CALVIZIE, L’ALOPECIA ANDROGENETICA DEL DOTT.RE LUCIANO LEONIO
Redazione-I capelli rappresentano le ultime vestigia del copioso manto di peli che ricopriva i nostri antenati preistorici.A quei tempi la presenza di una sorta di pelliccia aveva un significato che, mano a mano, si è perso.In tempi successivi, quindi, i capelli hanno acquistato un valore esclusivamente di tipo estetico e, da molti secoli, rappresentano motivo di cruccio e di attenzione per gli esseri umani.La loro funzione simbolica è stata poi fonte di miti e di leggende, basti pensare alla vicenda di Sansone.
La bellezza e la salute dei capelli sono problemi sentiti in egual misura dalle donne e dagli uomini, pur essendo per questi ultimi quasi obbligatorio doversi rassegnare a forme di calvizie più o meno estese. L’alopecia androgenetica puo’ essere definita la malattia per eccellenza del cuoio capelluto.Essa è conosciuta + comunemente, con il termine di calvizie e basta guardarsi intorno per rendersi conto che essa colpisce in particolar modo gli uomini.
In questi ultimi anni, a dir il vero, ha interessato e sta interessando anche il genere femminile.La causa è determinata da uno squilibrio ormonale a carico degli ormoni androgeni, ormoni che, anche se in misura molto minore, sono presenti anche nelle donne.Nell’uomo il principale ormone androgeno è il testosterone, prodotto principalmente dalle gonadi, ma anche, in minor misura, dalla cute, dalla muscolatura e da particolari regioni dell’encefalo.
Gli ormoni, nel nostro corpo, svolgono la funzione di “recapitare” messaggi da un organo all’altro, e per “muoversi” utilizzano il circolo sanguigno.Gli ormoni, altresì, iniziano o arrestano cicli di sviluppo, reazioni chimiche e vie metaboliche, regolano la funzionalità di alcuni organi.La produzione di testosterone nell’uomo, inizia dalla pubertà e il suo effetto principale è lo sviluppo degli organi genitali maschili.
Altri effetti, cosiddetti secondari, sono lo sviluppo delle corde vocali responsabile del cambio della voce, l’aumento della massa muscolare, l’insorgere della libido, la crescita dei peli su tutto il corpo, in particolare in corrispondenza della barba, ascelle, pube e torace.Nella donna, la presenza del testosterone in maniera notevolmente minore, determina una certa modificazione della voce, la comparsa dei peli genericamente su tutto il corpo, ma in particolare a livello del pube e delle ascelle.
La crescita dei peli e dei capelli coinvolge pero’ un altro ormone : il diidrotestosterone (DHT).
A livello dei bulbi piliferi, il testosterone, tramite reazioni enzimatiche, viene trasformato nel suo derivato il DHT, appunto, che esercita azioni opposte: sui bulbi piliferi di barba, ascelle e in genere di tutto il corpo trasforma il pelo “vello” in pelo “terminale” cioè adulto, sul cuoio capelluto provoca l’effetto opposto: la miniaturizzazione del follicolo pilifero che diviene progressivamente + piccolo e superficiale, di conseguenza trasforma i capelli, pian piano, in fine peluria.
L’alopecia androgenetica deriva da due etimologie: “andro” responsabilità degli ormoni androgeni e “genetica” predisposizione genetica. Esiste infatti una predisposizione familiare a trasmettere questa patologia dai genitori ai figli.La terapia quindi, contro l’alopecia androgenetica, va instaurata tenendo presente l’eccesso di produzione di questi ormoni.
Tra le sostanze attualmente + usate, vi sono delle molecole steroidee di origine naturale, estratte da alcune piante o vegetali come la zucca o il te’ verde.Naturalmente la ricerca e la sperimentazione clinica in questo campo continua tra un delicatissimo equilibrio fatto di quantità infinitesimali,contro questa patologia sempre +
diffusa tra persone anche in giovane età.
Dott. Luciano Leonio
Medico Chirurgo
Medicina Estetica – Malattie della Pelle
luciano.leonio@aslteramo.it