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DOVREMMO TUTTI ESSERE FEMMINISTI

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Redazione-“Femminista”. Dite questa parola in giro e molti storceranno la faccia, o rideranno, o vi considereranno dei rompiscatole con cui è meglio non avere a che fare. Perché, nonostante si viva ormai in un mondo digitalizzato, dove bastano pochi secondi per raccogliere miliardi di informazioni, pesa ancora prendere in mano un vocabolario e cercare una semplice definizione, e allora tanto vale appoggiarsi a degli stereotipi per fare battute e risultare simpatici la sera con gli amici.Vi diranno che “Femminismo” è una parolaccia, che come tutti gli “-ismi” è sbagliato e/o inutile, che “è semplicemente il contrario di maschilismo” quindi solo un ennesimo movimento d’odio. E invece no.Si definisce “Femminista” una persona (attenzione, persona, non uomo/donna) che crede nella parità politica, giuridica e sociale dei sessi. È quindi il perfetto equivalente della parità, e tutti dovremmo volerli, pari diritti e doveri.

Se allora è così semplice, perché ancora tutti questi pregiudizi?

Perché il femminismo è un movimento fatto dalle persone, che sono diverse e quindi con diversi ideali ed idee, e non ci si può aspettare che si vada in un’unica direzione. Esistono infatti diverse correnti nel mondo femminista, e quella più conosciuta e quindi più criticabile vuole la lotta esclusivamente a favore delle donne, esseri bistrattati dagli albori della Storia. Eppure, eppure, anche gli uomini sono discriminati. E non parliamo solo di facenti parte della comunità LGBT+, o uomini di colore; anche coloro che subiscono stupri e non possono denunciare, perché “il mito della Virilità”, o “se non giochi a calcio e fischi ad un bel culo per strada non sei un vero uomo”.

Siamo nel 2017, la situazione mondiale appare di nuovo dominata dalle dittature di destra, e c’è un generale disinteresse verso l’altro. Sintomi ne sono i fenomeni delle “fake news”, o delle notizie che hanno due giorni di vita e poi vengono sommerse dal caos mediatico o da intrallazzi di sorta. Perché, mi chiedo? Non posso e non voglio credere che la spinta al cambiamento si sia esaurita nel Sessantotto. Oggi dovrebbe semmai essere ancora più forte, in un mondo così interconnesso.

Sapete perché dovremmo essere tutti femministi? Perché a tutto il mondo, non solo alla tanto criticata classe dirigente, dovrebbe interessare l’Altro, nella sua interezza di persona, e non solo in rapporto a cosa abbia in mezzo alle gambe. Non possiamo continuare a lamentarci dal nostro caldo divano, dobbiamo agire. Quanto più ne abbiamo la possibilità, tanto più dovremmo lottare e non rimanere chiusi nel caldo comfort di uno show televisivo della domenica pomeriggio. Se vogliamo davvero sopravvivere, facciamolo al meglio.

Siate tutti femministi!

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1 Commento
  1. Matteo dice

    Bellissimo!