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COSTANZA D’ARAGONA, PRIMA CONSORTE DI FEDERICO II DI SVEVIA (SECONDA PARTE)

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Redazione- Dopo la nascita dell’erede il matrimonio tra Costanza d’Aragona e Federico II Hohenstaufen durò per altri undici anni, tuttavia la coppia non ebbe altri figli.Fra il 1216 e 1220 a Federico nacque un figlio naturale, da lui molto amato, Enzio, la cui presunta madre fu Adelaide, una nobildonna sveva, unica donna di origine tedesca con la quale il sovrano generò un rampollo.I cronisti descrivono Enzio come giovane bello, biondo e di media statura, coraggioso e valoroso, prediletto dal padre che gli aveva dato fin da piccolo l’affettuoso appellativo di Falconellus.Divenuto Re di Sardegna in seguito al matrimonio con Adelasia de Torres di Gallura, Enzio diventò celebre come poeta di Lieder.Morì nel 1272 dopo una lunga prigionia nella città di Bologna, essendo stato catturato e fatto prigioniero nel 1241 a Fossalta.A quel tempo molte erano le relazioni extraconiugali con la nascita di figli naturali e anche Federico, sempre circondato da donne molto belle, intrattenne rapporti amorosi con alcune di esse.Era quello un periodo turbolento in cui non pochi pericoli si profilarono nell’esistenza di Costanza d’Aragona. I più importanti dovettero essere certamente quelli di natura politica. Ad esempio, nel 1211 Ottone IV, eletto in Germania anti-re contro gli Hohenstaufen, giunse fino alle porte di Messina minacciando l’intera Sicilia, mentre a Palermo erano pronte le imbarcazioni che avrebbero dovuto portare in salvo Costanza e figlioletto Enrico in Africa settentrionale.La regina trepidava a tale pensiero, in quanto aveva già perso durante eventi bellici il figlio Ladislao di appena 4 anni, nato dalle prime sue nozze, e temeva che quell’infausto destino potesse ripetersi.Fortunatamente non si giunse a tanto e, scomunicato da papa Innocenzo III, Ottone IV si ritirò in Germania.Alla fine del febbraio 1212 Federico, allora diciottenne, invitato dai Principi tedeschi ad accettare la corona imperiale, intraprese un lungo ed avventuroso viaggio in Germania che culminò con la sua nomina a imperatore.Anche in questo caso la moglie Costanza, temendo per la sua incolumità, cercò di trattenerlo in ogni modo, prospettandogli i pericoli di possibili azioni di guerra da cui il giovane re non era in grado di difendersi dato che era accompagnato soltanto da pochi fedeli cavalieri. Fra l’altro Costanza ricordò al marito Federico II l’assassinio dello zio Filippo di Svevia e lo pregò di non abbandonarla in Sicilia sola ed indifesa con il piccolo Enrico.Federico partì comunque alla volta della Germania e non pochi storici hanno voluto vedere in ciò una prova dello scarso affetto che ormai il re svevo provava nei confronti della regale consorte. Egli tuttavia aveva in quel momento un importante appuntamento con la Storia e con il suo destino. Non si può dimenticare infatti il grande impegno politico che il figlio di Enrico VI, sebbene ancora molto giovane, ebbe per la causa Imperiale, consapevole dell’importanza di appartenere a due dinastie potentissime, gli Altavilla e gli Hohenstaufen. Sicché non deve meravigliare se in quel contesto Federico non si fece coinvolgere troppo dagli affetti familiari e dai suoi doveri sia verso la consorte sia verso il figlio e se partì.Durante la sua assenza Federico affidò alla moglie Costanza il governo dell’intera Sicilia. Questa fu la testimonianza più significativa della fiducia che il sovrano riponeva nella consorte e nelle sue capacità politiche, confermate oltretutto dal fatto che il dominio svevo sull’isola non era ancora del tutto consolidato e che il suo sostegno principale, quello dei cinquecento Cavalieri spagnoli portati in dote dalla consorte, era venuto meno in quanto i suddetti difensori erano in gran parte deceduti con il conte Alfonso di Provenza in seguito ad una precedente epidemia.Federico ebbe anche l’ardire di affrontare quella pericolosa missione politica esplorativa in Germania, volta alla conquista della corona, invitando nel 1216 la sua consorte a raggiungerlo in terra tedesca.Dopo quattro anni trascorsi in Sicilia fra tante difficoltà vissute e risolte dignitosamente, Costanza rivide finalmente il marito incoronato re e ne fu felice, anche perché al loro figlio Enrico fu concesso in pari occasione il Ducato di Svevia, il rettorato sulla Borgogna e l’elezione a Re di Germania nella città di Francoforte.Federico allora poté tirare un sospiro di sollievo assieme alla coraggiosa consorte. Frattanto nel 1218 era morto Ottone IV, il tenace nemico degli Svevi, e nel 22 novembre 1220 giunse finalmente per Federico e per la vigile Costanza il momento dell’incoronazione imperiale a Roma.  L’ Hohenstaufen si era intrattenuto otto anni in Germania, quattro dei quali in compagnia di Costanza, il cui consiglio e la cui moderazione furono per lui sempre d’aiuto. A Roma il fastoso corteo imperiale si mosse lungo la via Trionfale, attraverso la porta Collina, in direzione della chiesa di San Pietro. Durante i festeggiamenti Federico indossò il sontuoso mantello dell’incoronazione di suo nonno, Ruggero di Sicilia. Anche Costanza fu incoronata imperatrice. Da tempo l’incoronazione imperiale non aveva ricevuto celebrazione così solenne e tranquilla. Neppure quella precedentemente ricordata, di Enrico VI e di Costanza d’Altavilla, genitori di Federico. Il popolo era esultante.Da quel momento in poi a Costanza, stremata dai lunghi anni di solitudine e dai pericoli trascorsi in Sicilia, fu concesso finalmente di vivere in relativa tranquillità al fianco del marito imperatore, il quale, ormai ventiseienne, era allora nel fiore della sua forza creativa e della sua fama. All’imperatrice però fu riservato di vivere al suo fianco ancora per poco tempo. Infatti morì a Catania il 23 giugno 1222, dopo 13 anni di matrimonio.Fu sepolta in un antico sarcofago nel Duomo di Palermo, avvolta in un abito rosso carminio, ricamato con fili  d’oro e perle, e ricoperta di gioielli. Sulla sua testa fu posto un diadema ornato di pietre da cui spiccavano i  caratteri cufici e le incisioni di delfini, mentre le pendevano da entrambi i lati, secondo l’uso delle imperatrici bizantine, grappoli di gioielli.Costanza fu l’unica delle quattro mogli dello Stupor Mundi  a cui fu concesso di riposare accanto all’imperatore. Sulla tomba il suo epitaffio suona così: “Io, Costanza, fui regina e imperatrice di Sicilia; ora dimoro qui, o Federico, e sono tua sposa”.In queste parole si riassume il senso della sua vita regale,

di sposa e di madre, attenta ai suoi doveri, unica consorte che contò veramente nella vita del grande sovrano.

 

 

 

 

 

 

 

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