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” LA “CARTA” DI LORENZO ” – DI VALTER MARCONE

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Redazione-in apertura ricordano Lorenzo Parelli il diciottenne morto nel gennaio 2022 durante uno stage .

“Lorenzo muore nella prima sillaba della parola futuro, perché ad avere un lavoro non ci arriverà mai, morto durante l’orario scolastico e questo nemmeno la Costituzione poteva prevederlo. Paga con la vita, senza ancora essere stato pagato da nessuno. Siamo su questo palco per consegnarvi qualcosa di importante: la carta di Lorenzo, abbiatene cura”. Ha inizio così per bocca di Ambra il Concertone del primo maggio .

Lorenzo Parelli diciottenne di Morsano di Strada, studente dell’istituto Bearzi di Udine, morto a 18 anni il 21 gennaio 2022 colpito da una trave d’acciaio l’ultimo giorno di un tirocinio in azienda previsto dal suo percorso di studi. Maria Elena e Dino Parelli, genitori di Lorenzo aggiungono sempre dal palco: “Siamo qui per dedicare un pensiero a Lorenzo”, prima di far circolare tra i ragazzi la carta di Lorenzo, nata con la volontà che tragedie come quella di Lorenzo non si ripetano. “Lui vi direbbe: abbiate cura della vita. Se Lorenzo fosse qui ci direbbe che la vita è sacra e dobbiamo onorarla. La sicurezza non ha colore nè bandiera, è di tutti, è una responsabilità collettiva di ognuno di noi”.

Poi comincia la musica, che al Concertone non è mai “solo” musica . Infatti Ambra si è fatta anche portavoce dei diritti (negati) delle donne. “Avvocata, ingegnera, architetta. Tutte queste vocali in fondo alle parole sono, saranno armi di distrazione di massa? Ci fanno perdere di vista i fatti e i fatti sono che una donna su cinque non lavora dopo un figlio, che guadagna un quinto in meno di un uomo che copre la stessa posizione. Non lo diceva già la Costituzione nel 1949 che la donna doveva avere gli stessi diritti dell’uomo nell’art. 36?”. E incalza: “Voglio proporre uno scambio: riprendetevi le vocali in fondo alle parole, ma ridateci il 20% di retribuzione”.

La Carta di Lorenzo è una specie di vademecum normativo , seppure nella semplicità del testo, che intende aiutare famiglie, studenti , aziende e istituzioni scolastiche a svolgere meglio il loro compito per fare del progetto alternanza scuola lavoro veramente una opportunità di formazione reale.

Il documento è stato sottoscritto dai genitori del ragazzo, dal presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, dalla direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame, dalla vice presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, dalla rappresentante della Consulta regionale degli studenti, Beatrice Bertossi e dal segretario regionale della Uil, Matteo Zorn, in rappresentanza delle organizzazioni sindacali .

I temi e gli argomenti contenuti nel documento sono scaturiti dalla discussione sviluppatasi durante la tavola rotonda , moderata dal direttore del Messaggero Veneto, Paolo Mosanghini, aperta dai genitori di Lorenzo. «Ci aspettiamo – ha sottolineato il padre – che questo sia un punto di partenza per uno studio continuo fatto di dialogo e attenzione alle necessità e alle criticità del sistema. È necessario che le reti si stringano per rendere l’ambiente più sicuro. È indiscutibile il valore che le aziende portano al sistema formativo quando queste, però, sono in grado di accogliere gli studenti per consigliare e offrire loro un’esperienza sicura. Fare la formazione è impegnativo in termini di investimenti, risorse e tempo da destinare: da adempimento questo passaggio deve diventare una risorsa, dando priorità alla persona. Il prezzo della non sicurezza è molto più alto

della sicurezza». (1)

Dunque un memorandum che indica regole per la sicurezza dei percorsi educativi nei quali si inserisce l’esperienza in azienda e poi l’impegno a costituire nella prossima legislatura regionale un Osservatorio sulla salute e sulla sicurezza nel mondo del lavoro. Un impegno per non rendere vana la morte di un ragazzo di 18 anni, come quella di altri ragazzi che hanno subito lo stesso destino ,proprio in attuazione di quel progetto di alternanza che al posto di dare loro la consapevolezza di un futuro migliore glielo ha tolto Il ricordo e la memoria di Lorenzo Parelli vivrà così, non solo negli occhi e nel cuore di chi l’ha conosciuto ma anche nelle buone pratiche che si auspica possano evitare altre tragedie del genere.( 2 )

Sul sito del Miur l’alternanza scuola lavoro viene così definita “L’Alternanza scuola-lavoro è una modalità didattica innovativa, che attraverso l’esperienza pratica aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e testare sul campo le attitudini di studentesse e studenti, ad arricchirne la formazione e a orientarne il percorso di studio e, in futuro di lavoro, grazie a progetti in linea con il loro piano di studi.

L’Alternanza scuola-lavoro, obbligatoria per tutte le studentesse e gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori, licei compresi, è una delle innovazioni più significative della legge 107 del 2015 (La Buona Scuola) in linea con il principio della scuola aperta.Un cambiamento culturale per la costruzione di una via italiana al sistema duale, che riprende buone prassi europee, coniugandole con le specificità del tessuto produttivo ed il contesto socio-culturale italiano.”

L’alternanza scuola-lavoro è una delle innovazioni più significative della legge 107 del 2015 (La Buona Scuola) ed è in linea con il principio della scuola aperta nonché regolata dagli articoli 33 e 43 dello stesso testo.

In particolare l’articolo 33 stabilisce la durata diversificata delle attività formative per i licei rispetto agli istituti tecnici. La differenza è basata sull’impianto stesso degli studi condotti dai ragazzi, più o meno strettamente professionalizzanti.

La ripartizione è la seguente e vede un monte ore complessivo da distribuire nel corso del triennio:

  • Alternanza scuola lavoro per i licei: 90 ore
  • Alternanza scuola lavoro per gli istituti tecnici: 150 ore
  • Alternanza scuola lavoro per gli istituti professionali: 210 ore

Nelle ultime settimane si è tornato però a dibattere sulla questione dell’obbligatorietà dell’alternanza scuola lavoro.

Secondo la legge infatti l’attività è un diritto e un dovere di tutti che gli studenti iscritti alla terza, quarta e quinta superiore. Non è possibile quindi non prendere parte ai progetti disposti dalle strutture scolastiche.

Come segnalato anche dal Miur è disponibile però una piattaforma on-line che ha sì lo scopo di far incontrare domanda e offerta, ma anche segnalare eventuali mancanze o negatività attraverso il bottone rosso messo a disposizione degli studenti. Non si otterrà l’esenzione dall’attività bensì una ridefinizione del proprio piano, ma c’è comunque un margine di intervento.

Il valore fondante di queste esperienze consisterebbe nel «testare sul campo le attitudini di studentesse e studenti» in modo da potenziare il valore formativo del proprio percorso di studio così come, in vista del futuro lavorativo, fornire a tutti i giovani i primi mezzi per l’orientamento professionale in linea con il loro piano di studi. (3)

Un’offerta formativa più ricca e flessibile per gli studenti. Un piano straordinario di assunzioni per oltre 100.000 insegnanti. Risorse stabili per la formazione e la valorizzazione dei docenti. Investimenti ad hoc per laboratori e digitale erano le “buone idee” per una Buona Scuola, che mette al centro l’autonomia scolastica dando gli strumenti finanziari e operativi ai dirigenti per poterla realizzare. Le scuole avranno più risorse economiche: viene raddoppiato il loro Fondo di funzionamento. Ma anche più risorse umane: ogni istituto avrà in media 7 docenti in più per realizzare i propri progetti e per l’arricchimento dell’offerta formativa.La legge prevede un finanziamento aggiuntivo di 3 miliardi a regime sul capitolo istruzione e un piano di assunzioni per la copertura delle cattedre vacanti e il potenziamento della didattica. I concorsi per gli insegnanti tornano ad essere banditi regolarmente: il primo sarà indetto entro il prossimo 1 dicembre 2015.Per gli studenti è prevista un’offerta formativa più ricca che guarda alla tradizione (più Musica e Arte), ma anche al futuro (più Lingue, competenze digitali, Economia). Le scuole superiori potranno attivare materie opzionali per rispondere meglio alle esigenze educative dei ragazzi. L’alternanza scuola-lavoro sarà garantita a tutti nell’ultimo triennio delle scuole superiori, licei compresi, si potrà fare anche all’estero e nelle istituzioni culturali. Grazie ad un finanziamento ad hoc, sarà attivato un Piano nazionale per la scuola digitale, con risorse per la didattica e la formazione dei docenti.(4)

La legge in realtà tocca numerosi ambiti, sui quali era necessario intervenire a causa dei problemi accumulati negli anni (si pensi per esempio agli esami di stato, al reclutamento dei docenti, alla crisi degli istituti professionali); l’opposizione alla legge si è manifestata solo su alcuni punti, per quanto qualificanti (i poteri dei dirigenti scolatici, la “chiamata diretta” dei docenti dagli ambiti territoriali, il bonus per la valorizzazione del merito dei docenti), ma non su tutti gli altri, spesso trascurati o del tutto ignorati.

Diceva Matteo Renzi : “La Buona Scuola non è soltanto una riforma, ma è un approccio completamente nuovo al mondo dell’istruzione. Con la Buona Scuola si sono rimessi al centro i due soggetti principali: studenti e docenti, perché gli uni sono i destinatari finali dell’insegnamento scolastico, i secondi perché non c’è buona scuola senza buoni insegnanti. (…)La riforma della Buona Scuola ha fatto discutere – e la politica deve avere la capacità di ascoltare – ma non c’è dubbio che il confronto tra ciò che c’era prima e ciò che c’è ora dimostra come la scuola italiana abbia finalmente intrapreso una via nuova, moderna e certamente più europea.
Chi si è opposto, lo ha fatto ‘a prescindere’ dai contenuti della riforma della scuola che, tra le altre cose, ha garantito un piano di assunzioni che dà agli studenti continuità didattica e ai docenti maggiore dignità nel loro lavoro.Per la nostra Italia, così poco abituata ai cambiamenti, la Buona Scuola è stata una sorta di rivoluzione e, come al solito, i conservatori hanno interesse soltanto a mantenere i propri privilegi, piccoli o grandi che siano. “ ( 5 ) (6 )

Scrive l’insegnante Mauro Piras su Internazionale nel 2017: “ Dopo il suicidio rumoroso del governo Renzi, il leitmotiv dell’opposizione (a partire da quella interna al Pd di Speranza, Bersani e D’Alema) è uno solo: tutte le sue riforme hanno fallito. Il jobs act, perché la disoccupazione aumenta e i licenziamenti anche; la riforma Madia perché bocciata dalla corte costituzionale; e soprattutto la buona scuola, perché l’anno scolastico è cominciato in un caos senza precedenti. E così il governo Gentiloni sembra nato per far dimenticare, a partire dallo stile, l’attivismo frenetico e conflittuale di Renzi; e riportare tutti in una lenta, concertativa e rassicurante Italia della mediazione. La buona scuola rischia di diventare la vittima sacrificale di questo rito di passaggio. (…)agli occhi dell’opinione pubblica, la riforma della scuola sembra essersi sfasciata del tutto: prima l’opposizione massiccia di insegnanti e sindacati, poi il malessere nelle scuole dopo l’approvazione, e infine la cosa peggiore: una tornata gigantesca di trasferimenti che ha fatto piombare l’inizio dell’anno scolastico 2016/2017 in una confusione totale, con girandole di docenti, ritardi spaventosi nelle nomine, classi scoperte fino a dicembre. La sensazione diffusa è di un fallimento totale. Il nuovo governo ha provveduto a personificare il sacrificio, cambiando una sola ministra, quella dell’istruzione. Subito dopo, l’accordo tra la nuova ministra Fedeli e i sindacati per i trasferimenti dell’anno prossimo svuota di fatto le norme della buona scuola. “( 7)

Il 18 luglio 2019 il Senato ha dato via libera all’abolizione della chiamata diretta , uno dei provvedimenti simbolo della legge 107, la Buona Scuola promulgata dal Parlamento nel 2015: 146 voti favorevoli e 66 contrari con 9 astenuti. Che nel corso degli anni successivi è stata più volte modificata come appunto nel caso della chiamata diretta.Il disegno di legge è composto da un solo articolo e modifica le modalità di assegnazione del personale docente ai posti dell’organico dell’autonomia, modificando sia le funzioni attribuite al dirigente scolastico, sia le modalità di articolazione territoriale dei ruoli del personale docente.

Di quella legge resta il progetto dell’alternanza scuola lavoro .

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha regolamentato solo nel 2018 l’ambito di applicazione dell’alternanza scuola lavoro (introdotta dalla legge 107 del 2015), sia per quel che riguarda i diritti e i doveri degli studenti sia per gli obblighi delle imprese ospitanti.
Le disposizioni contenute nel decreto 195/2017, in vigore dallo scorso 5 gennaio, hanno voluto anche dare una risposta concreta alle “polemiche” che hanno accompagnato la legge..
MIUR ha infatti sottolineato in modo inequivocabile che lo scopo dell’alternanza è esclusivamente quello di: “dare agli studenti l’opportunità di conoscere ambiti professionali, contesti lavorativi e della ricerca, utili a conseguire e integrare le competenze curricolari, al fine di motivarli e orientarli a scelte consapevoli, nella prospettiva della prosecuzione degli studi o dell’ingresso nel mondo del lavoro”.
L’alternanza può avvenire presso imprese, enti pubblici e privati (compresi quelli del terzo settore), professionisti, musei, istituti pubblici e privati operanti nei settori del patrimonio e delle attività culturali, artistiche e musicali, enti che svolgono attività inerenti il patrimonio ambientale, enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI, etc.
In ogni caso l’alternanza rappresenta un periodo di “apprendimento in situazione lavorativa” e non costituisce in alcun modo un rapporto di lavoro. Diretta conseguenza di ciò è che il soggetto ospitante, chiamato anche ad un ruolo attivo nella progettazione del percorso di alternanza, non si configura in alcun modo come un datore di lavoro.

In realtà queste norme non sono batate ad evitare che in questi anni si verificassero quattro incidenti gravi, di cui tre mortali, nel solo 2022, che si sommano a migliaia di infortuni denunciati. E poi la goccia che ha fatto traboccare il vaso, cioè il caso dei genitori del 18enne Giuliano De Seta, morto dopo essere stato colpito da una lastra in metallo mentre lavorava gratuitamente in un’azienda di Noventa di Piave, in provincia di Venezia.

L’alternanza scuola-lavoro è sempre più nell’occhio del ciclone e per questo il governo Meloni vorrebbe intervenire per riformarla.

Il piano del governo consiste innanzitutto nel rivedere la norma sui risarcimenti dell’Inail. Secondo la ministra Calderone potrebbe essere fatto con il prossimo decreto lavoro . Con le modifiche non si dovrebbe più verificare un caso di mancato indennizzo come quello della famiglia di Giuliano De Seta. (8)

Si punta innanzitutto a rafforzare la formazione dei ragazzi sulla sicurezza durante l’alternanza e a rendere più proficuo e sicuro l’accompagnamento dello studente da parte dei tutori (aziendale e scolastico), con un costante dialogo tra loro, anche per “l’efficacia educativa, professionale, umana e culturale dell’esperienza”, come ha spiegato Valditara.

Questo, dice l’esponente leghista, in linea con le nuove linee guida sull’orientamento pubblicate prima di Natale 2022 per “la personalizzazione dei percorsi formativi e la valorizzazione concreta dei talenti individuali” e con la decisione di mettere un docente tutor per ogni classe , per seguire gli studenti con problemi d’apprendimento o brillanti.

Secondo il ministro dell’Istruzione,(9) però, l’alternanza scuola-lavoro non va abolita. “Uno studio americano di Heckman-Kautz del 2016 – ha detto Valditara – mostra che è una delle poche prassi educative nella scuola secondaria superiore per la quale si ha evidenza empirica importante di effetti positivi sulla acquisizione da parte del giovane delle competenze non disciplinari. Capacità di risolvere problemi, imprenditorialità, empatia, capacità di adattamento, pensiero creativo, gestione del tempo: le cosiddette soft skills. Fondamentali anche per i liceali”.

(1)https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2023/01/21/news/sicurezza_nei_luoghi_di_lavoro_sottoscritta_la_carta_di_lorenzo_nel_ricordo_dello_studente_morto_a_18_anni_durante_lo_stage-12595922/

(2)(ilgazzettino.it)

(3)https://www.money.it/Stage-alternanza-scuola-lavoro-come-funziona-chi-obbligato

(4 )https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=63662

(5)https://www.matteorenzi.it/la-buona-scuola

(6 )La riforma della Buona Scuola si è concretizzata attraverso i decreti attuativi della legge 107, approvati dal Consiglio dei Ministri nella riunione del 7 aprile 2017, in vigore dal 31 maggio 2017.
Ecco l’elenco dei provvedimenti pubblicati:

Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 59 “Riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria per renderlo funzionale alla valorizzazione sociale e culturale della professione, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera b), della legge 13 luglio 2015, n. 107”

Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 60 “Norme sulla promozione della cultura umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali e sul sostegno della creatività, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera g), della legge 13 luglio 2015, n. 107”

Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 61 “Revisione dei percorsi dell’istruzione professionale nel rispetto dell’articolo 117 della Costituzione, nonché raccordo con i percorsi dell’istruzione e formazione professionale, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera d), della legge 13 luglio 2015, n. 107”

Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 62 “Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107”

Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 63 “Effettività del diritto allo studio attraverso la definizione delle prestazioni, in relazione ai servizi alla persona, con particolare riferimento alle condizioni di disagio e ai servizi strumentali, nonché potenziamento della carta dello studente, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera f), della legge 13 luglio 2015, n. 107”

Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 64 “Disciplina della scuola italiana all’estero, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera h), della legge 13 luglio 2015, n. 107”

Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 65 “Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera e), della legge 13 luglio 2015, n. 107”

Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 66 “Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 2015, n. 107”

( 7 )https://www.internazionale.it/opinione/mauro-piras/2017/02/23/buona-scuola

(8)Dieci milioni di euro la dotazione finanziaria del Fondo per il 2023 così da poter rispondere alle richieste per eventi occorsi a partire dal primo gennaio 2018, data di entrata in vigore della disciplina che regola l’alternanza scuola/lavoro (Decreto 3 novembre 2017, n. 195). Due invece i milioni di euro destinati al Fondo per ciascun anno a partire dal 2024. La misura sarà inserita in uno dei decreti di prossima emanazione.A essere assicurati saranno gli studenti di ogni ordine e grado, compresi quelli impegnati in percorsi di istruzione e formazione professionale. L’indennizzo alle famiglie, tra l’altro, potrà essere cumulato con l’assegno una tantum corrisposto dall’Inail per gli assicurati (di cui all’art. 85 del D.P.R. n. 1124/1965).

(9)https://www.money.it/alternanza-scuola-lavoro-incidenti-piano-governo-meloni

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