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AUGURI, BUON 2020!!!! (MA CON SANO SENSO DI REALTA’, SENZA TROPPE ILLUSIONI)

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Cari lettori,
a nome della redazione invio gli auguri piu’ sinceri di buon 2020, che spero possiate trascorrere serenamente ed ottenere cio’ che desiderate, temo, tuttavia, che come nell’operetta morale di G.Leopardi ,”Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere” la felicita’ e’ solo nella speranza di un futuro lontano, diverso dal passato e dal presente, poiche’ la nostra amata Italia vivra’, almeno per un lustro, con gravi problemi economico-sociali senza poter sperare in cambiamenti, ne’ in riforme, .degne di questo nome.
Il 2019 e’ stato “annus horribilis” , in cui un Presidente del Consiglio guida dapprima un governo di destra e poi uno di “sinistra”(esempio di trasformismo esasperato), senza,pero’, essere in grado di innovare la societa’ italiana,  senza aumentare la crescita, il Pil , che viene “guardato a vista” e costantemente monitorato dagli investitori istituzionali globali , che temono una debacle da un momento all’altro, il debito pubblico e’ ormai fuori controllo e solo il risparmio privato degli italiani rispetto al Pil, secondo nel mondo,ci rende ancora un po’ credibili, tuttavia i risparmi sono “dormienti”, in quanto non finanziano investimenti nel mercato dei capitali.
La ricetta iperliberista, portata avanti da anni, sia da esecutivi di centro sinistra che di centro destra, e’ fallita e sarebbe opportuno riproporre l’intervento pubblico come necessario in alcuni settori, quasi una nuova politica economica keynesiana,  ma rivisitata ed innovata; il numero di brevetti italiani nel mondo diminuisce, quasi annualmente, nell’hi- tech non siamo piu’ concorrenziali ( tranne che in alcuni settori di nicchia), i nostri studenti, secondo le indagini Ocse-pisa, non sono in grado di decodificare testi di media complessita’; seguitando cosi’ il nostro Pil potra’aumentare solo con la vendita di antidepressivi!!!
Un giornale francese ha evidenziato il paradosso italiano, consistente nel finanziare col 5% di Pil la Nato, mentre un ministro dell’istruzione deve dimettersi ,poiche’ non ha stanziamenti sufficieenti per scuola e università!!
Significativo il titolo di una canzone di Orietta Berti..”Finche’ la barca va…” , metafora dell’Italia che arranca

ma sembra che ” anche la speme,ultima Dea fugge i sepolcri”

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