IN ITALIA DIMINUISCONO I BAMBINI VACCINATI, AUMENTA IL RISCHIO MALATTIE
Redazione-In Italia ci sono sempre meno neonati vaccinati e aumenta sempre di più la possibilità di contrarre malattie ormai considerate estinte, come la poliomielite e la difterite. È l’allarme lanciato dal Ministero della Salute, che ha pubblicato un report sulla copertura vaccinale in Italia dei bambini fino ai 24 mesi relativo al biennio 2013-2015: in calo soprattutto le vaccinazioni obbligatorie (anti-difterica, anti-poliomielite, anti-tetanica, anti-epatite B) e raccomandate (pertosse, infezioni da haemophilus influenzae b-Hib, morbillo-parotite-rosolia, papilloma virus, varicella). Le uniche coperture vaccinali che mostrano un incremento sono pneumococco e meningococco (anche queste raccomandate), probabilmente a causa dei numerosi casi di meningite che si sono riscontrati nell’ultimo anno in varie regioni, soprattutto in Toscana.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, un Paese può considerarsi libero da una malattia endemica (come il morbillo) quando almeno il 95% della popolazione risulti vaccinata. In Italia i dati di copertura vaccinale per morbillo e rosolia sono passati dal 90,4% all’85,3% in soli due anni e, oltre ad esporre ad alti rischi i non vaccinati, stanno portando al fallimento del Piano globale di eliminazione del morbillo dell’Ufficio regionale europeo dell’OMS. Con questi dati ben al di sotto degli standard europei l’Italia non è più considerata libera dal morbillo. Già a febbraio 2015, infatti, il Ministero della Salute aveva ricevuto un richiamo ufficiale dall’OMS.
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“Inevitabilmente, la riduzione delle coperture vaccinali comporterà un accumulo di suscettibili che, per malattie ancore endemiche (come morbillo, rosolia e pertosse), rappresenta un rischio concreto di estesi focolai epidemici, come dimostrano le epidemie di morbillo del 2013 (2.258 casi), del 2008 (5.312 casi) e del 2002-2003 (più di 30.000 casi). Per malattie non presenti in Italia, ma potenzialmente introducibili, come la poliomielite e la difterite, l’accumulo di suscettibili aumenta il rischio di casi sporadici sul nostro territorio” si legge nel report del Ministero. Solamente in sei regioni (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Basilicata, Calabria e Sardegna), infatti, il vaccino anti-poliomielite supera il 95% di abitanti vaccinati. Meno virtuose Veneto e Valle d’Aosta, in fondo alla lista delle regioni più “coperte”, e soprattutto la Provincia di Bolzano, dove nel 2015 la percentuale di vaccinati anti- poliomielite è scesa all’87%.