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‘ FONTECCHIO : “CUM PANIS “ UN PROGETTO DI ARTE SOCIALE ‘ – DI VALTER MARCONE

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Redazione-  Se cercate su wilkipedia la voce “ Fontecchio “ potere leggere “Fontecchio è un comune italiano di 291 abitanti in provincia di L’Aquila in Abruzzo nella Valle dell’Aterno . Fa parte della Comunità montana Sirentina e del Parco naturale Sirente- Velino . “

Ma il biglietto da visita di questo piccolo comune dell’entroterra abruzzese è il suo centro storico. Un borgo fortificato medievale, con porte di accesso, tratti di alte mura, torri e maestosi palazzi, tra i quali spicca “il possente palazzo fortificato “dei Baroni Corvi.

Una famiglia che secondo quanto si legge su nobili napoletani.it aveva i seguenti titoli : patrizi dell’Aquila (1692), nobili di Sulmona, baroni di Fontecchio, baroni di S. Pio, baroni di Torre Cerviglioni (1481), marchesi di Zazzara (1606). si diramò in Abruzzo stabilendosi nelle città di Atri, Ortona a Mare, L’Aquila e Sulmona; ebbe numerosi feudi tra i quali: Campovalente, Canacchiola, Carceri, Cerasoli, Cerrano,  Pietrabbontante, Roccascalegna, S. Pio, Torre Cerviglioni, Cannocchiale, Morrone e Jaevim di Isernia (gli ultimi tre feudi in comproprietà  con la famiglia De Matteis).Vestì l’abito di Malta dal 1507.
Un ramo della famiglia si stabilì a Sulmona verso la metà del XIV secolo con Seniola de Corvo, ricco mercante.

Sempre su nobili napooletani.it si legge anche di un’antica tradizione che riguarda appunto quel possedimento di Fontecchio e quel palazzo nel centro storico del borgo .Nel 1647 durante la sommossa contro gli Spagnoli, capeggiata dal genovese Giovanni Grillo, generale di Enrico II duca di Guisa (1614 † 1664) che aspirava al trono di Napoli, “gli abitanti del castello di Fontecchio, situato in Abruzzo ultra , tutta murata con sette porte d’accesso, resistettero all’assedio; la nobildonna Giulia Muzii, vedova di Pompeo Corvi, barone di Fontecchio, difese eroicamente le mura ed uccise con un colpo di spingarda il capo degli assediatori. “

Si dice che “per ricordare l’accaduto, ogni sera la Torre dell’Orologio batte 50 rintocchi, tanti quanti furono i giorni di assedio, mescolando così storia, leggenda, tradizione, fierezza ma soprattutto respiro di tempi lontani ancora impregnati nei vicoli e nelle mura di Fontecchio.
L’orologio, considerato uno dei più antichi costruiti in Italia, muove l’unica lancetta in base ad un perfetto meccanismo di pesi e batte le ore “all’italiana”, cioè di sei ore in sei ore. “

Una storia che ho letto su e-borghi .it ,e su nobili napoletani.it ,una storia affascinante che ci riporta indietro nel tempo . E borghi .it continua in una fedele descrizione di questo borgo a elencarne le caratteristiche che ne fanno un vero gioiello . Sul web si può leggere diffusamente la storia del paese ,l’illustrazione delle sue caratteristiche architettoniche , la storia dei suoi monumenti.

Quello che però io voglio raccontare in questo articolo è il valore aggiunto di alcune iniziative culturali che a Fontecchio hanno trovato la loro casa . Iniziative sotto forma di rassegna dedicata all’arte sociale, un’esperienza immersiva nella creatività e nella condivisione, una esplorazione delle dinamiche di comunità attraverso il simbolismo del pane.

Parlo di “ Cum panis “ che si è tenuta in aprile 2023 da venerdì 21 a martedì 25 aprile con un programma di workshop, mostre, laboratori di autocostruzione, performance, concerti, passeggiate erboristiche e letterarie, spettacoli teatrali, contest artistici, tavoli di discussione e incontri con artisti.

CumPanis è un progetto indipendente ideato e totalmente autofinanziato da UnitedArt Fontecchio e dai suoi sostenitori, e il nome è stato scelto in riferimento all’etimologia della parola “compagno”, che è appunto “coloro che condividono lo stesso pane”. Tra i partner dell’iniziativa la Comunità 24 luglio, Arti e Spettacolo, Brucaliffo, United L’Aquila , Le Officine, La Kap, Frequenze, Lega Italiana Poetry Slam Abruzzo , Il Bivacco, Montagne In Movimento, Radio Antiche Rue, Foresta Modello e Collettivo Freaktion.

Un lungo elenco di sostenitori che nell’atmosfera di Fontecchio, nella sua luce piena dell’immenso panorama naturakistico e nelle sue ombre tra le mura in cui ferve ancora una ricostruzione a causa dei danni del terremoto del 2009, hanno visto un luogo in cui far atterrare una serie di idee, convinzioni, progettazioni . Un insieme di forze che hanno affiancato questa volta in modo efficacissimo il percorso che alcuni artisti avevano e stanno percorrendo . Artisti che hanno creduto di trovare in Fontecchio quelle oasi di pace e tranquillità, quella disponibilità all’accoglienza che caratterizza questa terra .

Il festival Cum Panis , nelle intenzioni degli organizzatori , secondo quanto hanno dichiarato durante la presentazione delle iniziative, ha inteso esplorare “le dinamiche di comunità attraverso il simbolismo del pane .Un elemento che è stato sempre associato a qualcosa di profondo, essenziale, elemento di sostenimento se non addirittura di sopravvivenza, un qualcosa di sacro. Proprio come l’arte, che reinventa mondi e linguaggi, e può creare legami profondi tra le persone. Spazi di incontro, scambio e confronto, su temi sociali come quello dell’abitare, delle aree interne, degli spazi pubblici, del lavoro, delle comunità energetiche. Una chiamata all’azione, per trovare un modo per superare le barriere culturali e sociali, proseguendo il cammino che conduce verso una società più inclusiva e solidale”.(1)

Una reinvenzione del mondo proprio per mezzo dell”arte come nel mese di dicembre ha tentato con una mostra l’artista americano Todd Thomas Brown, che sabato 2 dicembre e domenica 3 dicembre ha aperto le porte del Fontecchio international airport, L’occasione anche per illustrare il progetto in via di realizzazione nel bellissimo Palazzo Galli, in via Villadonica 39, restaurato dai danni del sisma del 2009, che offre ospitalità ad artisti e viaggiatori, provenienti da tutto il mondo..

Una mostra le cui opere visive chinano il capo su un mondo infinitamente piccolo per raccontare un diario di viaggio impresso su tela e carta, di” visioni molecolari dipinte nel mondo interiore, nell’infinitamente piccolo della struttura biologica dell’anima e di una pianta”. Per poi risollevare il capo e contemplare l’universo che un paese come Fontecchio riesce ad esprimere con le sue architetture, il suo ambiente, i suoi habitat, insomma il suo stare lì , ormai da secoli .

“Ho dato il titolo a questo ciclo di opere Layers of Living, ovvero Strati di Vivente – spiega Brown -, perché mi trovo ad esplorare continuamente la  complessità dell’essere, con i suoi sentimenti, ricordi, paure e sogni, che si muovono dentro di noi, per arrivare alla riflessione sulle dinamiche straordinarie con cui l’energia della vita  attraversa e vivifica il nostro metabolismo, nella sua danza con l’ossigeno delle piante e degli alberi, nel cibo che mangiamo, in tutti i modi in cui il nostro essere biologico è intrecciato con la terra vivente e ne è una sua semplice e diretta espressione. Quando dipingo, sono un corpo che fa segni e gesti su un altro corpo, come un’impronta dell’esistere, come la traccia di uno zoccolo di un cervo sulla neve, o di un fossile di un pesce nella pietra. Segni, nel mondo e su una tela, che comunicano che un essere vivente è passato di qua”.

“La mostra – prosegue Brown – è anche un’occasione per visitare l’aeroporto, e toccare con mano come il luogo stia prendendo forma per ospitare artisti e viaggiatori, ospitare eventi e laboratori, contribuendo così all’originale esperienza di cui è teatro Fontecchio, paese che continua a crescere nell’accogliere una grande diversità di spiriti caldi, vicini e lontani”.

Una reinvenzione anche come quella tentata dell’artista Massimo Piunti, che ha aperto le porte della Libera Pupazzeria, laboratorio dove si costruiscono le grandi pupe di cartapesta danzanti che animano le feste di paese in quella trasognata atmosfera di luci ed ombre , di suoni particolari che la notte della chiusura della festa magicamente trasforma le piazze dei borgi e paesi in un scoppiettante giro di danza . Un artista che ha aperto anche l’atelier Universo Parallelo, nei laboratori delle Officine, con le opere realizzate nel corso degli anni.

In alcune abitazioni di Fontecchio , tra le mura del borgo fortificato, negli ultimi anni sono andati a vivere stabilmente artisti e creativi.E’ questo uno degli obiettivi dello sforzo propositivo che l’amministrazione comunale sta perseguendo .

Le mostre di Brown e Piunti hanno voluto dire ai turisti e non solo a quelli locali che a Fontecchio ci si può fermare per un giorno o per una vita perchè è un posto in cui si cerca di mettere in evidenza la “bellezza” , quella che crea e ricrea continuamente il mondo per riflettere proprio sulle cose del mondo da un osservatorio privilegiato in cui esercitare la mente a riflettere . Ovvero a fermarsi , dando così anche riposo al corpo .

Fermarsi per partecipare,per esempio , al Faro Fontecchio festival, che si è concluso con una conviviale per ricordare la Convenzione internazionale di Faro, firmata in Portogallo nell’ottobre 2005 che mette in evidenza il grande valore delle eredità culturali che sono la linfa vitale di intere comunità che nella libertà accolgono la partecipazione di tutti . Una partecipazione che si trasforma proprio in “ diritto” a prendere parte liberamente appunto alla vita culturale della comunità.

Un principio basilare dal quale parte appunto tutto il progetto del borgo di Fontecchio che attraverso questa iniziativa di “Cum panis” ma anche di altre iniziative ha inteso ripartire tenendo ben salde le radici per protendersi verso un futuro che proprio dei valori di quelle radici sappia fare uso.

“Cosa è dunque questo pane per una comunità, quali sono gli elementi essenziali che si condividono? – raccontano ancora gli organizzatori -: è un invito a guardare al di là della superficie delle cose, e ad indagare sul come le maschere che indossiamo influenzano la nostra vita e le relazioni con gli altri, creando frammentazione interiore che non può far altro che riflettersi all’esterno. È un invito a considerare la diversità come una forza positiva e a cercare un linguaggio comune, per connettere le comunità. Il linguaggio del pane, nella sua profonda essenza”. Per tutte le informazioni si può consultare il sitodove sarà anche possibile avere maggiori informazioni e iscriversi ai vari workshop. Per ricevere informazioni o proporre delle attività scrivere a unitedfontecchio@gmail.comggiori informazioni e iscriversi ai vari workshop. Per ricevere informazioni o proporre delle attività scrivere a unitedfontecchio@gmail.com

A questo progetto artistico, culturale e quindi dell’uso dell’eredità culturale che intende promuovere e dare supporto alla disposizione delle persone interessate a trasferirsi o a restare a vivere nelle aree montane italiane,si affianca l’altro specifico progetto che prende il nome di “Scuola di montagna”.

L’idea non è nuova ed è stata già sperimentata in Piemonte, dalla sinergia tra Università di Torino e SocialFare – Centro per l’Innovazione Sociale, una Scuola, quest’ultima , che ha al suo attivo due edizioni, svolte nelle Alpi occidentali nel 2022-23, con il supporto della Città Metropolitana di Torino.

Questa iniziativa, insieme come abbiamo ricordato alle rassegne e agli incontri culturali ,è l’impegno maggiore che Fontecchio e i suoi amministratori stanno mettendo in questo lavoro di ricreazione di un “ mondo diverso” anzi diremo di un “ mondo nuovo “ .

La Scuola di montagna abruzzese è promossa a Fontecchio nell’ambito del progetto “HUB di Montagna”,sviluppato dall’Associazione Riabitare l’Italia in collaborazione con il GSSI – Gran Sasso Science Institute e il Comune di Fontecchio, con il sostegno della Fondazione Peppino Vismara e il coinvolgimento di Confcooperative Abruzzo dell’Università dell’Aquila.

Ha tenuto una sessione dal 10 al 12 novembre 2023, In quella occasione sono state presentate idee progettuali di vita/lavoro in montagna, con particolare riferimento alla Valle Subequana.

Infatti si legge sul sito del Centro servizi al volontariato Abruzzo (2) .”Questa edizione abruzzese rappresenta pertanto una prima sperimentazione fuori dal contesto alpino in cui il format della Scuola si confronterà con il contesto dell’Appennino centrale, il cui obiettivo è da un lato facilitare un dialogo tra questi due contesti montani, Alpi e Appennini appunto, e dall’altro avvicinare al territorio della Valle Subequana (provincia dell’Aquila) quanti hanno il desiderio di trasferirsi in montagna (in modo stabile così come multilocale o periodico) e che possono trovare nei paesi della Valle il luogo giusto per sviluppare i propri progetti di vita e/o lavoro.Guidati dagli esperti dell’Università di Torino e di SocialFare, e interagendo con una serie di soggetti locali (amministratori pubblici, imprenditori, abitanti e neo abitanti, gestori di attività commerciali,…), i partecipanti approfondiranno le competenze e le conoscenze necessarie all’avviamento o sviluppo dei rispettivi progetti di vita/lavoro in montagna, considerando anzitutto le opportunità offerte dall’area della Valle Subequana. Il programma prevede momenti di formazione su opportunità, servizi e buone pratiche nel territorio di riferimento, con visite a realtà produttive e sociali, unitamente a momenti di scambio e discussione guidata in aula. Grazie ad un approccio fortemente partecipativo, sarà supportata la possibilità di scambi orizzontali tra i partecipanti e la costruzione di micro alleanze su ipotesi progettuali e di vita in montagna.Grazie al supporto della Fondazione Peppino Vismara, la Scuola di montagna è gratuita e aperta alla partecipazione di persone maggiorenni, che abbiano un buon livello di conoscenza della lingua italiana, con un limite massimo di 10 posti disponibili.”

In questo quadro di iniziative a supporto di un “nuovo modo di vivere” in un borgo da “ scegliere” perchè offre appunto questa opportunità vanno ricordate ancora due iniziative. La prima; “Kap in Love – Gaio Orgoglio a Fontecchio”, primo evento sul territorio che parla di movimenti di integrazione sociale e lotte queer, con attività e spettacoli sul tema dei diritti sociali, dell’espressività e affermazione personale, e dell’integrazione. Una manifestazione del Centro Culturale La Kap una realtà gestita dall’Associazione Sari Sari che da due anni porta svariate attività artistiche, musicali e naturalistiche. La seconda ; Sentieri di carta, rassegna di promozione della letteratura abruzzese contemporanea che associa passeggiate lungo il centro storico e dialoghi con gli autori per conoscere le nuove pubblicazioni del panorama regionale.(3)

Il simbolo del borgo di Fontecchio è sicuramente la fontana medievale al centro di Piazza del Popolo, dove sorgono anche botteghe medievali e l’antico forno. Una fontana con vasca a pianta poligonale con al centro una colonna che termina con una sorta di tabernacolo costituito da sei finestrelle gotiche e un cappello a piramide quadrata che la conclude. A metà colonna ci sono quattro mascheroni dai quali fuoriescono i tubi dell’acqua. L’edicola votiva alle spalle della fontana, che sovrasta con un arco il sottostante abbeveratoio, è affrescata con una Madonna col Bambino in trono fra due angeli.

L’acqua dunque come simbolo di vita ,una vitalità che si ritrova proprio nei progetti del comune di Fontecchio che si possono leggere nella pagina on line della stessa amministrazione comunale . Tra questi “Fontecchio e Casa&Bottega” che affronta la questione dell’utilizzo “etico” del patrimonio pubblico e privato danneggiato e ricostruito ;lo sviluppo delle cooperative di comunità ovvero la cooperativa di comunità per una : valorizzazione del territorioe delle sue risorse per mettere in connessione i cittadini ;“Il Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistolettoche dal 2018 ha trovato casa a Fontecchio. come “un’opportunità per rinascere” – facendo proprio il messaggio dell’artista – “nel senso della responsabilità e della creatività”. E poi la Convenzione Il faro una iniziativa del Dal 9 al 12 ottobre il Consiglio d’Europa che dal 9 al 12 ottobre 2017 ha tenuto il primo workshop di ricerca-azione sulla Convenzione di Faro. Ultima nata tra le convenzioni culturali internazionali, la Convenzione introduce un concetto innovativo di eredità culturale che diviene un diritto inalienabile dell’uomo. Essa delinea una responsabilità condivisa nei confronti del patrimonio richiamando le popolazioni a svolgere un ruolo attivo nel riconoscimento della sua centralità, invitando gli Stati a promuovere un processo di valorizzazione partecipativo, fondato sulla sinergia fra pubbliche istituzioni, associazioni, privati cittadini. Infine Con delibera di Consiglio Comunale n. 19 del 29.06.2016 il Comune di Fontecchio ha avviato un’operazione di crowdfunding attraverso la costituzione di un apposito Fondo etico in cui possano confluire le donazioni di privati a favore del Comune di Fontecchio.Le donazioni saranno utilizzate per realizzare specifici obiettivi del programma di mandato che non è possibile realizzare con risorse proprie dell’Ente o trasferite da altre amministrazioni (4)

(1)Questo l’elenco delle iniziative che si sono svolte tratto dai resoconti della stampa locale

Inizio venerdì 21 aprile, nel laboratorio d’arte Le officine, con una tappa regionale del Poetry Slam, una competizione di poesia con giuria popolare: otto poeti provenienti da varie parti d’Italia si sfideranno, utilizzando solo la propria voce ed il proprio corpo. A decretare il vincitore saranno cinque persone scelte a caso in mezzo al pubblico.

Sabato 22 aprile, nella casa di arte e natura La Kap, da un’idea di Fabrizio Valente, in collaborazione con il collettivo Afedia, sarà in scena Kyorei, Spirito del vuoto, performance teatrale che racconta un viaggio interiore in cui il togliere, il sottrarre, saranno la chiave per una nuova consapevolezza. A seguire poi il Concerto United, dove si esibiranno diversi cantanti, cantautori e gruppi vicini all’esperienza di calcio popolare United L’Aquila.

Domenica 23 aprile, sempre a La Kap, torna poi il consueto appuntamento con il Kap Art Prize, un contest artistico aperto a tutti, durante il quale le opere realizzate verranno votate in maniera anonima dai visitatori della mostra per decretare il vincitore; contestualmente la serata sarà animata dalla jam session aperta organizzata dall’associazione Frequenze.

Lunedì 24 aprile appuntamento con Psicotropia Atossica, una performance all’interno di uno spazio-tempo psichedelico vissuta attraverso musica, danza e teatro organizzato e interpretato da Cristiana Alfonsetti, Elena D’Ascenzo e Davide Zanini.

Ultimo giorno di appuntamenti il 25 aprile Festa della Liberazione, con una giornata dedicata soprattutto ai più piccoli con i giochi in piazza la mattina, un pranzo sociale a base di pizze a volontà realizzate da Samassekou Sekou rimettendo in funzione l’antico forno comunale, mentre il pomeriggio sarà animato da performance varie per concludere con lo spettacolo teatrale a cura del Teatro stabile dell’Aquila in collaborazione con Brucaliffo Con gli occhi di un clown, regia di Emilio Ajovalasit, con Cecilia Cruciani e la successiva Liberazione di Colori.

Tra i workshop da segnalare in particolare Mud Mod Mad, un laboratorio esperienziale di autocostruzione di un forno in terra cruda a cura del maestro e artista Ferdinando Renzetti, alla fine del quale sarà realizzata una vera e propria opera artistica collettiva che avrà anche una funzione di utilità sociale, ma saranno presenti anche laboratori a cura di Arti e Spettacolo e tante altre associazioni del territorio.

(2)(https://www.csvabruzzo.it/laquila/bacheca-associazioni-laquila/scuola-di-montagna-nellappennino-abruzzese-ancora-pochi-giorni-per-candidarsi/

(3)Il primo appuntamento si è tenuto domenica 16 luglio con la presentazione del libro di Mara Calliope Macera “Nell’ora Sud”. A seguire lo spettacolo del collettivo Afedia con Fabrizio Valente. E “Il cantiere delle anime” di Chiara Santoro il 21 luglio, “Arilli” di Arianna Tomassini, il 22 luglio, “Malanotte. La maledizione della Pantafa”, di Andrea Taddei il 29 luglio, “Dinterbild” di Peppe Millanta, il 7 agosto,  e “La Madama e la Loca” di Cinzia della Ciana con Roberta Vacca l’8 agosto.

Valeria Pica, presidente dell’associazione Harp: “Volevamo creare occasioni di incontro con autori giovani e di conoscenza della letteratura abruzzese contemporanea promuovendo la cultura del libro attraverso una formula che esaltasse anche la bellezza del luogo in cui viviamo”.

“Così è nata l’idea di Sentieri di carta, in cui alla presentazione di opere letterarie si abbina una breve passeggiata patrimoniale di Fontecchio in cui gli scorci della fontana monumentale, del giardino sotto la Torre dell’orologio e della piazzetta di San Nicola fanno da scenografia. Abbiamo anche pensato che ogni autore e autrice potesse trovare un nesso, un legame con il luogo in cui raccontava la storia del proprio libro e così i brani letti in un punto preciso del borgo acquistano maggiore forza. L’aspetto innovativo di Sentieri di Carta risiede proprio nell’offerta combinata e nella veste informale, ma non per questo meno professionale, delle presentazioni di libri perché è forte il bisogno di riappropriarsi degli spazi di convivialità e di promuovere appuntamenti culturali che avvicinino le persone alle varie forme di espressione culturale e di conoscenza del nostro territorio. Il nostro lavoro vuole costruire ponti e rendere la cultura accessibile per farla percepire come parte integrante della nostra vita”.

(4)in particolare:

  • Politiche sociali per i giovani quali: “attivazione di spazi sociali, culturali e sportivi, viaggi e corsi di formazione, informazioni e supporto ai giovani imprenditori;
  • Politiche sociali per gli anziani;
  • Inserimento delle fasce deboli della popolazione nella vita della comunità;
  • Incentivi all’attività delle forme di associazione e di volontariato;
  • Informazioni, scambi di ospitalità;
  • Politiche culturali e di promozione turistica;
  • Supporto alla creazione di nuove imprese;
  • Aiuto alle attività agricole, commerciali e artigianali;
  • Realizzazione del progetto Casa&Bottega;
  • Cura e manutenzione del territorio per la bellezza e la sicurezza di turisti e cittadini;
  • Cura del verde pubblico e apertura di un parco giochi nel centro storico;
  • Sviluppo della valle del fiume Aterno con sentieri, pulizia e pista ciclabile.

Gli specifici impieghi delle risorse acquisite saranno stabiliti con delibera di giunta comunale, resi pubblici e rendicontati su questa pagina del sito istituzionale dell’Ente.

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