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” TRIESTE ” , L’ULTIMA POESIA DI MATHIAS BURATTO DEDICATA ALLA SUA CITTA’ NATALE

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Siamo giunti infine all’ultima poesia. Questa volta mi sono discostato dal campo semantico che ha sempre racchiuso i miei versi – l’amore – per trattare un tema diverso. Ho anche pensato di proporre la stessa poesia, che per l’occasione l’ho dedicata alla mia città natale, in due versioni differenti: la prima più lunga che per certi aspetti ricorda l’ode e la seconda, invece, molto più breve ed essenziale. È strano pensare come a volte le parole si fondano in un pensiero per certi aspetti estemporaneo e come altre volte richiedano una completezza di forma – e contenuto – con il rischio che possa giungere sino al pleonastico. A dire il vero non è una scelta: sono aspetti che esulano dalla volontà perché invero ogni poesia è già scritta nel cuore, il poeta si limita semplicemente a trascriverla.

Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare ancora una volta tutti, dalla redazione ai lettori. Di nuovo grazie a Loris Cattunar, una persona che definirla splendida è poco, e alla meravigliosa Sylvia Pagni. Infine, un grazie di cuore per ciascun commento. Ogni parola fa già parte di me e con me verrà sempre.

Penso che scrivere poesie sia un modo per conoscere se stessi: i segreti che esitano nel cuore, le paure più o meno consce dell’anima, così come tutto ciò che definisce un’emozione o un semplice pensiero.

Pubblicare una poesia, invece, significa rinunciare a quel velo di riservatezza che permette allo scrittore di esistere in uno spazio indefinito, eternamente sospeso tra il dubbio e la verità.

In ogni verso che ho scritto c’era una parte di me, di ciò che sono, di quello in cui credo… grazie per averlo capito e grazie per non aver infranto la parvenza di quel sogno che alla luce del giorno si chiama illusione.

Trieste

I VERSIONE

Nella prima luce

Ivi la sera ravvolge,

O all’ombra,

Che d’un passo

Prelude al mattino,

In regio spazio

Assiede il sole,

Quando,

Dal fermo orizzonte,

Al mare si protende.

E la luna,

Nel suo cereo pallore,

Volge

In solitario aspetto

Fino all’incerto,

Per un breve istante

Rubato

Al Giusto colle

Di una fugace intimità.

Ma l’eco

In un fragile sussurro

Dalla Bora vien disperso,

Onde sì strenua luce

Il giorno trascolora.

E tra stupore e rimpianto,

Le stelle,

Poi la notte,

Al mattino ricongiunge.

Discosto è il bagliore

Che dal Poggio rimira

E infonde,

Memore per Vittoria.

Lumina e adorna

Al varco dei flutti

L’amata Alabarda,

Perché beltà,

Effimera in sua natura,

Volge

Da fuggitive sponde

Allo sguardo.

E tutto ciò

Che in Unità adorna,

Ma al cuore

Non fa ammenda

Alfine si compiace.

E come il tempo muta

E mai resta eguale,

La tua bellezza

Al doman

Si novella.

Così

Ieri e oggi

Il tuo aspetto peregrina

Tra neve, mare, luci

E più distanti stelle,

Sotteso

Ancora

All’Audace

E all’onda

Con insolito perché.

In un silenzio

Va or lo sguardo

Ormai privo di parole

Per te,

Mia Trieste,

E il più profondo amore“Giusto” – Colle di San Giusto

  • “Vittoria” – Faro della Vittoria edificato sul “Poggio” di Gretta
  • “Unità” – Piazza dell’Unità
  • “Audace” – Molo Audace

 

II VERSIONE

Dall’onda infino all’alpe,

In un sospiro ti protendi,

E come frammenti d’eternità,

Alla dorata luce del giorno,

Vive. Esiste. Incanta.

Commenti

commenti

4 Commenti
  1. Dalia dice

    Sono davvero contenta di aver letto queste due bellissime poesie su Trieste la mia città, l’ho lette e rilette come facevo da bimba quando leggevo quella del poeta Saba devo dire che l’emozione è la stessa e la commozione anche .

  2. Paola dice

    Le le poesie sono molto belle…forse la prima ti fa conoscere meglio il territorio mentre la seconda è un verso di puro amore alla
    città…
    lo le adoro entrambe🧡

  3. Luisa dice

    Non sono mai stata a Trieste ma non potevo perdere l’ultima poesia di Mathias Buratto. Credo sia qualcosa di innovativo usare il nome delle località come un aggettivo. Non so come spiegarlo, è qualcosa che sento dentro e non sono una poeta, purtroppo. Però questa è pura innovatività. Prima o poi devo andare a Trieste, chi ha incuriosita molto. Poesie bellissime, è sincera più incredibile vedere come si possano scrivere due poesie sullo stesso tema in modo così diverso. Incredibile, davvero

  4. Luisa dice

    Mo fa nostalgia pensare che sia l’ultima pubblicazione😔