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“MUSICOTERAPIA E ANZIANI”-VALERIA CRESCENZI

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Redazione-Da qualche mese sto lavorando come musicoterapista presso la “Casa della Divina Provvidenza” di Ficulle (Tr), residenza protetta per non autosufficienti ed Alzheimer.Il progetto di musicoterapia coinvolge due gruppi di persone:un primo gruppo di anziani fragili, piuttosto compromessi fisicamente e cognitivamente eun secondo gruppo di persone, più attive e in forza.

I gruppi, seppur diversi tra loro, hanno manifestato interesse e curiosità nei confronti del percorso di musicoterapia, che ha rappresentato una novità per tutti.

Tutti hanno evidenziato un miglioramento del tono dell’umore e nonostante l’andamento degli incontri sia stato diverso e diversificato, tutti hanno ampliato la loro presenza, intensificando incontro dopo incontro il loro coinvolgimento personale e di gruppo.

Tra gli obiettivi principali del progetto:

favorire l’espressività attraverso il canale musicale,

favorire la socializzazione, la condivisione,

ridurre il senso di frustrazione, irritabilità, agitazione;

stimolare la persona globalmente e nei suoi punti di forza.

Incontro dopo incontro ci siamo conosciuti, misurati, armonizzati.C’è stato un livello molto alto di attenzione e partecipazione.C’è chi ha partecipato più attivamente, con il canto, con la voce, con la condivisione di ricordi intimi e personali e chi si è dimostrato attento ascoltatore o ha partecipato in modo più “raccolto” agli incontri.Ci siamo sentiti “collegati” attraverso la musica.Abbiamo ascoltato tante musiche, di ogni genere, prendendo spunto da ogni piccola cosa, per poi improvvisare con gli strumenti in gruppo.

Spesso ho accompagnato con la chitarra i canti della loro gioventù, quelli che ho conosciuto anche io da bambina tramite i miei nonni, inoltre abbiamo ricercato anche canti nuovi, di culture diverse, per riflettere su tanti aspetti della società moderna, attuale.

Non abbiamo mai dimenticato la dimensione passata, che ha consentito di ricordare le radici più profonde ma abbiamo valutato e considerato decisamente anche la dimensione del presente.

Ho trovato molto interessante collegare chi eravamo, chi siamo diventati, chi siamo oggi e chi saremo.

Questo per non dimenticare che tutte le persone che hanno partecipato sono in vita, ci sono in tutti i sensi, esistono e anche fortemente e sono capaci di essere e di abitare il proprio corpo e l’ambiente in cui si trovano, ai fini di valorizzare tutto ciò che c’è ancora e che è nelle loro possibilità, come anche tutto ciò che li aspetta.Per chiudere, la testimonianza di uno dei nostri incontri: la realizzazione di un “quadro sonoro”, dipinto collettivamente, elaborato sulla musica “L’Autunno” di Antonio Vivaldi, musica ispirata alla stagione che stiamo vivendo (questo per rafforzare anche le coordinate temporali e spaziali dei partecipanti).

L’ascolto condiviso della musica ha permesso il collegamento con i colori, che sono stati scelti per la pittura direttamente dagli anziani coinvolti e sono diventati la loro spinta motivazionale.

I tratti, inizialmente astratti ed ispirati dall’ascolto musicale, si sono poi intersecati tra loro, dando vita a nuovi spunti e allo sviluppo di un’idea collettiva e condivisa.

Ecco la magia: la tela, veniva passata di volta in volta ad ognuno dei partecipanti ed il tratto di uno diveniva ispirazione e prosieguo per l’altro, che si sintonizzava con ciò che trovava per seguire l’andamento del dipinto.

Questo ha permesso la condivisione e lo sviluppo di un’attività nuova, vissuta nel “qui ed ora” terapeutico.Ognuno si adattava al colore e al tratto dell’altro e proseguiva, sul momento, con quello che sentiva di fare, il tutto contenuto dalla musica di riferimento che ha fatto da collante all’intera attività.Il risultato è nella foto qui allegata, che, prescindendo dall’aspetto artistico e pittorico, rappresenta il frutto di un incontro molto intenso e di un

percorso musicoterapico condiviso e in assoluta crescita.

Valeria Crescenzi

musicista, musicoterapista

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