GENOVA E L’OBBLIGO DELLE MASCHERINE
Redazione- Dal 3 maggio scorso ad oggi sembra passata una vita, mentre sono trascorsi solo quattro mesi; quattro mesi dove il virus sembrava non essere preoccupazione di molti, visto l’arrivo dell’estate, del caldo e di un possibile turismo tutto italiano. Durante tutta l’estate i contagi non si sono fermati ed anche se la pericolosità del virus sembrava essere diminuita, la sanità aveva chiesto che la cosa non venisse sottovalutata, considerato che, in caso contrario una nuova chiusura non sarebbe stato lontana.
Lunedì 17 agosto Bucci, il sindaco di Genova aveva imposto l’obbligo dell’utilizzo della mascherina dalle ore 18 alle 6 nei luoghi pubblici dove sembrava impossibile riuscire a mantenere le distanze di sicurezza tra persone e nei luoghi della movida nei quali è possibile che si creino assembramenti, infatti di conseguenza anche negli spazi pubblici come piazze, slarghi e vie.
Il 24 settembre, in accordo il governatore Toti e Bucci hanno deciso di rendere obbligatorio l’uso della mascherina lungo tutto il percorso del centro storico della città e in particolare nelle zone a ridosso del porto h24: le aree interessate da nuovo obbligo di mascherina a Genova sono quelle che vanno dall’ingresso doganale della stazione marittima, a semicerchio, passando a sud di queste vie: via Fanti d’Italia, la stazione Principe, via Balbi, piazza della Nunziata, largo Zecca, via Cairoli, via Garibaldi, via 25 Aprile, piazza Matteotti, Porta Soprana, via del Colle, via Ravasco, via Madre di Dio.
Pare che la curva “genovese” sia tornata a salire con numeri preoccupanti, vista la decisione così drastica anche per i luoghi all’aperto. Ma in realtà le motivazioni di questa scelta sono abbastanza semplici da comprendere: si teme in un nuovo, vero e proprio focolaio che se non circoscritto in tempo rischia di aumentare a dismisura e rendere sempre più vera la possibilità di nuove chiusure.
Il sindaco Bucci avverte: “La movida sarà possibile – dice – ma bisognerà farla utilizzando la mascherina, ci saranno controlli, anche severi nei locali, saranno possibili chiusure per chi dovesse sgarrare, ma dobbiamo applicare misure più restrittive per evitare di castigare ulteriormente l’economia”. I locali che verranno sopresi con persone senza mascherine all’interno verranno chiusi da 5 a 30 giorni. Multe previste anche per coloro che verranno trovati senza mascherina.
Questa manovra è stata considerata sufficiente anche dai tecnici sanitari per produrre una notevole diminuzione dei contagi, di conseguenza la parte più importante ora spetta alla cittadinanza e al loro
impegno per superare la situazione.
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