” GRAN SASSO SCIENCE INSTITUTE : LA SFIDA DELLA COMPLESSITA’ TRA SCIENZA ,TERRITORIO E SOCIETA’ ” DI VALTER MARCONE
Redazione- “Con questo progetto abbiamo l’obiettivo di diventare un centro di punta su ricerche di frontiera partendo dalle nostre competenze, ed in sinergia anche con i ricercatori delle altre due aree del Gssi, quelle di Astroparticle Physics e Regional Science and Economic Geography, ridurremo il gap tra conoscenza teorica e computazionale e fenomeni fisici “. E’ questa la dichiarazione del nuovo rettore del GSSI Gran Sasso Science Institute , la Prof.ssa Paola Inverardi, recentemente eletta con un consenso di oltre il 97% dei voti quale successore del Prof. Eugenio Coccia, primo rettore del GSSI. Già rettrice dell’Università degli Studi dell’Aquila dal 2013 al 2019.Informatica, conosciuta a livello internazionale, specializzata nell’ingegneria del software, la Prof.ssa Inverardi è attualmente membro del Consiglio Universitario Nazionale ed è stata recentemente nominata dal Ministro Maria Cristina Messa quale membro del Tavolo tecnico istituito per elaborare la Strategia italiana in materia di ricerca fondamentale. Nel 2021, ha coordinato il tavolo tecnico del G20 della ricerca per conto del Ministro. Mentre il suo legame con il GSSI risale al 2012 quando ha fatto parte del Comitato Ordinatore della scuola di dottorato internazionale.
Ma di quale progetto parla la prof Inverardi . Un progetto stilato congiuntamente dalle aree di Computer Science e Mathematics in Natural, Social and Life Sciences, dirette rispettivamente dal professor Patrizio Pelliccione e dal professore e prorettore vicario Nicola Guglielmi, il progetto Gssi è risultato primo nello specifico settore disciplinare, posizione condivisa con altre due istituzioni prestigiose: la Scuola Normale Superiore di Pisa e l’Università di Pisa.
Un progetto che ha ottenuto un finanziamento di circa 7,3 milioni di euro in aggiunta al finanziamento ordinario da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca al cui bando il Gran Sasso Science Istitute aveva risposto insieme ad altri 180 dipartimenti finanziati con un budget complessivo di 270 milioni di euro .Era la prima volta che la scuola universitaria superiore partecipava al bando del Ministero dell’Università e della Ricerca. L’attività di ricerca del periodo 2015-2019 era infatti stata valutata come eccellente dall’Anvur, l’Agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca, e a seguito degli ottimi risultati il Gssi era stato invitato a presentare un progetto, ora finanziato.
“Il progetto della scuola dottorale internazionale abruzzese, si legge sempre sul sito web del GSSI, propone di affrontare alcune grandi sfide poste dalla scienza e dalla società. Un approccio incentrato su tematiche al confine tra l’analisi applicata, la probabilità, l’analisi numerica, l’analisi di reti, il machine learning, l’algoritmica, l’ingegneria del software e la matematica computazionale, che permetteranno di identificare e modellare strutture coerenti in sistemi socio-tecnici, economici e cyber-fisici di elevata complessità, anche ispirati alla biologia, alla medicina, alle reti neurali, ai sistemi quantistici, alla fluidodinamica in regime di turbolenza e ai sistemi di interazione a corto e lungo raggio. e sociali”. (1)
Il sito ufficiale del GSSI definisce il Gran Sasso Science Institute come “ una Scuola Universitaria Superiore con un spiccata vocazione internazionale che mira allo scambio e alla interdisciplinarità. Fondata nel 2012 all’Aquila come Centro di studi avanzati dell’INFN, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, è stata riconosciuta come Scuola Universitaria Superiore a marzo 2016. In tutte le attività del GSSI gli studenti e i ricercatori, attraverso una quotidiana collaborazione e interazione, possono sperimentare contaminazioni di interessi, approcci innovativi e scambi multiculturali e hanno la possibilità di accedere a una conoscenza solida di metodi di ricerca. Nell’affrontare la complessità del mondo di oggi, il GSSI si impegna a rimuovere tutte le barriere tra le sue aree di studio e di ricerca, perché l’interdisciplinarità e un fertile scambio sono alla base della sua impostazione. Uno degli obiettivi del GSSI è, inoltre, la divulgazione dei risultati scientifici e la promozione di eventi culturali per il grande pubblico, i cittadini e le scuole.” (2)
L’attività didattica e di ricerca del GSSI è strutturata all’interno delle unità organizzative
rappresentate dalle quattro Aree Scientifiche di Fisica, Matematica, Informatica e Scienze sociali.
Le Aree sono coordinate da Direttori Scientifici, nominati e revocati dal Consiglio di
Amministrazione su proposta del Rettore e previo parere del Senato Accademico.
Al loro interno sono sviluppate e coordinate le attività didattiche e di ricerca della Scuola e
costituiscono centri di afferenza e reclutamento del personale docente e ricercatore.
Le attività didattiche e di ricerca, i programmi e le pubblicazioni scientifiche di ciascuna Area sono
riportate in dettaglio nel sito web istituzionale, dove sono disponibili i calendari di lezioni, seminari
e workshop e delle varie iniziative attivate dal GSSI
Le unità organizzative della didattica sono i Corsi di Dottorato, destinati a formare i giovani
ricercatori attraverso un percorso di alta qualificazione scientifica improntato all’internazionalità e
all’interdisciplinarietà.
Ciascun Corso è presieduto da un Coordinatore, nominato e revocato dal Consiglio di
Amministrazione su proposta del Rettore previo parere del Senato Accademico. Il Coordinatore è coadiuvato dal Collegio dei Docenti del Corso di Dottorato.
Il titolo di Philosophiae Doctor è rilasciato a seguito di un percorso di eccellenza, allineato con le
migliori esperienze internazionali e caratterizzato da una rigorosa valutazione dei risultati scientifici
conseguiti dagli allievi.
In precedenza il GSSI con il progetto Space and Earth Innovation Campus (SEIC) aveva ottenuto un altro finanziamento per riqualificare parte dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio all’Aquila .
Lo stesso sito web del Gran Sasso Science Institute informa che “al centro del progetto SEIC c’è la realizzazione di un campus per attività di ricerca applicata e sviluppo tecnologico in collaborazione con istituzioni pubbliche e imprese: l’obiettivo è quello di rafforzare la capacità del territorio di trasferire conoscenze e tecnologie innovative, anche attraverso attività di alta formazione, con il supporto alle filiere industriali e la creazione di start-up e spin-off ad alto contenuto tecnologico. Il campus d’innovazione riqualificherà parte del patrimonio immobiliare ora in disuso di proprietà della ASL1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila.Il progetto è risultato tra i primi dieci in graduatoria tra oltre 350 proposte presentate, e riceverà un finanziamento di 19 milioni di euro da parte dell’Agenzia per la Coesione Territoriale nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’Aquila è stata premiata anche con il progetto presentato dall’Università dell’Aquila che vedrà la riqualificazione del polo ex “Reiss Romoli”.
Per il progetto SEIC, GSSI è capofila di una prestigiosa partnership pubblico-privata: Thales Alenia Space Italia SpA, Politecnico di Milano, Università degli Studi di Milano- Bicocca, Scuola IMT Alti Studi Lucca, Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia, Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia, Telespazio SpA, Sanofi Srl, Granit Technologies and Engineering SA, Proger SpA, H-Farm SpA, BluHub Srl, Gunpowder Srl, MaMa Industry Srl, Fondazione OSA, Fondazione Open Polis, A Sud Ecologia e Cooperazione, Innovalley-Promotori di Innovazione, Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell’Aquila, Regione Abruzzo, Comune dell’Aquila.
.«Con un progetto di tale portata, che valorizzerà un luogo magico della città, L’Aquila potrà davvero diventare un attrattore e un luogo di riferimento a livello internazionale per l’innovazione tecnologica – afferma il Rettore del GSSI Eugenio Coccia, – inoltre, siamo felici che il bando premi la ricchezza di conoscenza e originalità espressa nei progetti di entrambi gli atenei aquilani».
Le attività di sviluppo tecnologico di SEIC, che coinvolgeranno in modo interdisciplinare tutte le aree scientifiche del GSSI, si concentreranno nei seguenti ambiti: design di missioni spaziali ad alta complessità e integrazione/sviluppo di payload per missioni scientifiche; caratterizzazione di componenti tecnologici per lo spazio; sviluppo di tecnologie quantistiche per applicazioni spaziali; sviluppo e applicazioni di artificial intelligence, blockchain, e advanced software; bioinformatica e simulazioni numeriche; monitoraggio, simulazione e gestione del territorio e dei grandi disastri; sviluppo piattaforme di concurrent engineering; sviluppo di piattaforme per la virtualizzazione dei processi produttivi e di digital twin; applicazioni di tecnologie per l’economia circolare e per la filiera dell’Idrogeno; tecnologie applicate ai beni culturali; valutazione e gestione dell’impatto sociale e ambientale dei progetti di ricerca e sviluppo.
Nel SEIC verranno formate risorse umane provenienti dall’industria e dalla ricerca, che acquisiranno capacità progettuali, di innovazione, gestionali e di leadership, in un contesto internazionale, flessibile ed aperto alla contaminazione fra differenti estrazioni, culture, tecnologie e competenze. Le attività del SEIC, grazie all’approccio di Open Innovation, abiliteranno un concreto sviluppo delle filiere produttive locali. La sostenibilità di lungo termine del progetto SEIC verrà infine rafforzata dalla sinergia con la fondazione “Gran Sasso Tech” recentemente costituita per iniziativa del Gran Sasso Science Institute e di Thales Alenia Space Italia.
Secondo la scheda n. 1 dal titolo “NUSES – A PATHFINDER FOR STUDYING ASTROPHYSICAL NEUTRINOS AND ELECTROMAGNETIC SIGNALS OF SEISMIC ORIGIN FROM SPACE”,allegata al Piano integrato 2022-2024 NUSES “è un progetto di missione scientifica nello spazio avente ad oggetto attività di ricerca di base nel campo dell’astrofisica, finalizzate al monitoraggio delle variazioni del campo elettromagnetico e del flusso di particelle indotte da fonti naturali, come l’attività sismica.
Il progetto è stato finanziato con delibera CIPE del 4 aprile 2019 nell’ambito del Programma RESTART per lo sviluppo del cratere sismico.
Esso persegue due distinte finalità: in primo luogo si propone di portare avanti ricerche già avviate da precedenti missioni spaziali, finalizzate al monitoraggio delle variazioni del campo elettromagnetico e del flusso di particelle sia nella ionosfera che nella magnetosfera terrestre indotte da fonti naturali, come attività sismiche o emettitori antropogenici; in secondo luogo NUSES è un esploratore per future missioni spaziali dedicate alla rivelazione di neutrini astrofisici ad alta energia come sonde dell’universo profondo e di fenomeni astrofisici estremi; infine, NUSES controllerà la variabilità delle radiazioni cosmiche (importanti per gli effetti sulle missioni spaziali con e senza equipaggio) e introdurrà nuove tecnologie nello spazio, aprendo la strada a future ricerche e applicazioni.
Con il progetto NUSES, il GSSI esprime la propria spiccata vocazione alla ricerca di frontiera nel settore dell’astrofisica e della fisica delle particelle, sia sul versante teorico che sperimentale e
tecnologico. Il progetto mobiliterà una rete di collaborazioni su tutto il territorio nazionale, attraverso il coinvolgimento dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), con cui si intende realizzare una nuova infrastruttura permanente per la ricerca e l’ingegnerizzazione
in ambito spaziale allestendo dei laboratori dedicati (camera pulita, elettronica, test-facilities, ecc.), che rafforzeranno ulteriormente le potenzialità del sistema abruzzese della ricerca avanzata.
Tale infrastruttura, che farebbe dell’area aquilana il centro di riferimento per le ricerche in ambito
spaziale della comunità INFN, rappresenterà un forte attrattore per addetti alla ricerca di base generando in tal modo un importante volano per l’economia locale.
In termini di sviluppo economico locale, l’obiettivo generale del progetto NUSES è duplice: da una parte contribuisce al rafforzamento della vocazione del territorio all’alta formazione ed alla ricerca di base, dall’altra, qualora le ricerche relative ai precursori sismici condotte da NUSES fornissero evidenza di correlazione tra osservazioni da satellite ed eventi sismici, la città dell’Aquila sarebbe la naturale candidata ad ospitare una centro per l’early warning di terremoti con una valenza ed un impatto di livello mondiale.
Ma il GSSI aderisce dal 13/12/2021, il GSSI aderiva come socio fondatore alla
Fondazione “Gran Sasso Tech”, fondazione senza scopo di lucro costituita in partnership con la Thales Alenia Space Italia S.p.A., avente ad oggetto ricerca, sviluppo tecnologico e formazione.
In particolare, la Fondazione si prefigge lo scopo di svolgere attività di ricerca applicata, industriale,
sperimentale, garantendo la diffusione dei risultati dell’attività di ricerca mediante l’insegnamento, la pubblicazione o il trasferimento di conoscenze, di sviluppo delle tecnologie e dei sistemi tecnologici al servizio della comunità scientifica, con un focus particolare sui settori tecnologici dello spazio, delle tecnologie al silicio e dei sistemi software. I suoi laboratori si occuperanno di ricerca e sperimentazione di nuove tecnologie ed architetture fortemente innovative che presentano maggiori difficoltà ad essere sviluppate in un ambito produttivo, con la libertà di sviluppare soluzioni anche partendo da un basso livello di maturità tecnologica (Technology Readiness Level, nel seguito TRL), raccoglieranno e svilupperanno, altresì, innovazioni provenienti da terze parti e da diverse filiere produttive.
Attraverso la costituzione della Fondazione, il GSSI esprime la propria spiccata vocazione alla ricerca applicata e al trasferimento tecnologico, da sempre al centro della sua missione istituzionale, contribuendo, altresì, allo sviluppo economico locale.
Come dicevamo in un altro articolo pubblicato su questa rivista il GSSI ha aperto anche una riflessione sul patrimonio edilizio della città dopo il terremoto costituito dai vari satelliti delle CASE sorte attorno a L’Aquila per ospitare i terremotati .
In tema di sviluppo del territorio, è necessario menzionare la costituzione del Collegio Universitario
“Ferrante D’Aragona”, già individuata come obiettivo strategico dell’Ateneo nella precedente
programmazione triennale. Il progetto si prefigge lo scopo di sostenere la residenzialità studentesca
nella città dell’Aquila, attraverso il riutilizzo del patrimonio immobiliare costituito dagli alloggi
ristrutturati dopo il terremoto del 2009 e rimasti disabitati. Esso prevede la realizzazione di una
Collegio Universitario ai sensi dell’art. 13, comma 4, lettera a), del D.Lgs. n. 68/2012, destinato a
ospitare studenti meritevoli iscritti ai corsi dell’Univaq, del GSSI, dell’Accademia di Belle Arti e del Conservatorio, senza distinzione di genere, etnia, provenienza geografica o condizione sociale.
Al momento sono in corso di definizione le modalità di conferimento degli immobili alla Fondazione Ferrante D’Aragona, soggetto senza scopo di lucro costituito da GSSI, Univaq e Comune dell’Aquila per la gestione del patrimonio immobiliare destinato a confluire in una infrastruttura permanente per la residenzialità studentesca. (3 )
La stessa Cassa Depositi e Prestiti in un suo comunicato informa che grazie ad un suo finanziamento il Gran Sasso Science Institute ha acquistato un immobile di oltre 3.550 metri quadrati, precedentemente sede dell’INPS, che ospiterà, oltre agli uffici per circa 50 docenti e alle aule per una trentina di ricercatori e per circa 90 allievi dell’Istituto, anche una sala conferenze, tre sale riunioni e un’area da destinare a laboratorio. Il nuovo edificio, ristrutturato secondo le norme antisismiche nel 2011, si è reso necessario per far fronte al consistente aumento del personale dell’Ateneo, anche in un’ottica di riduzione delle spese relative ai locali attualmente in affitto.
Non solo uffici e aule studio, al piano interrato sarà infatti allestito un punto ristoro a gestione sostenibile e a basso impatto ambientale e nell’attico sarà predisposto uno spazio per il tempo libero e le attività per il benessere dei dipendenti, come ad esempio una scuola di yoga. Inoltre, gli atri e i corridoi ospiteranno zone isolate acusticamente per le videochiamate e le riunioni telematiche, mentre nel giardino di 1.400 metri quadrati che circonda l’edificio saranno collocate le postazioni studio all’aria aperta. Infine, verrà realizzata un’area ricreativa per i figli dei dipendenti del GSSI, consentendo così di migliorare l’equilibrio e la gestione quotidiana del privato con l’attività lavorativa. La nuova sede del GSSI sarà inaugurata nel corso del 2023, ma già in questi mesi verranno assegnati gli uffici del primo piano a dottorandi, assegnisti di ricerca e docenti per arrivare al completo insediamento di tutti e tre i piani entro la prossima estate. ( 4)
( 1 )https://www.gssi.it/communication/news-events/item/21110-il-gssi-diventa-dipartimento-di-eccellenza
(2 )https://www.gssi.it/communication/news-events/item/16959
(3)https://amministrazionetrasparente.gssi.it/images/pdf/performance/Piano_Integrato_2022-2024.pdf