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MATHIAS BURATTO E I SUOI RACCONTI DELLA “LOST GENERATION” – (SETTIMO ED ULTIMO EPISODIO)

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«Ragazzo», lo chiamò Karl destandolo dai suoi pensieri.

Christian accorse.

«Va tutto bene?» si volle sincerare.

Senza troppe cerimonie, Karl lo prese per mano, quindi vi lasciò un imprecisato qualcosa per poi celare il proprio dono serrandogli le dita. «Non guardare finché non sarai solo.»

Benché titubante, il ragazzo accondiscese.

«Sono venuto fin qui, a Venezia, per dare a Sara quel bacio che non ha mai lasciato le mie labbra», premise l’uomo scosso nella propria essenza. «È passato tanto tempo, di certo troppo! La vita può essere veloce al pari di un sospiro o senza fine come il rimpianto; ora sta a te scegliere. Se è vero che ti piace quella ragazza, allora ti esorto… anzi, ti prego di non fare il mio stesso errore. Guardami», disse poi, «guarda che cosa sono diventato.» Quindi denegò con la testa per il troppo risentimento. «Accetta il consiglio di un vecchio: trovala e non lasciarla per nessuna ragione al mondo.»

Karl aprì la valigetta in pelle marrone e alla parvenza di quel nulla che si estendeva innanzi i suoi occhi sollevò una rosa incolore e cinerea di malinconia, quale pegno di tutta la vita spesa a rincorrere l’effimera caducità di un sogno. Sorrise con rammarico quando sentì il nastro di velluto nero che, annodato sul gambo, esornava l’irrealtà del suo amore.

Lì per lì il sollievo del ragazzo venne meno, ma nel momento in cui distolse lo sguardo ecco che la rosa si tinse di rosso, il velluto sciolse il suo nodo algerino e la luce divenne di cera.

«Tante persone aspirano all’immortalità; a me, invece, il tempo di una vita sarebbe bastato, ma… accanto a te», disse Karl non riuscendo più a trattenere un triste sorriso equamente ripartito tra dolore e gioia. «Ora però non c’è nulla che valga di più che me e te di nuovo assieme.»

«Io… io dovrei andare», sussurrò Christian con nuovo imbarazzo nel doverlo interrompere.

«Sì, lo capisco, ma prima devi promettermi che farai qualunque cosa pur di trovarla. Promettimi che non ti arrenderai, che niente e nessuno ti farà desistere perché il destino premia sempre chi sa aspettare. Vedi», disse poi con un inaspettato sorriso tirato solo in parte, «con me l’ha fatto!»

«Va bene, lo prometto.» E senza aggiungere altro Christian prese la via.

Sono i giorni che danno valore all’esistenza, come ci è sempre stato detto, o è la vita, ogni giorno più fragile ed effimera quale un sussurro controvento, che dà significato all’alternarsi del giorno? Il sole e la luna ricongiungono ieri e oggi in un abbraccio senza tempo. E domani? Cosa riserba il domani? Cosa ci nasconde tra le pieghe del tempo? Restare fermi a domandarselo è il solo modo che si ha per privarsi di ogni sorpresa e vivere così nel rimorso che esita in seno al rimpianto. Tutti noi viviamo secondo la fragile essenza di un momento che pur di scappare dall’incognita ragione del dubbio si ripete e si ripete ancora traslando forme e geometrie pur di esistere nella placida certezza della normalità. Ma ciò che è normale esula dalla fantasia, rifugge dalla speranza per celarsi in quel solo rimorso che la vita non può cancellare.

«Non so cosa sia l’amore», disse Karl, «e, forse, non l’ho mai saputo, ma… io ti ho amata, ti ho amata davvero, così come ho amato il rimpianto di non averti avuta accanto a me. Di non esser stato lì, a esistere nel tuo sorriso, a condividere la gioia o le lacrime che la vita ti ha lasciato come un triste pegno rivolto al domani.» Sempre più scosso, trattenne a stento le lacrime. «Il cielo non ha mai badato agli incauti sogni di quello stolto che sono e sempre sarò, ma grazie a te, Sara, grazie a una giovane sconosciuta che un giorno mi ha donato un sorriso senza nulla a pretendere, senza nemmeno immaginare che…» Un nuovo silenzio trovò i suoi ricordi, quando un estemporaneo rammarico si strinse al presente. «Grazie a te, almeno una volta nella vita posso dire che sono riuscito a percepire l’amore mentre esitava impaziente dentro ogni pensiero o più fugace brivido; un amore capace di mutare il silenzio e aggiogare il cuore, di esistere oltre la mera esistenza troppo spesso priva di qualsivoglia significato. Ma adesso sono di nuovo qui, accanto a te, e prometto che non ti lascerò mai più.» Appoggiandosi al marmo della lapide, con nuove lacrime a solcargli il volto, cadde in ginocchio.

Aver amato e aver perduto è l’epiteto della vita, l’ellissi più perfetta del cuore.

Karl strinse al proprio petto una lettera ormai sbiadita dalle lacrime, la stessa che soltanto alcuni giorni prima gli era stata recapitata per posta. Annessa a questa, un breve messaggio scritto da un ragazzo, il suo nome era Christian, nel quale gli spiegava che aveva trovato una sua lettera tra i ricordi della nonna, venuta a mancare da qualche giorno appena. Gli aveva anche scritto che i genitori di lei, di Sara, erano riusciti a nascondere tutte le lettere che, senza il loro permesso, quel giovane sconosciuto le aveva inviato. Secondo loro giustizia, però, ne avevano salvata una e una soltanto, la stessa che poi le era stata data solo dopo il matrimonio.

Purtroppo, una realtà ben diversa dai desideri dei due ragazzi si era a loro interposta, e nessuno avrebbe mai potuto farci nulla. Si sa che il destino molto spesso è ingiusto, ma non per questo si deve sottostare ai suoi volubili e incongrui desideri.

Dopotutto, cos’è la vita se non ciò che facciamo per renderla quanto più simile ai nostri sogni?

Ormai distante, Christian aprì lentamente le dita e con grande sorpresa vi trovò un piccolo anello d’oro.

“Ti amo” vi era inciso al suo interno.

Nel guardarlo luccicare al sole, il ragazzo esitò per alcuni istanti, e come se fosse riuscito a cogliere l’essenza della sua emozione in quello stesso momento Karl sorrise.

Karl e Sara, ricongiunti infine nella più fragile essenza di un’ultima illusione, sopravvissero infine alla morte, quando la candela si spense tremando al buio e la notte, segreta complice del loro amore, li trovò finalmente assieme.

Amare… vivere… forse soltanto sognare.

Fine.

Commenti

commenti

16 Commenti
  1. Francesca dice

    Ma che meraviglia… sono senza parole. Commossa a dire il vero.

  2. Lisa dice

    Che finale meraviglioso… triste, reale, romantico come la vita. È perfetto, nulla da aggiungere e nulla da togliere. Adoro questa storia

  3. Federica dice

    Davvero un finale ( e un intero racconto) unico. Non trovo parole…, bellissimo.

  4. Giulia dice

    Ho aspettato l’ultimo episodio per commentare perché ero proprio curiosa di sapere se fosse possibile emozionare nonostante una storia piuttosto breve. Non lo credevo possibile ma… mi sbagliavo. Mi sono emozionata! Riuscire a scrivere una storia tanto bella in così poche righe è difficilissimo soprattutto perché è difficile instaurare un feeling con o personaggi eppure io l’ho sentito❤️

  5. Ilaria dice

    Beh che dire… degna conclusione di una storia bellissima! Mi è piaciuta tantissimo

  6. Luisa dice

    Io sono senza parole… ogni episodio mi è piaciuto tantissimo e il finale, se possibile, ha reso tutto ancora più bello. È perfetto, bellissimo… è fin strano pensare che qualcuno riesca a scrivere in un modo così vivido e diretto al cuore… e così reale. Me encanta❤️

  7. Maria dice

    Una conclusione perfetta…

  8. giada dice

    Un racconto davvero molto bello e avvincente fin dal primo episodio…

  9. Luisa dice

    Per me questo racconto è stato semplicemente fenomenale. Mathias è uno scrittore incredibile, che sa mettere pathos e suscitare grandi emozioni. I personaggi, le ambientazioni, il rammarico… tutto converge per farti sentire brividi. È uno spaccato di vita, una storia che ti fa capire quanto sia importante cogliere l’attimo. Credo sia uno scrittore eccezionale e che abbia un cuore infinito, e questa storia ne è la prova!

    1. Sara dice

      Non so se sia per via del nome che abbiamo in comune ma… mi sono ritrovata molto in lei e alla fine mi sono commossa. Già, mi sono commossa leggendo

  10. Paola dice

    Grazie Mathias per l’emozioni che mi hai fatto provare . Peccato averlo terminato. Sei un grande scrittore

  11. Mathias Buratto dice

    Grazie di cuore per aver letto la storia, e grazie, davvero grazie infinite a tutti voi che mi avete lasciato un commento. Prometto che serberò ogni parola nel cuore, ora e sempre.

    La frenesia di oggi costringe tutti in una mutua relazione con il tempo, quasi sempre fuggevole nella sua forma quotidiana, e proprio per questo sono molto riconoscente a tutti voi che mi avete donato, così, per sola bontà, alcuni istanti del giorno per condividere con me emozioni e giudizi fin troppo prodighi di lodi e di gentili apprezzamenti. Non so in quale altro modo ringraziarvi, ma… ci sto lavorando 😊

    Vorrei inoltre ringraziare coloro che hanno reso possibile questa pubblicazione, a cominciare da Loris Cattunar, a cui va la mia stima e i più che sentiti ringraziamenti, e, ovviamente, a tutta la redazione.
    Infine, ultima ma prima nel mio cuore, Sylvia Pagni, l’artista e la persona migliore che abbia mai avuto la fortuna di conoscere.
    Grazie ancora, grazie per ogni commento ricevuto in ogni singolo capitolo.

    Mathias Buratto

    1. luisa dice

      Sei meraviglioso❤️

    2. Ilaria dice

      ❤️

      1. Jessica dice

        Bravissimo! Senza dubbio devi essere un ragazzo meraviglioso

  12. Jessica dice

    Mi sono commossa… non c’è che dire, è una storia che ti resta nel cuore e non se ne va… emozionante oltre ogni dire!