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IL SE’ AUTENTICO NASCE DAL PERDONARSI – DOTT.SSA ANTONELLA FORTUNA

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Redazione-Per poter conoscere l’intima essenza di noi stessi ed individuare il “ se’ autentico” , è necessario il riconoscimento dell’alterita’.

L’altro diviene una occasione di “rispecchiamento” in cui ci si scopre, riconosce, ritrova.

Il rispecchiamento che diventa autentico se si desidera intraprendere “il viaggio” trovando nuovi equilibri nel confrontro di similarita’ e differenze,  ma risultare “deformante” se le immagini che riflette sono “ombre”.

Se ci si adatta “passivamente” all’altro e dunque si subisce, si toglie respiro alle proprie inclinazioni, bisogni ed immaginazioni e dunque il processo diviene “neghentropico”; cosiccome lo diventa qualora si rimane isolati ed indipendenti “ incistati” in un IO COGITO che mostri un processo di autopoiesi..

Bisogna diventare “cercatori di senso” nel ricomporre frammenti  ( di uno specchio rotto) quali aspetti mutevoli e molteplici dei tanti se’.

E quando ci si  riconosce nell’altro e si immagina, percependo i giudizi e provando  sentimenti, si puo’ scegliere se “ narrarsi” o utilizzare le “maschere del nascondimento” in un eterno percorso labirintico dove non ci si  incontrera’ mai  .

E poi tutto con la distanza della “prossimita’” che non e’ troppo lontana ( altrimenti non ci si vedrebbe), ne troppo esigua ( ci si confonderebbe con l’altro)

Il nostro compito è quello di esercitare la “consapevolezza” con il desiderio di un errante del deserto che desidera un ‘oasi.

Con l’attenzione di cercare l’origine e seguire l’evolversi dei nostri tanti se’: osservandoci, sperimentando, riconciliando il buono ed il cattivo l’armonia con la cacofonia, per potersi “ perdonare” o  accettare la propria “ ombra” e

dunque essere autenticamente se stessi.

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