AMIGDALA: LA “SCONOSCIUTA” GHIANDOLA CHE REGOLA LA PAURA
Redazione-Si chiama Amigdala, si trova nel cervello – più precisamente nella regione rostromediale del lobo temporale – ed è la ghiandola che nel nostro encefalo regola la paura. Questo comparto a forma di mandorla i cui meccanismi sono ancora in parte oscuri per la scienza, costituisce la cosìddetta parte rettiliana del cervello ed è responsabile dello stress, essendo sostanzialmente coinvolta in tutti quei processi che regolano le emozioni conservando, come un hard disk interno, gli stimoli ricevuti dagli eventi emozionali occorsi nel corso della vita sin dall’infanzia. A causa della sua straordinaria importanza, la neuroscienza cerca di carpirne i segreti e gli scienziati sono da anni impegnati a valutare possibili canali d’intervento per influire sulla stessa.
photo by /johnhain/ Free Domain
Quasi tutti gli aspetti della vita umana sono infatti influenzati da questa ghiandola che conserva memoria delle esperienze passate, ed è proprio in questi tessuti grigi che si annidano tutte quelle fobie che atterriscono uomini e donne a tutte le latitudini.Una recente ricerca condotta dalla Medical University della Carolina del Sud ha scoperto che lo scalatore statunitense Alex Honnold sembra essere privo di qualsiasi paura facendo riscontrare rilevanti anomalie nel funzionamento della sua amigdala. Honnold è una celebrità dell’arrampicata, protagonista del pluripremiato documentario Free Solo dove viene ripresa la sua straordinaria ascesa senza corde della temibile vetta de “El Capitan” nel parco dello Yosemite Sam in California. Negli esperimenti condotti dalla dottoressa Jane E. Joseph, lo scalatore è stato esposto ad una serie di immagini che nelle persone comuni attivano l’amigdala. Le apparecchiature hanno rivelato che il re dei free-climbers è immune dalla paura e che di fatto sembrerebbe essere l’uomo più coraggioso della terra. Tuttavia nessuno stato patologico nella struttura celebrale di Honnold giustificherebbe il suo incredibile sangue freddo. Esistono ad esempio alcune rarissime malattie genetiche come l’ipoproteinosi di Urbach-Wiethe che possono causare la “calcificazione” dell’amigdala trasformando i soggetti affetti dalla patologia in persone immuni da ansie e paure. Honnold tuttavia non ha nulla in comune con questi individui, l’amigdala di Honnold non è calcificata ma è semplicemente meno influenzata dai fattori esterni. Ciò che per ora ha rivelato chiaramente lo studio è che lo scalatore, esponendosi volontariamente e continuativamente a situazione estreme di stress, ha sostanzialmente allenato la propria amigdala rendendola meno attiva e impermeabile alla paura e agli stati d’ansia.
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Una scoperta importante il cui portato non è stato ancora giustamente soppesato. Si pensi ad esempio alle applicazioni che il controllo delle emozioni e le modificazioni artificiali o scientemente autoindotte dell’amigdala potrebbero avere in campo militare, con la fantascientifica possibilità di poter creare un esercito di soldati sullo stile degli Immacolati di Game of Thrones, ma anche in campo industriale l’annientamento di “ansie da prestazione” potrebbe interessare manager e professionisti posti in ruoli chiave che messi di fronte a scelte complicate potrebbero essere capaci di agire senza l’influenza della chimica del cervello. La meditazione e il training autogeno fanno già parte delle armi a disposizione di quanti vogliano lavorare sui propri “limiti” celebrali e anche a livello sportivo sono diversi quei mind coach che lavorano sulla mentalità dei loro assistiti per favorirne la riuscita e il superamento delle difficoltà dettate dall’eccessiva emotività.
Interessanti a tal proposito anche le ricerche condotte dal chimico svizzero Albert Hoffmann, che per primo rivelò come somministrazioni controllate di acido lisergico potessero aiutare pazienti affetti da disturbo da stress post traumatico inibendo di fatto l’attivazione dell’amigdala. Sulla scia di questi studi recentemente anche altri scienziati stanno sperimentando l’utilizzo della psilocibina, sostanza estratta dai funghi allucinogeni, per intervenire sull’amigdala a livello psicoteraupito su soggetti affetti da depressione. Ciononostante vale la pena riflettere sul fatto che senza paura la nostra specie probabilmente si sarebbe estinta non potendo sopravvivere senza i “giusti stimoli” al mondo ostile che la circondava, quindi forse in questo contesto vale la pena adottare la frase del Navy Seal Rob O’Neal, militare dei corpi speciali famoso per aver ucciso Bin Laden, uno che più volte nel corso della sua vita si è trovato a tu per tu con la morte avendo imparato per esperienza a gestire ansia e adrenalina:
“La paura ti è utile, il panico ti uccide”.