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IL TRENO COME METAFORA DEL VIAGGIO DELLA VITA-DOTT.SSA ANTONELLA FORTUNA

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Redazione-A ben pensarci l’immagine del treno rappresenta la metafora del ciclo della vita annesse le sue tante dinamiche e sfumature.

L’attesa: di qualcosa di nuovo ed inaspettato che ti cambia collocazione, ti sposta, ti reca altrove con la sospensione del pensiero ed il disincanto. E’ l’attesa di un figlio, di un nuovo amore, di un esito, di una trasformazione. ..e puo’ essere ponderata conoscendone binario ed orario…..o trepida  quando arriva  il gigante di ferro ed e’ bene guardare da lontano per  poi fare attenzione che il turbine che porta non scompigli troppo capelli ed anima.

Il viaggio: condiviso nei vagoni assegnati eppur casuali , dove ci si ritrova nelle storie o ci si arrabbia scoprendo aspetti dell’altro che assomigliano a noi.

E poi gli amori, i viaggi della speranza per far salva la vita, i transiti verso esami, nuove destinazioni .

Poi ancora…fughe silenti, clandestine, disperate o guidate dalla paura.

Ancora visite, parenti ritrovati, primi giorni di scuola, cerimonie, saluti di arrivederci e qualche addio.

Qualcuno resta pensoso a guardare la vita che si mostra dai finestrini, un curioso ascolta le conversazioni. Chi cede al sonno cullato di un viaggio troppo lungo e chi si muove con la testa dentro la musica.

Sino a che giunge la destinazione a lungo attesa o troppo veloce e si deve andare inevitabilmente senza esitazione forse con dolorosa attesa o sconcerto…ma andare.

Infine i treni fermi, quelli vecchi che non volano piu’, quelli sfiniti con la ferraglia in pezzi , quelli che hanno fatto da tela a writer forsennati , a innamorati legati dai lucchetti a graffiti scolastici sui sedile e dentro ai vagoni.

E i treni nuovi, quelli che sfrecciano senza ostacoli e attraversano le colline con la cornice di arbusti montani, acrocori assolati o marine albeggianti.

Capotreni stanchi, voci di altoparlanti delle metropoli asfissianti o di piccole stazioni di gatti dormienti su panchine solitarie.E nei miei occhi c’è ancora il viaggio sul treno del Bernina cosi lento

ma rapido come l’ossimoro della vita che sembra lunga ma trascorre troppo in fretta.

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