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RESURREZIONI CINEMATOGRAFICHE-DI DANIELE DI BATTISTA

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Redazione-Il mondo del cinema e degli effetti speciali sta diventando sempre più vasto e sempre più innovativo e le tecnologie che vengono progettate per il settore cinematografico sono avanzate tanto da arrivare a far “resuscitare” attori scomparsi da tempo. Il più recente esempio è costituito dal film della Disney “Rogue One: a Star Wars story” in cui la ILM (Industrial Light&Magic), ovvero la casa di produzione di effetti speciali fondata da George Lucas nel 1977, è riuscita a realizzare una vera e propria magia in termini di CGI (computer generated imagery): la creazione tramite computer di un modello in tre dimensioni di un personaggio della saga, il Grand Moff Tarkin, a suo tempo interpretato dall’attore Peter Cushing, deceduto nel 1994. Al contrario, nel primo film dell’Anthology prodotto dalla Disney, ovvero Rogue One, il ruolo di Tarkin è rivestito dall’attore inglese Guy Henry, esteticamente molto simile a Cushing. Tutto ciò è stato possibile grazie ad una serie di strumenti cinematografici, specialmente della motion capture facciale, ovvero della scannerizzazione del volto di Henry, su cui, successivamente, hanno ricostruito le fattezze di Peter Cushing. Il regista del film, Gareth Edwards, ha più volte ribadito però di avere un piano di riserva nel caso in cui il Tarkin digitale non avesse funzionato, cosa che fortunatamente non è avvenuta, grazie alla determinazione del responsabile degli effetti speciali John Knoll (premio oscar per gli effetti speciali 2007). Tuttavia la stampa non concorda sulla riuscita dell’effetto speciale: alcune riviste lo definiscono pessimo, come per esempio “Time” che ha definito Tarkin un personaggio di “Polar Express”, altri lo ritengono ottimo, come per esempio lo “Hollywood Reporter” che lo ha definito impressionante. Tuttavia la vera svolta di tale effetto speciale è stata quella di non aver utilizzato immagini dei vecchi film di Cushing per ricreare il volto di Tarkin; infatti, l’intero processo è avvenuto attraverso l’uso del CGI e della motion capture. Questa innovazione ha tuttavia fatto nascere divergenze nel mondo dello spettacolo perchè, sebbene è evidente che si tratti di una svolta per gli effetti speciali cinematografici, allo stesso tempo potrebbe considerarsi irrispettoso nei confronti dell’attore deceduto, che essendo tale non può esprimere la propria opinione, ne negare il consenso all’utilizzo della sua immagine; di conseguenza, molte produzioni cinematografiche potrebbero usare l’immagine di attori deceduti come Marlon Brando, Christopher Lee o Gene Wilder e affiancarli ad attori moderni come Charlie Hunnam, Jennifer Lawrence.. e  creare un cinema del tutto nuovo, in cui tradizione e modernità si incontrano, bello da immaginare, ma non del tutto etico. In ogni modo, bisogna riconoscere che un tale avanzamento tecnologico nei VFX (visual effects) è da considerarsi come un passo avanti nella storia della cinematografia e della recitazione. Chissà se tale invenzione cambierà definitivamente il modo di fare film oppure se tale pratica andrà scomparendo! In ogni caso, credo che tutti i fan della saga di Star Wars siano stati entusiasti di rivedere sul grande schermo il

Grand Moff Tarkin e, per ora, questo è l’importante.

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