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STRESS E QUALITA’ DELLA VITA-PROF.RE GABRIELE GAUDIERI(PRIMA PARTE)

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Redazione-E’ evidente che un problema base della società moderna è lo stress cronico. Esso infatti sta minacciando, in un crescendo inarrestabile, la salute e la qualità della vita dell’uomo in tutto il mondo industrializzato. Le conseguenze sono innumerevoli problematiche, che vanno dai disagi a patologie gravi, psichiche e/o fisiche. L’Ill.mo Prof.re Gabriele Gaudieri, in questo suo primo intervento, tratterà l’aspetto “BIO-CHIMICO”; NELLA SECONDA PARTE,fra una settimana, analizzerà lo STRESS NELL’ETA’ ADOLESCENZIALE ed infine,fra quindici giorni, concluderà l’argomento trattato considerando GLI ASPETTI PEDAGOGICI-CLINICI per il riconoscimento e la rimozione di eventi stressanti per una BUONA QUALITA’ DELLE VITA:<< L’essere umano è una “macchina” semplice e complessa al tempo stesso: i problemi che affrontiamo quotidianamente vengono da noi percepiti e determinano dentro il nostro corpo processi organici. Abbiamo bisogno di “scaricare” le tensioni eccedenti, attraverso il meccanismo di lotta, quando possibile, o di fuga; se non si realizzano le condizioni suesposte, il nostro organismo trova una valvola di sfogo nella patologia. Il grado di resilienza di ciascuno di noi varia in base allo stile di vita, alla personalità, alle abitudini alimentari ed all’esercizio fisico, per cui un evento non è quasi mai stressante in sé, ma lo diventa in base alla maggiore o minore risorsa interna di ciascuno di far fronte ad eventi “stressanti”.

Nello stress possiamo distinguere 3 momenti:

1) -fase di allarme

2) -fase di adattamento

3) -fase di esaurimento

Nella fase di allarme, da cause fisiche, biologiche o psicologiche, si ha la seguente reazione: l’ipotalamo, che controlla le funzioni indipendenti dalla nostra volontà, come la respirazione, la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, attiva, in caso di uno stressor, il sistema endocrino ed il sistema nervoso autonomo. L’ipotalamo agisce rapidamente producendo nel sangue ormoni, quali la noradrenalina e l’adrenalina e, nel contempo, stimola la produzione di endorfine che ci permettono di “sopportare” le disfunzioni emozionali e/o forme di dolore fisico. La sindrome generale di adattamento G.A.S. “GENERAL ADAPTATION SYNDROME” consiste nell’analizzare le richieste dell’ambiente, confrontandole con le abilità possedute ,pertanto possiamo neutralizzare l’eventuale stressor o dare ad esso un valore positivo o negativo, in base ai segnali che l’organismo ci invia e che molto spesso possiamo decodificare. Viviamo negativamente lo stress, quando questo supera la cosiddetta soglia di reazione psicofisiologica. Nella fase di esaurimento la corteccia del surrene produce il cortisone, che può ridurre la capacità di reazione del sistema immunitario. Se diminuisce solo temporaneamente l’efficacia del sistema immunitario, non dobbiamo preoccuparci, ma, se la situazione persiste, possono svilupparsi malattie autoimmuni (pancreatiti autoimmuni), artrite reumatoide ed anche sclerosi multipla>>.

Continua….

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