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ITALIA CARISSIMA…..

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Redazione-Sicuramente ti stupisce che ci rivolgiamo a te con questi mezzi e ti turberanno anche i termini in cui lo facciamo. Non te l’aspettavi perché a te basta proclamare che ci hai accolti, accettati, senza mai valutare quello che portiamo o anche fermarti ad ascoltare se abbiamo da suggerire e quello che ci preme dire. Ci osservi, ci studi, ci impartisci ordini, ma non ci vedi, semplicemente perché non dobbiamo esistere anche se la nostra presenza infastidisce e il nostro coesistere si traduce resistere.

Cara Italia, resistiamo alla tua ipocrisia e non ci piace. Abbiamo dovuto accettarti per  quella che sei. Tu ci ritieni responsabili di quello che perdi, ma non dobbiamo esprimere quello che sentiamo, perché volere è pretendere. Tutti i giorni ci “ubriachi” delle tue bellezze, della tua bontà, di quanto sei unica al mondo e fai tutto meglio di tutti. Ma sei sempre così maledettamente tanto insoddisfatta da lamentarti di tutto, incolpando, solo ed esclusivamente gli altri. Sei talmente brava a voltare gabbana e saltare puntualmente sul carro dei vincitori o delle vittime che l’eleganza con cui operi la rimozione delle tue colpe merita di figurare tra le belle arti.

Riesci anche a trasformare i tuoi pur detestabili ospiti, inculcando loro l’idea che tu integri solo chi è più furbo, più sregolato, più spaccone, più figo ecc… Ammutolisci chi ti si apre francamente e tende la mano per aiutarti a capire prima di giudicare correndo il rischio di rimediare magre figure per esserti clamorosamente sbagliata. Vuoi stranieri eroi, ripudi italiani con idee, scivoli sui tuoi errori, concimi cicoria con la presunzione di ottenere orchidee.

Cambi politici ma mantieni la politica corrotta, talvolta virile ma quasi sempre ostile al cambiamento, aperta al bello, ma inospitale con il vero.

Cara Italia. Noi siamo un collettivo fattosi portavoce della Comunità Camerunese residente nelle tue 10 regioni. La comunità che ci impegniamo a rappresentare si riconosce nel movimento spontaneo nato sull’onda dell’indignazione per le atrocità in atto in CAMERUN, con il silenzio complice dei tuoi politici, della tua classe dirigente, dei tuoi uomini d’affari, dei tuoi operatori della solidarietà internazionale, della tua società civile, dei tuoi giornalisti. Sì, siamo indignati dal tuo silenzio cara Italia.

L’indignazione è doppia quando vediamo la compiacenza che desta la spavalderia dei  tuoi due vicepremier orgogliosamente  aizzatisi contro la Francia,la quale Francia ritengono colpevole di rendere amara la vita ai poveri Africani in Africa e complicare quella degli Italiani. Questi ultimi sarebbero costretti da leggi internazionali ad accogliere i migranti generati dall’anacronistica colonizzazione francese.

Noi ci lamentiamo di te cara Italia primo partner economico europeo del Camerun dopo la Francia, con cui stringi un sodalizio simbiotico proprio in quei paesi dove nessuno è sufficientemente buono per fare gli interessi degli Africani.

Esprimiamo in maniera decisa la nostra opposizione alle manipolazioni dei deputati Fdi, della signora Meloni. Più concretamente chiediamo ai popolarissimi signori Di Maio e Salvini meno ipocrisia. Gli stati ereditano beni e debiti come gli eredi di ogni famiglia.

Quand’è l’ultima volta in cui la Sig.ra Meloni si è sciolta in sinceri buoni propositi nei confronti degli Africani sulla base dei valori di fratellanza con cui il suo partito vuol distinguersi? Certamente non quando ci ha rivolto frasi come “Ho già sentito la storia degli africani che servono nelle piantagioni… Basta accogliere profughi… Gli africani a casa nostra non ci stanno… L’Africa in Europa non ci sta”. Lei vuole salvaguardare l’Europa di cui fa parte anche la Francia che finge di combattere. Noi ci battiamo per la nostra dignità in ogni dove.

Il Camerun e l’Italia si sono dimostrati in più ambiti “Paesi Amici”. Proprio in virtù di tanta reciproca stima, che speriamo vada oltre la simpatia per gli oligarchici dittatori al potere sul continente africano amici degli occidentali ma non del popolo, abbiamo diverse volte indirizzato agli alti esponenti del governo italiano il nostro disappunto in merito a quanto succede in Camerun per far solo un esempio.

La retorica dei Signori Di Maio e Salvini forse ci è d’aiuto per comprendere l’insensibilità delle Autorità nei nostri confronti. Al vicepremier Salvini diciamo che uscite come: “i poverini non sono quelli di Lampedusa che vengono disinfettati: i poverini sono i cittadini di Lampedusa e di Bergamo che poi vengono derubati da chi viene disinfettato”, non sono lodi nei nostri confronti né tantomeno lodevoli per lui. Sono offese.  In quanto al Vice Premier Di Maio, che non si illuda che noi scambiamo la sua diatriba con Macron, reo di aver definito lebbra i populismi, con un nuovo cantico di adorazione per l’Africa.

Noi denunciamo l’autoritarismo istituzionale in Camerun e non dimentichiamo di aver visto il Presidente Sergio Mattarella e il Presidente della Repubblica del Camerun Paul Biya pavoneggiarsi ricevendo gli Onori della Patria tanto in Italia quanto in Camerun.

Il silenzio dell’Italia non è proprio quello di chi non sa, ma emana un forte odore di complicità proprio con quella Francia di usurpatori verso la quale l’Italia puntualmente si gira ricordandosi che il lavoro delle potenze coloniali ha generato parte della stabilità di cui oggi si pregia tutta l’Unione Europea. Tutto questo gran parlare contro la Francia non fa alcuna menzione dell’Africa salvo come diversivo per conquistare la simpatia dei creduloni immigrati.

Vero è che il colonialismo della Francia non è mai cessato, ma altrettanto vero è che i transalpini offrono al discreto imperialismo italiano il supporto logistico, politico ed economico per accedere alla sua fetta di Africa. Noi crediamo sia ora che cessi questa ipocrisia. Il destino delle Comunità Africane non è di annuire davanti alla consapevolezza che l’Europa anche quando fa buon viso a cattivo gioco è l’unica salvezza dei miserabili Africani, in attesa che si stabilisca chi degli europei è il più buono, il più bravo, il più sincero, il più, il più, il più, Francese, Italiano od altro…

Quanti guadagni fa l’ENI nel golfo di Guinea (Guinea Equatoriale, Camerun, Congo); quanti introiti si intasca la Berretta con le ingenti vendite d’armi in Africa?

Sappiamo a chi attribuire il concorso di responsabilità se vi è escalation in Camerun, in Africa subsahariana come teniamo parimenti responsabile chi ha sostenuto politicamente, militarmente e mediaticamente i Francesi nel disastro libico.

Buona ipocrisia, anzi basta ipocrisia Cara Italia.

Il Coordinatore

Mougoué Leuyam

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