RIFLESSIONI SULLE VITE FERITE ( DOTT.SSA ANTONELLA FORTUNA )
Redazione- Quale è il SENSO della presa in CARICO della persona fragile ed i VALORI di riferimento?
Bisogna TENTARE di fondare il bene e la relazione che produce il bene, perche’, spesso,
GIUSTIZIA e LEGALITA’ non sono la stessa cosa.
GIUSTIZIA c’è solo quando si compie e produce il BENE.
Ma per quale motivo bisogna prendersi cura dei DEBOLI e dei MAL RIUSCITI… E’ bene sbarazzarsene ed allocare le risorse in senso produttivo.
Uno dei casi più emblematici, a mio avviso, è l’individuo che ha una malattia genetica.
La malattia li definisce come handicappati.
Dalle origini il pensiero di sbarazzarsi del debole era presente.
Ricordiamo la scuola di Atene, in cui PLATONE tendeva le mani in altro verso la TRASCENDENZA ed ARISTOTELE la mano verso il basso ovvero la terra.
Ma PLATONE nella sua città IDEALE, la POLIS (Libro V^ della REPUBBLICA, 459 E) definiva i migliori come i forti e gli uomini ideali.
I MALFORMATI dovranno essere “nascosti” per ragioni di convenienza lontano dalla città per poi venire soppressi in maniera SUBITANEA.
Tutto per pensare al BENE COMUNE.
Anche ARISTOTELE riteneva la necessità di una legge che VIETASSE l’allevamento dei figli handicappati.
Anche CICERONE cita le 12 TAVOLE del diritto ROMANO in cui si afferma che un BAMBINO DEFORME deve essere UCCISO.
Un salto di tempo, ed arriviamo nell’800 in cui si va verso l’idea della PRESA IN CARICO.
Lo stesso NIETZCHE sposa l’idea DARWINIANA del più forte (nel libro “LA MALEDIZIONE DELL’ANTICRISTO” del 1887) “I deboli e mal riusciti devono morire.. questo è dare aiuto agli uomini..”
Poi HITLER e MUSSOLINI presero tale idea come SACRA.
NIETZCHE era convinto che veramente così avrebbe mostrato AMORE per l’umanità sbarazzandosi dei DEBOLI a favore dei FORTI.
E’ una giusta LEGGE DI NATURA.
Ma la PRESA IN CARICO è qualcosa di naturale?
Diventiamo più conformi alla nostra NATURA o ci SNATURIAMO?
Solo nel 900 la presa in carico diventa reale. Il secolo dei DIRITTI DELL’UOMO (10 dicembre 1948) in cui vengono sanciti: il voto alle donne, il diritto sindacale etc..
Avviene cioè un LAVORO DI RISCATTO delle MINORANZE.
Ma noi così non ci SNATURIAMO, ci COMPIAMO .
Siamo desiderio di DARE e RICEVERE CALORE
Perché la VITA è CALORE
La VITA è MOVIMENTO perché si passa da una situazione all’altra.
CURARE LA VITA = CONSERVALE CALORE
Per la scienza tutto è aggregazione di PARTICELLE che rimandano ad un’ONDA. Non solo i corpi, quindi, riguardano l’energia la quale si può CONSOLIDARE con la RELAZIONE.
Qualunque cosa ESISTE, sussiste con la RELAZIONALITA’.
Con questo si diventa UOMINI
“I CARE” capacità di cooperazione
Più riproduciamo questo e più stiamo bene
Se si è in RELAZIONE ARMONIOSA con gli altri, si produce BENESSERE.
Ma la domanda è: “Perché proprio e più deboli?”
La risposta è che tutti siamo VITE FERITE.
Pensiamo a tutte le nostre ferite: la nascita / il corpo non riconciliato / il nome o il corpo che non si accetta / l’alimentarsi con altre vite (animali) / la psiche (conflitti e meandri) / i sentimenti (l’amore che lacera e fa sanguinare) / l’economia (continua lotta e guerra tra concorrenze) e poi la politica / cultura, le religioni.
Le ferite della vita vanno CURATE
Ed una società che si occupa di chi è debole è UMANA
“Siamo ARCIPELAGHI e per liberarsi dal dolore è necessario accogliere nel proprio cuore tutte le persone dell’universo” (Monaco Tibetano)