“LE PAROLE DI UN TATUAGGIO” DOTT.SSA ANTONELLA FORTUNA
Redazione-Guardare, osservare, giudicare… azioni semplici e meno complesse dei tentativi di comprendere, immedesimarsi, empatizzare.Osservare un corpo tatuato, richiama all’ inevitabile senso comune : chi si disegna il corpo è antisociale o narcisista, immaturo o autolesionista.Tutto puo’ essere vero.Ma un tatuaggio che rappresenti un segno di patologia come una scrittura della memoria sulla propria pelle ha una “storicita’ significante”.Questo e’ quello che mi lascio’ scritto un paziente quanto gli chiesi di parlarmi di se’ e dei suoi innumerevoli tatuaggi..Oggi , a distanza di anni, lo ritengo un prezioso regalo……….
Avevo solo 13 anni quando mi concentrai sul primo tatuaggio che era un iniziale sul polso di una tossicodipendente. Fu amore a prima vista, un altro lo aveva mio padre sul braccio, da allora cominciai ad informarmi sul come si facessero ed avevo scoperto che con del l ‘inchiostro di china ed un ago si potevano fare da soli .
Allora comprai l’occorrente e a scuola mi feci la mia iniziale sulla mano , riuscii a contagiare anche qualcuno della mia classe che si fece fare qualche scritta da me. In realtà solo da circa un anno e con l’ opposizione di mia madre, che ho deciso di tatuarmi tutto il corpo in maniera più seria, e ad oggi ho solo la spalla il braccio sinistro e l’avambraccio destro quasi finiti.
Sono riuscito a terminare il lato sinistro del collo col pretesto di coprire una brutta cicatrice, ed ho scelto le stelle perché … cosa c’ e di più elevato di una stella? ….e poi perché classico e geometricamente piacevole, poi altri soggetti che mi sono voluto tatuare ( a parte il mio nome , la mia città, la mia squadra del cuore e la mia data di nascita), sono figure tipo un gatto con una luna…
Ho imparato ad adorare questo genere di animali da qualche anno. Da bambino ne uccisi un paio e ad oggi voglio dedicarmi ad amarli il più possibile visto che ancora mi sento parecchio in colpa.
Amo la poesia… mi sono scritto una citazione di Dante ed una di Leopardi.
Per me la poesia è il suono del silenzio, e’ un cuscino per il dolore…. e’ comunque arte.
E infatti non potevo non tatuarmi qualcosa di musicale tipo l’inizio dello spartito della 5°sinfonia di Beethoven e un paio di frasi di un celebre pezzo dei Pink Floid. Non sono un tipo scaramantico, però ho voluto disegnarmi anche una coccinella e un quadrifoglio.
Non ho avuto un’adolescenza troppo serena per questo qualcuno ha voluto farmi notare che mi son tatuato una farfalla e dei coriandoli molto colorati e una grossa scritta SALVATI. Forse perchè sono un grosso romanticone e non è finita finchè non è finita e so che la vita merita e vale la pena di essere comunque meditata, comunque ripensando alla tossicodipendente di quando ero bambino e soprattutto ai disegni che intendo farmi ancora, non solo non mi sento per niente pentito, ma davvero soddisfatto di
qualcosa che posso portare a termine.