidio la città di Sulmona dedicò , ma in quell’occasione furono molti a concorrere per la riuscita dell’evento, un programma di iniziative in occasione del bimillenario della nascita con l’apporto fondamentale di un latinista di fama internazionale Ettore Paratore (Chieti 1907 – Roma 2000) latinista e critico italiano. Ha insegnato letteratura latina nelle università di Catania, Torino e Roma. Autore di una Storia della letteratura latina (1950), di numerosi studi (Tacito, 1951; Il teatro di Plauto e Terenzio, 1958; Musica e poesia nell’antica Roma, 1981) e di traduzioni di classici. Ha pubblicato anche saggi di letteratura italiana in chiave filologica e comparatistica: Antico e nuovo (1965), Studi dannunziani (1966), Tradizione e struttura in Dante (1968), Studi sui «Promessi sposi» (1972), Dal Petrarca all’Alfieri (1975).

Sempre in tema di anniversari , è anche doveroso qui ricordare per questo bimillenario il libro dei prof. Ilio Di Iorio e Stefania Di Carlo presentato nel 2017 “Dal Ponto a Sulmona” pubblicato appunto nell’ambito del Bimillenario Ovidiano che costituisce un “unicum” soprattutto per la traduzione dei versi ovidiani da parte dello scomparso professore Ilio Di Iorio, In particolar modo il libro mette l’accento sulla relegazione di Publio Ovidio Nasone che a causa di un “error” e di un “carmen” da poeta adulato e lusingato divenne “derelictus”. La professoressa Di Carlo esamina l’ammissione di colpa ovidiana. Non viene tralasciata in questo esame l’opera di valorizzazione del grande poeta peligno dal 1958 (anno del bimillenario della nascita che vide come animatore del convegno sulmonese il professore Ettore Paratore) ai giorni nostri. Significativa , come si diceva la traduzione del professore Di Iorio che sottolinea la sincerità, la cultura, la genialità, l’iporessia e l’anoressia di Ovidio nella Scizia minore.(1)

Dell’esperienza dell’esilio di Ovidio ci parla anche un altro libro “Viva il latino. Storie e bellezza di una lingua inutile” di Nicola Gardini .

Tornando alla cronaca degli eventi del “Dies natalis “ è stato annunciata l’apertura dello Spazio Ovidio come pure il Parco Letterario.
Per la cronaca delle giornate si ricorda ancora che le iniziative sono promosse dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con la DMC Terre d’Amore in Abruzzo, il Polo di Istruzione “Ovidio”, enti pubblici e realtà private impegnate nella conoscenza e diffusione della vita e delle opere del poeta.

Inoltre tra le altre iniziative va anche ricordato che nella giornata del 19 marzo gli studenti del Liceo Classico “Ovidio” sono stati protagonisti di un momento di incontro ai piedi della statua del poeta, in piazza XX Settembre, e del concorso “Ovidio a scuola”, la cui premiazione si è svolta al Cinema Pacifico .

Invece il 20 marzo, dies natalis di Ovidio, l’ex monastero di Santa Caterina a Sulmona, ristrutturato e e reso ospitale in funzione di un museo interamente dedicato al poeta, a conclusione dell’ultima fase dei lavori che saranno realizzati nei prossimi mesi, ha aperto le porte alla Città e continuerò ad essere visitabile nei seguenti orari: 10.00/13.00 e 15.00/17.00.

All’interno sono in programma vari appuntamenti per un confronto tra istituzioni, associazioni, imprese e cittadini, in modo da far conoscere al territorio l’edificio nella sua nuova configurazione e lo stato dell’arte dei lavori; sarà inoltre occasione proficua per raccogliere suggestioni e proposte allo scopo di addivenire a una ulteriore proficua e condivisa fase progettuale in ordine alla sua prossima gestione .

Dopo l’inaugurazione nel corso della mattina è stato presentato il progetto di allestimento multimediale, da sviluppare negli ambienti al primo piano dell’ex monastero: un percorso che si avvale delle più moderne tecnologie per offrire al visitatore una “Ovidii experientia”.Si procederà quindi alla firma della convenzione per l’adesione del “Parco Letterario Ovidio” alla rete nazionale dei Parchi Letterari(https://www.parchiletterari.com/); un nuovo veicolo di conoscenza e promozione, che fungerà anche da raccordo per le iniziative dedicate al poeta sulmonese.
Successivamente sono stati presentati i progetti ammessi a finanziamento nell’ambito delle celebrazioni del Bimillenario ovidiano: sei proposte che abbracciano vari campi e che restituiscono una pluralità di approcci e interpretazioni dell’opera di Ovidio. La presentazione della 21° edizione del Certamen Ovidianum Sulmonense, con la partecipazione degli studenti del Liceo Classico “Ovidio”, conclude il programma, affidando ai più giovani il prossimo appuntamento.

Si chiama Spazio Ovidio ed è stato realizzato nel monastero di Santa Caterina il museo interamente dedicato al poeta dell’amore. Il taglio del nastro si è tenuto come abbiamo detto domenica 19 marzo .
Alcuni piccoli lavori sono ancora in corso e saranno ultimati nei prossimi mesi attraverso l’installazione di attrezzature, arredi e contenuti multimediali con i quali sarà possibile ripercorrere la vita e le opere del poeta latino. Quello di domenica è stato una sorta di open day voluto dal sindaco di Sulmona Gianfranco Di Pietro e dall’assessore alla Cultura Emanuela Ceccaroni durante il quale i cittadini, in anteprima, hanno potuto visitare gli spazi dedicati al poeta. Gli ingressi sono stati consentiti dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17. All’interno sono in programma vari appuntamenti per un confronto tra istituzioni, associazioni, imprese e cittadini, in modo da far conoscere al territorio l’edificio nella sua nuova configurazione e lo stato dell’arte dei lavori. Nel corso della mattina è stato presentato il progetto di allestimento multimediale, da sviluppare negli ambienti al primo piano dell’ex monastero: un percorso che si avvale delle più moderne tecnologie per offrire al visitatore una “Ovidii experientia”.

Giunge a compimento anche il Parco Letterario Ovidio con la firma di adesione alla rete nazionale dei parchi letterari, un nuovo veicolo di conoscenza e promozione, che fungerà anche da raccordo per le iniziative dedicate al poeta sulmonese. Successivamente saranno presentati i progetti ammessi a finanziamento nell’ambito delle celebrazioni del Bimillenario ovidiano: sei proposte che abbracciano vari campi e che restituiscono una pluralità di approcci e interpretazioni dell’opera di Ovidio.

Programma
Sabato 19 marzo, ore 10.00. La Corona. Omaggio alla statua del Poeta . Istituto di Istruzione Superiore Ovidio, piazza XX SettembreOre 10.30. La Premiazione. Concorso Ovidio a Scuola. Istituto di Istruzione Superiore Ovidio. Cinema Pacifico

Domenica 20 marzo. Dies natalis di Ovidio

Complesso ex monastero di Santa Caterina…verso il Museo di Ovidio.
Ore 10.00 – 13.00. Apertura spazi
Ore 10.30. Verso il Museo di Ovidio
Gianfranco Di Piero, Sindaco di Sulmona
Antonietta La Porta, Consigliere Regione Abruzzo
Fabio Spinosa Pingue, Consigliere Camera di Commercio Gran Sasso
Katia Di Marzio, Assessore al Patrimonio Comune di Sulmona
Emanuela Ceccaroni, Assessore alla Cultura Comune di Sulmona

Ore 11.00. Il progetto di Allestimento
Maurizio Paoloantonio, Progettista
Raffaele Giannantonio, Consulente Scientifico
Rosanna Tuteri, Consulente Archeologa

Ore 11.30. Il Parco Letterario Ovidio. Firma Convenzione.
Gianfranco Di Piero, Sindaco di Sulmona
Stanislao de Marsanich, Presidente Associazione I Parchi Letterari
Paesaggio Culturale Italiano.

Ore 12.00. I Progetti del Bimillenario
La Ricerca, Centro Studi Ovidiani
Il Museo Archeologico, Soprintendenza Archeologica. Belle Arti e Paesaggio CH-PE
I Murales, Amici del Certamen Ovidianum Sulmonense
Il Teatro, Fontacadabra
Le Filastrocche, Web per tutti
La Scuola,  Istituto di Istruzione Superiore Ovidio

Ore 12.30 . La presentazione della 21^ edizione del Certamen Ovidianum Sulmonense
Lettura di brani ovidiani e musica a cura degli studenti del Liceo Classico Ovidio

Ore 15.00 – 17.00 Visite agli spazi rinnovati ex Monastero

Ma chi era Ovidio ? Alessandro Bencivenga sul magazine dei Parchi letterari scrive : «Cantore dei teneri amori» (tenerorum lusor amorum): così si definisce Ovidio in un verso di una elegia scritta dall’esilio (Tristia IV, 10, 1), considerata una sorta di testamento spirituale per farsi conoscere dalla posterità. Ma chi era Ovidio? Publius Ovidius Naso, uno dei massimi poeti dell’antichità latina, nacque a Sulmona il 20 marzo del 43 a.C. da una famiglia benestante di rango equestre, che ancora giovane lo inviò a Roma insieme al fratello Lucio (morto poco dopo) a studiare grammatica e retorica, volendolo avviare alla carriera forense e politica. Ma, come dice egli stesso, quod temptabam dicere versus erat («ciò che provavo a scrivere erano versi»: Tristia IV, 10, 26) e quindi ben presto abbandonò gli studi per dedicarsi solo alla poesia, malgrado la diffidenza del padre.

In realtà il suo grande talento consentì fin da subito alle sue opere giovanili a tema amoroso (Amores, Ars amatoria, Remedia amoris, Heroides, Medicamina faciei femineae) di godere di una grande diffusione tra i lettori di Roma e lo spinse a dedicarsi anche ad altri generi, come la poesia didascalica con i Fasti (incompleti) e, soprattutto, l’epica mitologica con le Metamorfosi, considerate universalmente il suo capolavoro. Nell’8 d.C., però, al culmine della fama, lo colpì un editto dell’imperatore Ottaviano Augusto, che lo relegò sulle rive del Mar Nero, a Tomi (attuale Costanza, in Romania), dove morì una decina di anni dopo: ancora oggi non è dato sapere il motivo preciso di questa condanna, riassunta dal poeta nel celebre verso perdiderint cum me duo crimina, carmen et error («mi hanno perduto due colpe, un carme e un errore»: Tristia II, 1, 207); sulla questione sono stati versati fiumi d’inchiostro in ogni secolo da illustri studiosi, senza tuttavia giungere ad una soluzione definitiva. Anche questo ha contribuito a creare il “mito” di Ovidio, insieme alle sue ultime opere dall’esilio (Tristia, Epistulae ex Ponto), nelle quale ha creato il prototipo dell’esule, al quale poi faranno riferimento altri esiliati illustri (Dante Alighieri, Ugo Foscolo…). Ma senza dubbio l’influsso più importante esercitato da Ovidio e dalle sue opere è quello in ambito artistico: le Metamorfosi sono state per lungo tempo una vera e propria enciclopedia della mitologia classica e come tali utilizzate come fonte d’ispirazione dagli artisti di tutti i tempi fino ai nostri giorni.”(2)

Si è detto come in occasione degli eventi per ricordare il giorno di nascita di Ovidio si concretizza, con la firma di adesione ai parchi letterari anche il Parco letterario dedicato ad Ovidio. Il presidente dell’associazione parchi letterari così definisce questa iniziativa : “I Parchi Letterari sono territori caratterizzati da diverse combinazioni di elementi naturali e umani che illustrano l’evoluzione delle comunità locali attraverso la letteratura.

Sono i luoghi stessi che comunicano le sensazioni che hanno ispirato tanti autori per le loro opere e che i Parchi Letterari fanno rivivere al visitatore elaborando interventi che ricordano l’autore, la sua ispirazione e la sua creatività attraverso la valorizzazione dell’ambiente, della storia e delle tradizioni di chi quel luogo abita.

Le ambientazioni di romanzi, racconti, novelle o poesie – siano esse case, ruderi, centri storici, campagne o periferie – sono presidi letterari che diventano fonte di conoscenza di paesaggi e di ambienti che si configurano come patrimonio specifico e testimone dei valori naturali, storici e culturali delle comunità locali da proteggere, conservare e rivitalizzare.

Molte delle più celebri opere letterarie e poetiche, ambientate in luoghi reali legati alla vita o alle vicende di un autore o scelti per affinità culturale, offrono un metodo originale di interpretazione dello spazio; consentono infatti di reinterpretare il territorio e di dare un significato ai luoghi in un equilibrato connubio tra paesaggio, patrimonio culturale e attività economiche.

I Parchi Letterari assumono il ruolo di tutela letteraria di luoghi resi immortali da versi e descrizioni celebri che rischiano di essere cancellati e che si traducono nella scelta di itinerari, tracciati attraverso territori segnati dalla presenza fisica o interpretativa di scrittori. Un singolare percorso che fa rivivere al visitatore le suggestioni e le emozioni che lo scrittore ha vissuto e che vi ha impresso nelle sue opere (Stanislao Nievo).

Il lettore dispone così di una chiave di lettura che stimola la visita di luoghi altrimenti considerati solo per il loro panorama: un viaggio reso reale ed attuale dall’incontro con personaggi viventi che introducono a un racconto inseparabile dalla località che li ospita.

Capire quanto l’opera letteraria sia potente nell’avvicinare il lettore all’ambiente descritto da un autore, è sicuramente il primo passo per offrire allo stesso lettore i mezzi per essere coinvolto e partecipare alla tutela di quell’ambiente.

I Parchi Letterari non si limitano a custodire e divulgare la letteratura attraverso i luoghi, ma pretendono di salvaguardare i luoghi attraverso la letteratura.”

Nell’estate 2009, nasce “Paesaggio culturale italiano srl”, una società che ho lo scopo di promuovere i parchi letterari d’Italia per fini turistici e culturali. In tale ottica i parchi letterari diventano dei veri e propri itinerari lungo i luoghi di vita e di ispirazione dei grandi scrittori.

Al loro interno si possono organizzare visite guidate, eventi tematici ed anche attività legate al mondo dell’enogastronomia e dell’artigianato.
In questo modo la letteratura diventa uno strumento di promozione turistica molto originale ed anche suggestiva che attraverso i grandi autori del nostro paese interpreta il territorio visto come un insieme di risorse ambientali, storiche, artistiche e di tradizioni.

Va ricordato comunque anche il bimillenario della morte di Ovidio . Per convenzione , siccome la data di morte del poeta latino Ovidio è incerta tra il 17 e il 18 d.C., si era stabilito che le celebrazioni per il bimillenario dalla morte dell’autore delle “Metamorfosi” dovesse arrivare nel 2017. Anno in cui si sarebbero dovute tenere tutte le manifestazioni necessarie atte a ricordare l’opera di Publio Nasone Ovidio da Sulmona. (3)

In quell’occasione si tenne in Abruzzo un convegno internazionale alla cui apertura il presidente della Giunta Regionale Luciano d’Alfonso affermò alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. : “Ovidio ci ha lasciato una grande testimonianza: ‘Sulmo Mihi Patria Est’. Per questo Sulmona è la patria di ciascuno di noi” .

“A Sulmona, come in ogni ambiente letterario nel mondo, – aggiunse – vogliamo celebrare così la sua magnificenza rivendicando la grandezza del figlio più illustre di questa terra che ha rappresentato il livello più alto raggiunto dalla poesia classica. Sulmona è il luogo che ha dato i natali anche ad altri giganti del pensiero, moderno e contemporaneo. Penso, soprattutto, al giurista e filosofo Capograssi. Dobbiamo far sì che dal ricordo nasca la forza per continuare. Sono convinto che coltivare la memoria di Ovidio a 2000 anni dalla sua scomparsa, in contemporanea con la città di Costanza in Romania dove il grande poeta latino morì in esilio, significhi per noi tutti superare ogni difficoltà attraverso la memoria, la competenza e la tenacia”.

Nel 2018 proprio per questo bimillenario alle Scuderie del Quirinale fu allestita una grande mostra “Ovidio. Amori miti e altre storie” che ha raccontato un poeta attraverso le immagini di capolavori d’arte di ogni epoca. Un’impresa affrontata con coraggio e competenza dalla curatrice Francesca Ghedini per ricordare il più immaginifico degli scrittori antichi e sottolineare l’importanza che la sua parola poetica ha avuto per secoli nell’immaginario culturale dell’Occidente.

Maria Pellegrini su Umbrialeft.it così descrive la mostra e l’opera di Ovidio : “Per raccontare Ovidio viene data voce a 250 oggetti tra reperti archeologici, sculture antiche, affreschi, manoscritti medievali e dipinti di età moderna, provenienti da numerosi musei e biblioteche nazionali e internazionali che accompagnano il racconto della vita del poeta e i temi al centro delle sue opere. È un viaggio alla scoperta del mondo poetico di Ovidio e della società romana della prima età imperiale ricostruite attraverso i suoi versi – dagli “Amores” all’“Ars amatoria”, dalle “Metamorfosi” alle disperate opere scritte in esilio: “Tristia” ed “Epistulae ex Ponto”.

Continua poi la Pellegrini : “Ovidio fu testimone del passaggio dalla Repubblica all’Impero al tempo di Ottaviano – divenuto poi Augusto -, che comportò un cambio di regime e un tentativo di restaurazione dei costumi. Al contrario di tanti intellettuali inizialmente nemici di Augusto, poi divenuti suoi amici o sostenitori, Ovidio – politicamente disimpegnato – finì la sua vita in esilio, dopo aver più volte chiesto e mai ottenuto il ritorno a Roma. Al motivo di tale condanna Ovidio accennò in modo vago in un passo delle sue opere scritte a Tomi affermando di essere stato punito a causa di due colpe: un “error”, forse il coinvolgimento in uno scandalo in cui era implicata la stessa famiglia imperiale, e un “carmen”, sicuramente una sua opera rivelatrice di una concezione del mondo disinvolta, sensuale, garbatamente cinica, in contrasto e senza possibilità di conciliazione con il programma di restaurazione morale perseguito da Augusto. Ma c’è un momento in cui Ovidio sembra voler rivelare qualcosa di più. È nel terzo libro dei “Tristia” quando suppone di essere stato punito perché «i miei occhi senza volerlo hanno visto cose che non dovevano vedere». Resta il mistero di cosa videro gli occhi del poeta.”

Per questa mostra alle Scuderie “Il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia ha colto l’opportunità di collaborare a questo importante progetto espositivo attraverso il prestito di numerose opere. Manufatti in ambra di squisita lavorazione che ritraggono Amore e Psiche, anelli intagliati con ritratti di raffinate matrone romane dalle acconciature elaborate, ma anche piccole sculture e oggetti da toeletta, come le pissidi e le scatoline lavorate a intaglio, amuleti, collane e gemme vitree, ed anche un grande specchio in bronzo e una trousse destinata a contenere l’occorrente per il trucco: oggetti che ci raccontano di un mondo elegante dai gusti ricercati e rimandano a un’altra opera di Ovidio: “Medicamina faciei” un vero trattato di cosmesi. Alle donne che vogliono mantenere vivo l’amore dell’uomo, il poeta consiglia come rendere più seducente il proprio aspetto. La bellezza però deve essere unita anche all’amabilità del conversare, al saper danzare, partecipare a giochi di società, smussare gli spigoli del carattere, saper essere allegre perché «le donne tristi sono antipatiche». Il poeta ci tiene a essere ricordato maestro delle giovani amanti tanto che nel distico finale sottolinea la sua funzione: «Le donne, mie seguaci, scrivano sulla tomba: ‘fu Ovidio il mio maestro’».Da Aquileia è arrivata anche la statua monumentale che ritrae l’imperatore Augusto in vesti sacerdotali, non poteva mancare in questo spazio espositivo la figura di chi ebbe una parte determinante nella vita del poeta che per suo ordine fu relegato in una terra lontana senza mai poter rivedere Roma.

Mostre, eventi, concorsi, per ricordare gli anniversari della nascita e della morte di Ovidio sia nella sua terra natale , Sulmona, sia in altri luoghi come appunto la mostra allestita nelle Scuderie del Quirinale.

Tutto nel ricordo di un poeta che come suggerisce Francesca Ghedini ,curatrice della mostra alle Scuderie, fu reso immortale dalla “sua poesia che gli è sopravvissuta : sopravvissuta alle ingiurie del tempo, al confino, all’ostracismo decretato contro le sue opere, sopravvissuta alla volontà del reggitore dell’Impero di annientare quel contestatore ante litteram, capace di ferire con la sua ironia dissacrante, con il suo gusto per il paradosso, con quel suo gioco un po’ perverso di mettere gli dei alla berlina”. Aggiungendo con soddisfazione rispetto alla mostra “ si è realizzato l’antico sogno di Ovidio: il suo ritorno a Roma”.

(1)https://www.reteabruzzo.com/2017/12/19/dal-ponto-a-sulmonaa-spazio-pingue-il-libro-di-ilio-di-iorio-e-stefania-di-carlo/

(2)https://parchiletterari.com/parktime/articolo.php?ID=05626

(3)https://www.fanpage.it/cultura/litalia-e-quel-paese-dove-si-celebra-ovidio-con-2-anni-di-ritardo-sul-bimillenario/

Commenti

commenti