SCHEGGE DI VITA DI GIOVANNA FORTUNA
Redazione-Stanotte ho immaginato di essere pittrice di un sogno, come farfalla argentea dalle ali tenere, e di dipingere la tela dei miei giorni usando a poco a poco il colore delle ore. Le note del tempo tinteggiavano, con toni vivaci ma soffusi, il soffitto del solaio mentre mi pareva di udire il fruscio delicato delle dita che si sfregavano con arte fra gli acquerelli quasi fosse l’indice di una mano insaziabile di sapere che scuciva gli argini del silenzio voltando le pagine sbiadite. In quel mentre mi sentivo librare, solitaria ma lucente, condensare così tanto inimmaginabile orgoglio di piume d’oca nella brama di carpire sensazioni, ingoiarne le emozioni, indossare personaggi e lasciare che ciascun tomo desse di se quell’impronta che si faceva pensiero nella mente, mentre ardente il tempo centellinava gli attimi fuggenti. Così, paga e solerte, contornavo sempre più il ritratto della mia stagione mentre pezzi di cielo cadevano sornioni nel confondersi dei se e quando, chiusi nella pagina dei ricordi, e la magia del sogno spruzzava polvere di stelle sulla chioma dell’inverno esistenziale. Per un attimo, presa da un senso di impotenza e di chimerica impresa, avrei voluto essere una folata di vento gelido o una valanga di neve o una pioggia torrenziale e spazzare via tutto ciò che quella densità di carta potesse contenere, quasi a far finta di non averne mai conosciuta la natura in quell’antica biblioteca, nel solaio, dove da sempre ogni uomo va a deporre il libro della sua esistenza. Poi ad un tratto ho cominciato idealmente a dipingere il cielo con i colori del mare, intingere il pennello nell’onda spumeggiante e asciugare le nubi con la bionda e cocente sabbia dell’estate, fermando per un istante il macchinoso e mirabile ingegno dei pensieri e assaporando riga dopo riga quelle parole incise, concise, ingiallite dagli anni e dagli eventi:
“IN QUESTO LIBRO SONO RACCHIUSI I PENSIERI PIU’ PROFONDI DEL MIO ESSERE, SGORGATI COME SORGENTE DEL CUORE E DELL’ANIMA, BRICIOLE DEL VISSUTO DISSEMINATE LUNGO LA STRADA DEL TEMPO, ACCAREZZATE DA UNA FORTE BREZZA DI NOSTALGIA E DALL’ECO DOLCE DEL PASSATO CHE E’ VITA.
COSI’ ORA AVVERTO GLI ISTANTI GIA’ TRASCORSI SCIVOLARE PROROMPENTI COME SE SCENDESSERO IMPETUOSI IN UNA CASCATA DI IMMAGINI; LE GIOIE, I TREMITI, I DISSAPORI, I RIMPIANTI, I DESIDERI, I SORRISI, I PROGETTI, MIGRANO DANZANDO CON LE NOTE DEGLI ANNI SOFFIANDO SU CANDELE CONSUNTE.
VORREI CHE CIO’ CHE E’ STATO SCRITTO, CUSTODITO NELLA BIBLIOTECA DI IERI E DI DOMANI, OGGI NON FACCIA CHE ABBRACCIARE I NOSTRI SGUARDI NELL’ANELITO VIGOROSO CHE COME MAI PITTORE LASCI INCOMPLETO IL DIPINTO DELLA SUA ESISTENZA, COSI’ MAI POLVERE SI ADDENSERA’ SUI VOLUMI DEL SAPERE INTRAPPOLATI DALLA PAURA SORDA DI CONOSCERE LE PAGINE DI VITA QUOTIDIANA DOVE AUTORE E’ STATO E SARA’
OGNUNO DI NOI”.