” IL RUOLO DEL SERVIZIO SOCIALE NEL PROCEDIMENTO SEPARATIVO “- DOTT.SSA SILVANA DI FILIPPO
Redazione- Richiamando l’attenzione alle normative nazionali ed internazionali in materia di diritto e protezione del minore, frutto di un lungo processo storico, s’inserisce il ruolo del servizio sociale nel procedimento separativo.
A partire da quanto sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana (22 dicembre 1947), che all’Art. 31) recita: “La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità`, l’infanzia e la gioventù`, favorendo gli istituti necessari a tale scopo” , vale ricordare la dichiarazione di Ginevra (1924) e la carta dell’infanzia di Londra (1942), dalle quali vengono prese le mosse verso la “Dichiarazione dei diritti del fanciullo” approvata dall’ONU nel 1959.
Il 29 novembre 1989, l’organizzazione delle Nazioni Unite ha approvato la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia. Vi hanno aderito 187 Stati, tra cui l’Italia. Si sottolinea come il Parlamento italiano, il 27 maggio del 1991 con la Legge n. 176, abbia reso esecutiva la convenzione sui diritti del fanciullo (nota come convenzione di New York). Si mette in risalto l’Anno 2011 con i suoi cambiamenti, recepiti con la Legge n. 112 del 12 luglio in cui si mettono in evidenza le funzioni ed i compiti del garante per l’infanzia e l’adolescenza, con le Raccomandazioni del Consiglio D’Europa sui diritti dei minori e i servizi sociali a misura di bambino, adottata il 16 novembre dello stesso anno.
Lo scenario a garanzia del minore, nei processi separativi, si apre con l’anno 2012 con il DPCM del 20 luglio n. 168, entrato in vigore il 14 ottobre 2012.
Le Raccomandazioni, adottate il 16 novembre 2011, concentrano l’attenzione verso il miglioramento dei diritti dei bambini e degli adolescenti.
In particolare, per raggiungere questo importante obiettivo, la famiglia e i suoi minori non sono solo destinatari dell’intervento sociale, ma protagonisti attivi nel processo di cambiamento.
Ne conseguono modalità innovative e trasversali da parte di tutte le parti coinvolte. In particolare, il servizio sociale, anche nel rispetto del codice deontologico, si deve adoperare in favore dei bambini e delle loro famiglie in stato di bisogno. In particolare, il servizio Sociale aiuta a realizzare il rispetto e la protezione di ogni loro diritto, tutelando i bambini nella pianificazione ed erogazione dei servizi sociali (valutazione dei bisogni dei bambini – considerazione dell’età, del livello di maturità e delle capacità ), responsabilizzando i genitori nell’educazione dello sviluppo della prole, proteggendo i bambini da eventuali discriminazioni e pregiudizi sociali, promuovendo Inclusione Sociale e Pari Opportunità anche per le categorie più svantaggiate, promuovendo la partecipazione effettiva e non solo percepita ( attuazione di protocolli e attività ad hoc), coinvolgendo i bambini nei processi di pianificazione e qualità dei servizi sociali (essendo soggetti di diritto) per rispondere in termini di qualità alla loro vita. Inoltre, i servizi sociali attivano una co/progettazione di tutela e protezione di quei bambini e delle loro famiglie da ogni forma di abuso, negligenza, violenza, sfruttamento. Individuano ed attivano sistemi appropriati alla prevenzione e agli interventi, valutano le esigenze del minore, i diversi fattori di rischio, l’ambiente personale, familiare e sociale. Infine, mantengono attivo l’ascolto del minore.
Per realizzare questo importante obiettivo, nei processi di separazione, il ruolo del servizio sociale è quello di ascoltare la domanda, di praticare un’osservazione partecipata e di privilegiare gli aspetti comunicativi e di relazione.
Nei processi separativi, è necessario attuare un meticoloso e capillare lavoro di rete multidisciplinare, organizzare attività di sostegno alla genitorialità, promuovere la formazione alla bi/genitorialità in un contesto proattivo e orientato alla prevenzione primaria, secondaria, terziaria.
Il focus principe dell’operato del servizio sociale è sul minore coinvolto, sulle relazioni endogene ed esogene di cui si nutre in primis nel sistema familiare e poi quelle sociali. In questo senso, l’Assistente Sociale accompagna la famiglia nel cercare e trovare punti di incontri ed accordi. L’Assistente Sociale opera in direzione del recupero delle relazioni che il minore ha con entrambi i genitori e con le persone della famiglia allargata. Rinforza la bigenitorialità (ad esempio nei casi estremi, si può utilizzare un Diario Comune per comprendere i punti di forza e i punti di debolezza e, avere modo di rinforzare questi ultimi e scoraggiarne i primi.
Inoltre, le attività consultoriali (legge Quadro 405/75) , si orientano verso i giochi dei diritti con i bambini a scuola, utilizzando una comunicazione assertiva e conducendo colloqui professionali volti al superamento delle difficoltà.
L’Assistente Sociale facilita i percorsi genitoriali e di supporto alla rete educativa, nel rispetto del codice deontologico e di tutti quei principi legati ai processi di autodeterminazione.
Le attività di prevenzione producono nei gruppi di mutuo auto aiuto di genitori separati un’alleanza formativa e conducono verso la mediazione familiare e genitoriale con un attento lavoro di sinergia di tutte le forze coinvolte.
Il benessere del minore passa attraverso una rete interna ed una rete esterna che va rinforzata dai servizi sociali per un intervento educativo in toto.
Come sosteneva Stacia Tauscher: “Ci preoccupiamo di ciò che un bambino diventerà domani, ma ci dimentichiamo che lui è qualcuno oggi”. I bambini sono puri ed insegnano loro stessi agli adulti con la semplicità e la fiducia che hanno degli adulti. Come ha scritto Januszak: “Dite: è faticoso frequentare i bambini. Avete ragione. Poi aggiungete: perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli. Ora avete torto. Non è questo che più stanca. E’ piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli”.
È saggio allora, introiettare il pensiero di Dario B. Caruso: “Quando si insegna ai bambini, si imparano molte cose”.
Bibliografia
Atti del Convegno: “La carta dei diritti dei figli dei genitori separati dell’AGIA. Principi enunciati e gestione delle crisi tra genitori”, organizzato dalla Camera nazionale Avvocati per le persone, per i minorenni e per le famiglie presso il Tribunale Civile di Teramo – 21 marzo 2019.
Abstract della Dott.ssa Silvana Di Filippo: Il ruolo del Servizio Sociale nel procedimento separativo”.