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SOLDI, FAMA E DISVALORI: ECCO LE NUOVE POPSTAR CHE ASCOLTANO I NOSTRI FIGLI-SECONDA PARTE

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Redazione- Nell’articolo precedente abbiamo passato in rassegna le popstar che dominano l’odierno panorama musicale e la conseguente influenza sociale che le stesse possono avere soprattutto nei confronti dei giovanissimi. Un aspetto di questa società che nessun genitore o insegnante dovrebbe ignorare, poichè ignorarlo equivarrebbe ad ignorare la giusta educazione dei giovani e il relativo giusto sistema etico e valoriale che gli stessi dovrebbero acquisire. Siccome però tale influenza sociale negativa è posta in essere da personalità di spicco molto ben considerate dai minori − come delle star della musica, allora diventa più difficile per gli adulti farsi sentire nella loro mission educativa. Difficile, ma non impossibile. Al fine di limitare l’influenza sociale negativa che i cattivi esempi dei mass media veicolano verso i giovani, gli adulti potrebbero (e dovrebbero) mettere in atto fondamentalmente tre strategie:

1. Istruire il proprio figlio a una reale cultura musicale. La maggior parte dei ragazzi che segue cantanti che danno cattivi esempi lo fa anche e soprattutto poichè non ha reali alternative: avendo una cultura musicale pari pressochè a zero, non si accorge che possono esserci molti altri artisti e generi differenti da seguire e a cui appassionarsi. In ciò è spesso complice la scuola, che fa educazione musicale tralasciando praticamente tutto il novecento e il nuovo millennio. Ma un genitore può benissimo fare le veci del docente, ad esempio trovando brani di altri artisti e di altri generi su YouTube e facendoli ascoltare al proprio figlio: blues, soul, jazz, gospel, country, folk, funky, experimental, world music…vi sono tantissimi generi tralasciati dal panorama musicale mainstream internazionale, non farli conoscere ai millennials vuol dire un po’ farli morire. E facendoli morire, si fa morire anche la cultura stessa. D’altra parte cos’è la cultura, in ambito musicale, se non venire a conoscenza di generi, brani ed autori/compositori che prima erano ignoti? Ovviamente generi, brani ed autori/compositori che possono poi piacere oppure no, ma prima di tutto occorre ascoltarli; solo dopo l’ascoltatore (ad esempio il figlio a cui si fanno ascoltare queste cose tramite YouTube) potrà esprimere un giudizio, non prima! Prima si ascoltano, poi se piacciono ok, sennò non fa niente…si passa a brani, generi e autori/compositori successivi 🙂

2. Spiegare che apparire “critici” (!) verso la società, comportandosi in modo provocatorio, volgare, illegale e pericoloso veicolando così dei cattivi esempi per chiunque segua tali condotte ed atteggiamenti − non è di per sè la strada verso il successo. Ovviamente il millennial ribatterà che non può essere così perchè chi palesa tali condotte ed atteggiamenti sono VIP, persone di successo con tantissimi soldi, fan, eccetera, eccetera…però qui si commette un errore di pensiero: si chiama bias della disponibilità e consiste nel sovrastimare come probabili avvenimenti e situazioni dal grande impatto emotivo…che però non sono così frequenti come si potrebbe pensare! Si tratta solo di un brutto scherzo che ci giocano le nostre emozioni: ad esempio dato che il solo pensiero di diventare ricchi vincendo alle slot machine ci piace molto, allora lo teniamo anche più frequentemente nella nostra testa, tra i nostri pensieri, piuttosto che pensare che le probabilità reali di farcela sono pari allo zero virgola e non si sa quanti altri zeri dopo. Ciò accade poichè non siamo delle macchine, dei software, ed è normale che si ragioni più in termini emotivi che in altri statistici. Dunque sarebbe da controbattere bene che non vuol dire che se Ariana Grande è diventata una grande (statura esclusa) muovendo le natiche e intonando “Mi piace, lo voglio, lo prendo”, allora TUTTE le ragazze un po’ carine (e soprattutto svestite e provocanti) che fanno cose di questo genere, da caricare poi sui social, diventino famose. Occorre aprire gli occhi. Su Instagram, ad esempio, ci sono tantissime belle ragazze che nonostante abbiano migliaia di follower hanno difficoltà a monetizzare (di belle ragazze ce ne sono tante, di brand disposti a pagare bene per pubblicizzare i loro prodotti tramite le influencer di Instagram molti di meno), e molte di loro hanno imitato questi “cattivi esempi” proprio illudendosi di poter diventare ricche e famose come loro. Illudendosi.

3. Insegnare ai figli quali sono i “cattivi esempi” e non abbandonarli in loro balia; impegnarli piuttosto in attività più utili e importanti. Molto spesso i ragazzi di oggi sono poco sorvegliati e lasciati a loro stessi. Magari ci sono anche famiglie in cui si parla poco e di cose poco importanti, pertanto è difficile per un ragazzo capire quali esempi sono da seguire e quali no. Ma dato che tali nozioni sono troppo importanti per essere degne di essere inserite nei programmi scolastici, sta alla discrezione del docente parlarne in classe o meno. Stando così le cose, è fondamentale per un genitore insegnare al proprio figlio quali sono gli esempi da seguire e quali quelli da evitare. Infatti vi sono sia esempi buoni sia altri negativi, e l’importante è capirne la differenza. A ogni buon conto, se ad esempio una ragazzina di 13 anni ha tanto, troppo tempo da dedicare ad Ariana Grande, Miley Cyrus, Billie Eilish, Natti Natasha, Cardi B, eccetera, vuol dire che evidentemente sta tralasciando attività a lei più importanti, prima tra tutte lo studio. Stanno dunque al genitore la responsabilità

e il dovere di intervenire in tali casi.

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DOTT. EUGENIO FLAJANI GALLI – PSICOLOGO, PSICOSESSUOLOGO, SCRITTORE E POETA .
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