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DALLA CRONACA ALLO SPAESAMENTO: RICERCA DI ORIZZONTI DI SENSO-DOTT.SSA MARTINA REMIGIO

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Redazione-È lutto nazionale.Si sono celebrati Sabato i funerali di Stato per le vittime del disastro avvenuto a Genova, il 14 Agosto scorso, a seguito del crollo del ponteMorandi.Centinaia di immagini affollano il web a corredo delle notizie sulla catastrofe, dalla quale poi hanno trovato spunto (purtroppo), fake news e strumentalizzazioni di vario genere.Si tratta di un grave fatto di cronaca il cui sgomento ha coinvolto la maggior parte di noi, increduli al pensiero che una struttura di tali dimensioni (il Viadotto Polcevera sulla A10), sia potuta crollare coinvolgendo quasi 100 metri di autostrada e oltre 30 autovetture.Il resto lo conosciamo. Non mi riferisco a valutazioni tecniche cui solo gli esperti sarebbero legittimati a rispondere, quanto piuttosto allo sconcerto , al profondo dolore per le famiglie coinvolte , alla rabbia e alla paura che possa succedere di nuovo, altrove , nel nostro Paese.Sono molte le testate giornalistiche che riportano la “psicosi crolli” e, che sia diffidenza o incuria non è dato a noi stabilirlo.A tal proposito, vorrei che la riflessione andasse oltre ( ma nel rispetto della dignità di coloro che sono stati coinvolti da una tale disgrazia) e introdurre una riflessione “sospesa”, insatura, cioè aperta a diversi orizzonti interpretativi.

Già Freud, rielaborando Le Bon aveva descritto a suo tempo le dinamiche del contagio emotivo e gli effetti della suggestione nell’ambito delle masse, ponendo in risalto gli aspetti regressivi che interessano la psiche individuale allorché il singolo entra a far parte della massa stessa.Bion approfondirà in maniera articolata e complessa le dinamiche gruppali, a partire dalla seconda guerra mondiale, introducendo il concetto essenziale di Sistema protomentale “ in cui… il fisico e lo psichico sono in uno stato indifferenziato, all’interno di una struttura relazionale primitiva in cui l’uno non si distingue dall’altro”. Lo studio delle dinamiche gruppali troverà seguito con gli studi di gruppoanalisi condotti da Diego Napolitani , nell’ambito di una concezione relazionale della mente.Qualche riga fa ho parlato di sconcerto. S-con-certare (accordarsi insieme, con s- sottrattivo), vuol dire mettere in subbuglio, in uno stato di disorientamento e inquietudine, scombinare.È come se si perturbasse l’armonia di un’orchestra violentando le orecchie con suoni acuti e stridenti. Non è forse questa una forma di non-senso che stiamo vivendo nel contesto contemporaneo?

Heidegger a proposito del senso di estraneità a sè, evidenzia che “ci si sente spaesati quando non si riconosce più la casa come propria, quando ci si sente gettati in strada e si teme di non tornare in possesso della propria dimora: il senso dello spaesamento sarebbe il risultato del mancato riconoscimento di un luogo (fisico o emotivo) , familiare (in senso letterale e metaforico)* ”.Il vissuto di incertezza e di instabilità che la realtà odierna ci restituisce nelle molteplici aree della vita, non dovrebbe essere l’orizzonte ineluttabile verso cui guardare, quanto piuttosto il consapevole punto di partenza dal quale costruire nuove prospettive di senso che comprendano in esse l’accettazione del limite e la costruzione di un’esistenza autentica.

Dott.ssa Martina Remigio

Psicologa, Specializzanda in psicoterapia gruppoanalitica ℅ SGAI Roma.

Montesilvano (PE)

Mail. martina.remigio@yahoo.it

Bibliografia

*Heidegger, Essere e Tempo , 1927;

*Napolitani, Individualità e gruppalità, 1987;

*M. Pesare ,Riconoscere/riconoscersi, articolo edito on-line in quaderno di comunicazione.

*Freud , Psicologia delle masse e analisi dell’Io, 1921;

*Bion, Esperienze nei gruppi, ristampa 2013.

*Quotidiano Il Messaggero

*Quotidiano Il Secolo XIX

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