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MATHIAS BURATTO, UNO ZOOM SUL GIOVANE SCRITTORE E POETA NATO A TRIESTE

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Redazione-  Mathias Buratto è stato scoperto qualche anno fa dal magico duo che era composto da Teddy Reno e Sylvia Pagni, quando ha vinto nella categoria autori la nota manifestazione ideata dallo stesso cantante ad Arriccia, nel lontano 1961: il Festival degli Sconosciuti.

Le parole hanno conquistato la fantasia del giovane autore lo stesso giorno in cui gli è stata donata, appena adolescente, l’opera omnia del noto drammaturgo William Shakespeare. “Da quel momento qualcosa in me è irrimediabilmente cambiato”, ha rivelato l’autore. “Ho capito le infinite possibilità che le parole possono offrire.”

Mathias, essendo però figlio del XX Secolo e lasciando il Bardo su quel piedistallo dov’è giusto che stia, si è orientato verso la letteratura, soprattutto quella della Lost Generation, al punto da considerare Scott Fitzgerald suo maestro putativo e prima fonte d’ispirazione. “Per me Fitzgerald era ed è l’uomo più nostalgico al mondo. Ripetere il passato era l’ossessione di Gatsby e di Fitzgerald stesso… e fin da piccolo è sempre stata anche la mia. C’è una frase che, a mio avviso, è la più indicativa in assoluto: Una persona sentimentale spera che le cose durino, una persona romantica ha la disperata certezza che non dureranno.”

Romantico e sognatore, non è un caso che Mathias Buratto adori i due autori che hanno fatto dei contrappunti del cuore una missione poetica e personale. Anche la Vita Nova di Dante è tra le sue opere preferite. Oltre alla narrativa, Mathias Buratto è sempre stato un grande appassionato e sostenitore della poesia. Non è un caso, infatti, che i suoi primi esperimenti, divenuti poi i primi successi, come le prime pubblicazioni e riconoscimenti, siano frutto della poesia. A questo proposito l’autore ha detto: “La poesia ci aiuta a comprendere meglio la vita, e non è un mistero: riesce a infonderle il velato senso di una preziosa alchimia, qualcosa che, molto spesso, dilegua innanzi ai mille pensieri che agognano le mente nel quotidiano. La poesia è evasione; la poesia è vedere il mondo come dovrebbe essere.”

Dopo questa incursione nell’universo poetico, ancora in essere (sostiene il giovane autore), si è infine deciso di addentrarsi nel complesso mondo della narrativa. Prima con la pubblicazione di una favola che è quasi un romanzo, dal titolo Abi & Nibor, edito a inizio 2024. Poi, negli ultimi mesi, cimentandosi anche nell’autopubblicazione e affidando il proprio lavoro al colosso mondiale dell’e-commerce Amazon, pubblicando tre racconti brevi (più una silloge di poesie) che hanno riscosso ottimi consensi e critiche ancor più incoraggianti. I tre racconti sono tutti acquistabili in vari formati e fruibili anche gratuitamente per i possessori di un abbonamento Amazon Kindle Unlimited. I tre racconti sono diversi tra loro, ma uniti in un particolare intreccio narrativo ed espressivo, peculiarità che definisce la prosa del giovane autore. “Quel Giorno a Venezia”, “La Ragazza di Ipanema” e “Hypnagogia” sono il risultato di questo trittico narrativo che promette di esplorare i lati più reconditi sia dell’anima che delle emozioni con grande sensibilità. Se il primo racconto (che è già stato in vetta su due diverse classifiche Amazon) accarezza la fuggevole nostalgia del tempo nella città più romantica del mondo, il secondo racconta la storia (romanzata) di una delle canzoni brasiliane più famose e conosciute di tutto il XX secolo, mentre il terzo è semplicemente da leggere e rileggere perché un racconto così non è mai stato scritto prima.

Ma cosa riserva il futuro al giovane autore?

In questo momento sta scrivendo la biografia ufficiale della nota cantante (e amica) Sylvia Pagni. “La nostra amicizia”, ricorda Buratto, “è cominciata dopo che ho vinto il Festival degli Sconosciuti e oggi è una delle mie più care amiche e una delle artiste che stimo di più. Scrivere la sua biografia è un dono.” Infine, è pronto a proporre il primo di una serie di romanzi che ha scritto. Ci ha svelato che sente un legame molto forte con LEI, il capostipite di una saga (che al momento conta tre libri già scritti) ambientata in un prossimo futuro (ma non così distante) che segue le vicende di un androide. Però, promette Buratto, è qualcosa di diverso da come siamo abituato a concepire i romanzi di fantascienza. Lo spoiler che l’autore ci ha confidato finisce qui, a noi non resta che domandarci in che modo ci sorprenderà.

Mathias Buratto non smette mai di scrivere, di sperimentare, di provare, di migliorarsi e di crescere artisticamente. Un giovane autore che vale la pena seguire perché, e non ho dubbi al riguardo, ci riserverà non poche sorprese.

Commenti

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2 Commenti
  1. Jessica dice

    Uno zoom davvero interessante… articolo molto interessante su un autore che vale davvero la pena seguire. Secondo me è davvero bravissimo

  2. Matteo dice

    👌👌👌