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” 2024 : TRA PREVISIONI E PROFEZIE UN ANNO SE NE VA ” DI VALTER MARCONE

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Redazione-  “Caro amico, ti scrivo, così mi distraggo un po’/E siccome sei molto lontano, più forte ti scriverò/
Da quando sei partito c’è una grande novità /L’anno vecchio è finito, ormai / Ma qualcosa ancora qui non va /Si esce poco la sera, compreso quando è festa /E c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra / E si sta senza parlare per intere settimane /E a quelli che hanno niente da dire
Del tempo ne rimane”

Così cantava Lucio Dalla . Aveva scritto “caro Amico “ nel 1978 e pubblicato nell’album “Lucio Dalla “ nel febbraio del 1979. Era stata cantata per la prima volta nel 1978. Dalla la suonò e cantò anche in duetto con Francesco De Gregori. Una lettera di speranza per un futuro migliore. Nei versi infatti sussurra:

“Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno / Ogni Cristo scenderá dalla croce/ Anche gli uccelli faranno ritorno /Ci sarà da mangiare e luce tutto l’anno /Anche i muti potranno parlare/
Mentre i sordi già lo fanno”

Un testo interessante la cui prima bozza fu scritta con l’amico Rossetti nella sua casa di Moghidoro e poi rivisto insieme all’amico padre Michele Casali, un frate domenicano di Bologna, altra persona alla quale si pensa sia dedicata la canzone.“L’anno che verrà” racconta l’Italia di fine anni Settanta dello scorso secolo

Come Lucio Dalla spiegò in tv a Serena Dandini: «È una canzone importante perché immagina una situazione di lontananza tra me e un amico e a cui faccio un rapporto dettagliato di come stiamo vivendo oggi: nella prima parte c’è un meccanismo del gioco che mi permette di esagerare». Era il 1978. Il terrorismo insanguinava le strade e gettava un’ombra pesante sul futuro . Il terrorismo delle Brigate rosse che rapirono e uccisero Aldo Moro ma che inesorabilmente furono sconfitte dalla consapevolezza popolare che la strada non era quella della lotta armata ma della convivenza pacifica . Un decennio tra il 1969 ,la bomba di Piazza Fontana a Milano al 1980 la strage della stazione di Bologna pieno di violenza .

A distanza di più di quarant’anni ogni volta che sta per finire un anno penso a questa canzone di Lucio Dalla e a tutti gli avvenimenti di quegli anni vissuti personalmente . Avvenimenti che in qualche modo ci offrono l’opportunità di riflettere sugli accadimenti odierni. E ci permettono di farci una domanda : c’è differenza tra quella violenza materiale,sanguinaria e brutale, con l’attuale violenza delle parole e dei gesti che ritroviamo con diverse motivazioni e ideologie nei social, nella politica, nella vita di ogni giorno ?

Gli anni Settanta .Un decennio lungo di grandi trasformazioni inaugurato con il disastro dell’esondazione dell’Arno e concluso con la grande vittoria ai mondiali di calcio del 1982. Nel mezzo avanzamento dei diritti ma anche della violenza con lo stragismo nero e il terrorismo rosso, l’avvicinamento del Pci all’area di governo,il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro nel 1978 . Gli anni in cui i partiti occuparono una posizione centrale nella vita del paese. Gi anni del movimento studentesco, di Marcuse e della contestazione giovanile nel mondo occidentale; di Andy Warhol (sua la frase: “Più che fare, conta comunicare”); anni della musica pop e rock e dei figli dei fiori. Un decennio che malgrado le difficoltà di anni eloquentemente definiti di piombo in realtà è stato scenario di grandi trasformazioni ma anche di conquieste civili e di libertà.

Ma iniziamo con le previsioni che si sono fatte realtà in questo anno A cominciare da quella molto interessante sotto molti punti di vista fatta già prima del 2023dal Council on foreign relations (1) che ha realizzato un report dove analizza le tendenze della geopolitica mondiale da tenere d’occhio. Tra le linee di tendenza emergenti c’erano sicuramente la corsa agli armamenti nel quadrante Asia-Pacifico, il cambiamento delle relazioni tra India e Russia, l’insicurezza alimentare .

Ebbene previsione azzeccata. Su quello scenario c’è stato un riavvicinamento India Russia, una corsa agli armamenti in un’area densamente popolata, con un tasso di crescita particolare con rischi di varia natura. Quindi un segmento in vivace trasformazione .

Tutto in via di trasformazione tra aspettative pubbliche – lo ha detto la televisione- e aspettative private : “Ma la televisione ha detto che il nuovo anno /Porterà una trasformazione/E tutti quanti stiamo già aspettando/Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno /Ogni Cristo scenderá dalla croce
Anche gli uccelli faranno ritorno Ci sarà da mangiare e luce tutto l’anno /Anche i muti potranno parlare/ Mentre i sordi già lo fanno”

Un’altra previsione quella dell’insicurezza alimentare pienamente azzeccata anche se Dalla cantava “Ci sarà da mangiare … “ che è l’auspicio di fronte all’insicurezza alimentare che era già un problema sentito nel 2022 e, senza un impegno internazionale forte continuerà ad esserlo negli anni prossimi Il 10% della popolazione mondiale soffre la fame , circa 820 milioni di persone. Una cifra considerevole che va aumentando sempre più di fronte a cataclismi, guerre, politiche agro alimentari fallite specialmente nei paesi del cosiddetto terzo e quarto mondo.

Non è certo una previsione quella che ci avrebbe permesso nel 2024 di riusare un calendario del 1996, o del 1968 e se conserviamo il calendario di quest’anno, potremo usarlo di nuovo nel 2052!

Un anno che è stato caratterizzato da tornate elettorali dall’Unione europea, agli Stati Uniti, passando per Russia, India, Iran e Taiwan e dalla dissoluzione dell’Artsakh, noto anche come Nagorno Karabakh, ovvero la repubblica armena autoproclamatasi indipendente dall’Azerbaigian negli anni Novanta che non esiste più.

Con la vittoria di Trump all’ultima tornata elettorale negli Stati Uniti che torna a prendersi dopo un intervallo di quattro anni ancora la Casa Bianca. Una vittoria di gran lunga eloquente rispetto alle previsioni ma soprattutto rispetto al quadriennio nel quale lo stesso Trump avea retto i destini dell’America.

Ma anche da venti di guerra che si sono irrobustiti e che hanno visto da una parte le azioni militari di Israele in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno che hanno coinvolto nello scenario medio orientale Iran e Libano ; che hanno portato allo spopolamento della striscia di Gaza con milioni di profughi che hanno visto le loro case e quartieri distrutti e soprattutto migliaia di morti civili tra cui numerosi bambini e donne. Dall’altra l’escalation di armamenti impiegati nel conflitto Russia Ucraina quando all’autorizzazione degli Usa di usare i missili da loro forniti sul territorio russo Putin ha minacciato il ricorso all’uso dell’arma nucleare.

Con due correzioni simboliche da una parte quella della Corte internazionale che ha emesso mandato d’arresto per Netanyahu per crimini di guerra. Dall’altra quella del sostegno a Putin da parte dei paesi del Brics. sigla che sta a indicare i paesi membri dell’organizzazione: Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica nell’ultimo summit tenutosi in ottobre a Kazan che ha visto l’incontro tra Putin e Xi Ping e il contenporaneo allargamento con nuovi paesi ammessi come Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Emirati arabi uniti e Arabia saudita. L’organizzazione del summit in Russia era stata annunciata in videoconferenza dal presidente russo Vladimir Putin fin dal precedente vertice Brics del 2023,

Avvenimenti lieti come l’inaugurazione di Nusantara, la nuova capitale dell’Indonesia. Una prima inaugurazione di Nusantara si è avuta il 17 agosto 2024, anche se la sua costruzione non sarà ultimata prima del 2045. O come gli europei di calcio in Germania e le Olimpiadi di Parigi .

Avvenimenti importati come i cent’anni dalla morte di Franz Kafka e di Joseph Conrad, i 50 anni dalla morte di Aldo Palazzeschi, i 150 anni dalla nascita di Lucy Maud Montgomery, i 700 anni dalla morte di Marco Polo, 10 anni dalla morte di Gabriel García Márquez .

Un anno in cui si è chiuso il Sinodo e si sono stati aperti i cantieri romani del Giubileo che porterà da dicembre in quella città milioni di pellegrini per il prossimo Anno Santo . Un anno il 2024 che ha visto all’opera a Roma decine di imprese per la realizzazione di progetti tra cui per esempio il parco fluviale del Tevere, il più lungo al mondo .

Un anno dentro attese come il cambiamento climatico, le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale, la guerra a Gaza e in Ucraina, i 20 anni di Facebook, l’aumento dei femminicidi e della violenza di genere con un agosto che è stato il mese più caldo a livello globale, al pari dell’ agosto 2023, a causa di una temperatura media dell’aria superficiale di 16,82 gradi, 0,71 gradi in più rispetto alla media di agosto 1991-2020.

E come dicevamo la corsa agli armamenti nel quadrante asiatico con un Occidente preoccupato per la crescita militare della Cina in uno scenario che richiama l’attenzione anche su un concetto quello di Indo Pacifico che ha sostituito quello di Asia Pacifico.

Il ritrovato interesse per l’Indo-Pacifico è stato motivato essenzialmente da due spinte fondamentali: la galoppante crescita economica degli Stati regionali, abbinata alle prospettive di ulteriore sviluppo nell’area, e, soprattutto, l’ascesa della Cina a nuova potenza internazionale. (2) In questo contesto vanno esaminate non solo le spinte al riarmo messe in atto dalla Cina ma anche le relazioni tra Nuova Delhi e Mosca.

Dunque questi i trends emergenti in questo anno. E fin qui in alcuni casi si trattava di previsioni che sono però andate realizzandosi puntualmente. Anche se l’anno che vorremmo sta ancora in quella canzone di Dalla :”E si farà l’amore, ognuno come gli va/Anche i preti potranno sposarsi /Ma soltanto a una certa età /E senza grandi disturbi qualcuno sparirà /Saranno forse i troppo furbi /E i cretini di ogni età /Vedi, caro amico, cosa ti scrivo e ti dico /E come sono contento /Di essere qui in questo momento /Vedi, vedi, vedi, vedi/

Vedi caro amico cosa si deve inventare / Per poter riderci sopra / Per continuare a sperare/

E se quest’anno poi passasse in un istante /Vedi amico mio /Come diventa importante /
Che in questo istante ci sia anch’io /L’anno che sta arrivando tra un anno passerà /
Io mi sto preparando, è questa la novità”

Un anno che forse ci chiede di preparaci , speriamo per grandi balzi in avanti, per un mondo che ci auspichiamo cambi in meglio. Un anno in cui ci è stato poco da ridere . E non è proprio il caso di ridere davanti alle profezie pronunciate da alcuni veggenti come Baba Vanga , scomparsa da tempo che ci aveva azzeccato per esempio nel predire la morte di Stalin, il disastro di Chernobil , l’attacco terroristico alle torri gemelle. Anche se Il fatto quotidiano, afferma “ le profezie di Baba Vanga non esistono l’insicurezza che caratterizza il nostro tempo ci porta a tenere in considerazioni anche profezie che si trasformano in previsioni .

In pratica per esempio per il 2023 Baba Vanga aveva predetto che si sarebbe iniziato ad usare armi biologiche nei conflitti in essere,l’esplosione di una centrale nucleare , una variazione dell’orbita terrestre che avrebbe portato ad un notevole aumento delle temperature, a radiazioni e all’innalzamento del livello del mare ; una tempesta solare mai vista prima che avrebbe potuto distruggere tutte le reti elettriche e di telecomunicazioni ,il divieto imposto dai governi sulle nascite naturali. Previsioni senza molto successo .

Come quelle delle sempre verdi quartine di Nostradamus. Che azzecca solo per il 2023 la morte di un papa Benedetto XVI avvenuta al 31 dicembre 2022. Anche se Nostradamus è comunque considerato con San Malachia il veggente più conosciuto della storia. Secondo alcuni ha predetto la Rivoluzione Francese, la bomba atomica, l’ascesa al potere di Adolf Hitler e gli attentati dell’11 settembre.

Interessante invece la profezia in cui pronostica che i Paesi europei potrebbero trovarsi ad affrontare un vero e proprio spopolamento. Che in realtà sta avvenendo per cause naturali ma che Nostradamus annette all’uso di armi chimiche e conflitti legati al nucleare (il riferimento potrebbe essere al passo in cui l’indovino accenna a un «fuoco celeste sull’edificio reale»).

Caro amico ti scrivo … Il 2024 sta lentamente terminando il suo percorso in un clima di insicurezza, di difficoltà , insomma di inquietudine. E allora non resta che guardare all’anno che sta per arrivare con una specie di consolazione : l’anno che sta arrivando tra un anno passerà /
Io mi sto preparando, è questa la novità”. Essere preparati a tutto e soprattutto al peggio che non è poi una grande novità ma una triste constatazione “per continuare a sperare” con una consolazione importante “E se quest’anno poi passasse in un istante /Vedi amico mio /Come diventa importante /
Che in questo istante ci sia anch’io”. L’augurio dunque di esserci comunque .

(1)Il Council on Foreign Relations (CFR) è un think tank americano specializzato in politica estera e relazioni internazionali degli Stati Uniti. Fondata nel 1921, è un’organizzazione senza scopo di lucro indipendente e apartitica. CFR ha sede a New York City, con un ufficio aggiuntivo nel Massachusetts. I suoi membri includevano politici di alto livello, numerosi segretari di stato, direttori della CIA, banchieri, avvocati, professori, direttori aziendali e amministratori delegati

Le riunioni del CFR riuniscono funzionari governativi, leader aziendali globali e membri di spicco dell’intelligence e della comunità di politica estera per discutere questioni internazionali. CFR ha pubblicato la rivista bimestrale Foreign Affairs dal 1922. Gestisce anche il David Rockefeller Studies Program, che influenza la politica estera formulando raccomandazioni all’amministrazione presidenziale e alla comunità diplomatica, testimoniando davanti al Congresso, interagendo con i media e pubblicando su riviste straniere questioni politiche.

(2)https://www.parlamento.it/application/xmanager/projects/parlamento/file/repository/affariinternazionali/osservatorio/approfondimenti/PI0170.pdf

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