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IL RUOLO DELLA MITOLOGIA NEL VIDEOGAMING

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Redazione- La mitologia rappresenta una delle costanti nella storia dell’uomo. Da sempre, di fronte a fenomeni inspiegabili, la necessità di trovare una qualche forma di giustificazione ha condotto l’essere umano a cercare risposte nel soprannaturale. La stratificazione di tali credenze ha, nel corso dei millenni, generato complesse mitologie legate ai più disparati aspetti: basti pensare a come varie culture hanno giustificato i fenomeni atmosferici, legando i fulmini a varie divinità come Zeus o Thor o il sole ad Apollo o Ra; o ai vari aldilà immaginati, dall’Ade greco alla Duat egizia passando per l’Helheim norreno e l’oltretomba dantesco. Una ricchezza di credenze che, da sempre, ha fornito moltissimo materiale per numerose opere culturali, dalla narrativa al cinema arrivando fino, nei tempi moderni, al videogaming. Il rapporto fra mitologia e videogioco, in effetti, si è rivelato strettissimo fin dai primi passi del medium videoludico, il quale ha potuto attingere a una molte complessa di contenuti per le sue storie. Ispirazioni che, in ogni caso, non sono mai state ripetitive: il videogaming ha fatto uso della mitologia in modi spesso diversi.

Uno dei modi più intuitivi, ovviamente, è quello di utilizzare la mitologia con le stesse logiche della realtà: inserendo entità particolarmente potenti dalle quali ricevere favori. Non è un caso se l’esempio migliore di tale approccio sia rappresentato da un titolo evocativo già dal nome: Age of Mythology. Spin off del 2002 della serie Age of Empires, ormai maturo per una rivisitazione, sono rappresentate numerose divinità associate alle civiltà storiche presenti, i poteri delle quali entrano a far parte della componente ludica: templi e monumenti sono necessari per riceverne i favori e creare particolari unità, rispecchiando quei favori divini ai quali la mitologia è da sempre legata.

Molto più semplice, ma non per questo meno originale, è l’impiego di elementi mitologici per dare un setting storico o geografico a un determinato titolo. Non mancano esempi tra le slot online, uno dei contesti videoludici che più beneficia di titoli tematici: Tomb of Ra, God of Storms e Rise of Olympus, alcuni fra i titoli offerti da un sito specializzato come PokerStars Casino, sono accomunati proprio da elementi collegati a varie mitologie. Si può anche fare l’esempio di una serie come Tomb Raider, che nel generale contesto di avventura e archeologia non ha mai disdegnato elementi mitologici: uno dei più iconici avversari di Lara Croft, comparso non a caso nel capitolo ambientato soprattutto in Egitto, è Seth, dio egizio della distruzione.

La superiorità degli esseri mitologici rispetto agli uomini, che crea le basi per un contrasto fortemente sbilanciato, è stata spesso trasposta in termini videoludici nel senso di rendere i primi antagonisti dei secondi. In tal senso varie divinità vengono utilizzate come villain, sfruttandole per mettere in scena uno scontro impari con gli esseri umani. Il più famoso esempio è, naturalmente, la serie di God of War: nata nel 2005 e ancora oggi in corso, con anche una serie TV già confermata, le trame si basano sullo scontro tra il protagonista e varie divinità, appartenenti alla mitologia greca e norrena. Gli antagonisti, nel corso dei numerosi capitoli, sono stati diversi, ma tutti accomunati dal fatto che la loro superiorità rispetto agli uomini ne facesse degli elementi negativi e, di conseguenza, antagonisti ideali.

La complessità di molte mitologie rappresenta lo sfondo ideale sul quale collocare gli avvenimenti videoludici. Similmente a quanto fatto da altri media, le complesse strutture e personaggi mitologici possono entrare a far parte della narrazione videoludica rappresentandone una parte spesso importante. È esattamente quello che accade nella serie Assassin’s Creed, che attraverso un approccio sci-fi include elementi mitologici ripresi dai pantheon della cultura greca, nordica ed egizia. La trama della serie, infatti, si basa sull’assunto secondo il quale le varie divinità e creature mitologiche altro non sarebbero che mitizzazioni di persone e avvenimenti reali: nel remoto passato una razza estremamente progredita si sarebbe estinta, e gli uomini superstiti ne avrebbero tramandato il ricordo attraverso la mitizzazione. Varie divinità, come Odino o Giunone, sarebbero stati parte di questa civilizzazione ancestrale, dalla quale le trame del gioco prendono piede.

Infine, vale la pena notare come anche mitologie totalmente inventate possano diventare rilevanti da un punto di vista videoludico. In Elden Ring la mitologia della trama è stata appositamente creata da George R. R. Martin e, per quanto largamente influenzata da altre opere, rappresenta una componente originale. Eppure si tratta di un elemento essenziale del titolo videoludico, dimostrando come l’idea stessa di mitologia costituisca una componente estremamente versatile per le logiche del videogaming.

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