IL ROMANZO “SHOCK” DI DARIO LEONE: LA STORIA DI UNA MICRODITTATURA IN UN PAESE DI PROVINCIA
Redazione- S’intitola “Storie di ordinaria amministrazione”, la nuova opera del sociologo Dario Leone, la cui premessa porta la firma autorevole di Marco Rizzo, Segretario generale del Partito Comunista. Edito dalla Nulla Die, il romanzo s’inserisce nel filone della “narrativa sociologica” che coniuga le metodologie di ricerca sociale con lo stile letterario del racconto esulando quindi dal linguaggio settoriale di entrambi. Un esperimento ben riuscito che narra la vicenda di un giovane dirigente comunista, Ernesto Sechia, che candidandosi nella sua comunità con il Centro Sinistra sostiene Augusto Benito alla carica di Sindaco. Dopo una schiacciante vittoria inizia l’esperienza amministrativa che finisce col diventare un incubo totalitario. Dimettendosi da Consigliere comunale e divenendo Assessore, Sechia commette un grande errore: accettare la surroga rinunciando allo scranno in Consiglio comunale, conditio sine qua non per entrare in giunta, divenendo preda degli umori del neo Sindaco, affidando nelle sue mani la propria carica elettiva. Il giovane comunista comincia una lunga e logorante battaglia per frenare lo strapotere di Benito il quale lentamente si sostituisce ai partiti imponendo un regime personalistico di controllo e di dominio. Sechia decide di non piegarsi davanti ai vari “misteri” oscuri che le scelte politiche del Sindaco producono. La prima rottura arriva in merito alla gestione della rappresentanza comunale all’interno di un consorzio per lo smaltimento e riciclaggio dei rifiuti che si trasforma pian piano in una camera chiusa e impermeabile, pronta ad inglobare rifiuti da ogni dove e spregiudicati imprenditori; la seconda rottura avviene con la gestione dei bilanci e dei conti pubblici che producono sperperi ingenti utili solo alle passerelle del Sindaco stesso. Ma la grande questione dirimente è lo stato d’inagibilità democratica che porta lentamente ogni oppositore all’esilio o al pubblico ludibrio con gravissime calunnie infamanti volte a produrre un danneggiamento personale e non solo politico. Nel corso del tempo, l’intero paese viene sottoposto a un controllo rigido e a vere e proprie “punizioni”, molto spesso indirette e sottili, contro chiunque contesti l’operato dell’Amministrazione Comunale. Sechia, non si piega di un millimetro e davanti a ulteriori limitazioni nell’esercizio delle sue funzioni di Assessore, decide di destinare la sua indennità di carica ai più bisognosi, ma Benito lo rimuove dal suo incarico inaugurando una violenta campagna di aggressione contro il giovane comunista con calunnie di ogni specie producendo un isolamento politico e sociale, circuendo ogni persona che si avvicini a parlare con lui. Dopo vari tentativi di resistenza, ogni esponente politico coinvolto da Sechia, si tira indietro. Tutto questo si svolge alle porte del tramonto dei partiti comunisti “post muro”. La tragica e storica sconfitta della “Sinistra l’arcobaleno” alle Elezioni Politiche del 2008, porta il partito di Sechia (i Comunisti Italiani), prima all’irrilevanza e poi allo scioglimento. Inizia dunque un lungo e tormentato periodo di esilio dal suo paese che presto si trasforma in un vero e proprio eremitaggio estremo che lo disallena alla socialità, in un turbinio riflessivo tra sé e sé. Nella pressocché totale solitudine, Sechia affronta vari problemi di salute e fa i conti con il proprio passato davanti all’oscurità del futuro.
Un romanzo, dunque, “shock” non solo per la storia emotivamente toccante, ma anche perché si ispira a fatti realmente accaduti, il che lo rende a tratti “agghiacciante”. Colpisce lo stile della narrazione che non è saggio e non è romanzo, ma è parte di entrambi. Un libro che, come scrive nella prefazione il Sociologo Pottier, sembra assumere la forma di un memoriale che va a colmare un vuoto. Infatti mentre sono disponibili diari, autobiografie e memorie di grandi statisti, rivoluzionari e celebri politici, non è mai esistito (nella letteratura sociologica), fino alla pubblicazione di “Storie di ordinaria amministrazione”, un libro scritto dai protagonisti dei territori periferici che guardano dal basso la politica nazionale e raccontano nei particolari più reconditi le vicende della propria comunità. Un libro indubbiamente da leggere. In uscita
nelle librerie dal 10 dicembre, è tuttavia già disponibile su tutti i bookshop su internet.