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SE’ FAMILIARE E PROCESSI DI INDIVIDUAZIONE-DOTT.SSA MARIA RITA FERRI(SECONDA E ULTIMA PARTE)

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Redazione-L’Agito conflittuale è espressione della scarsa differenziazione del Sé poichè rappresenta una difesa dal coìnvòl§imento fusionale. La scarsa differenziazione del Sé familiare conduce ad un’estensione della tensione su altri sottosistemi (figli, famiglia estesa,) e I’emergere dei triangoli strutturali. Il tentativo di diminuire la tensione attraverso la sua estensione a più soggettività o interi sottosistemi intersoggettivi fallisce poichè il movimento pulsionale, non trovando contenimento nella mente familiare, può solo replicarsi in una intersoggettività divenuta rigida. Il clima di “contagio emotivo” è maggiore quanto”piu i confini sono confusi. I confini definiscono I’area di estensione del Sé individuale, le aree psichiche della coniugalità e della genitorialità e i diversi campi di sviluppo dell’intersoggettività familiare. Essi delineano,quindi,anche la composizione dei sottosistemi transgenerazionali. La forma delle relazioni familiari è data dalla natura e qualità dei confini intersoggettivi e intrasistemici. La permeabilità dei confini permette la condivisione emotiva nella differenziazione del Sé, così come patologie dello scambio si collegano a un irrigidimento o a ” diffusione”dei confini stessi. Quindi un alto livello di indifferenzazione si collega sempre a confini confusi o rigidi. La tensione emotiva, non contenuta nei confini troppo “porosi”o non “permeabili” . La differenziazione è quindi il sentimento del Sé dell’alterità .Ciò sta ad indicare la percezione che nell’ “oggetto” vive una soggettività-altra, non riconducibile alla propria. E’ nel percepire le differenzetra sé e I’oggetto che si manifesta inoltre ilprocesso di differenziazione chepermette il poter” pensare in assenza” .La. parola pensare proviene etimologicamente da pendere, collegato a sospendere, quindi ad una pausa tra un elemento e l’altro : è nella pausa, nella sosta che nasce il pensiero.Un Sé familiare che non tollera soste psichiche non offre contenimento alle ansie dei suoi membri e non permette l’elaborazione del dolore. I1 livello fenomenologico delle transazioni rivela la struttura del Sé familiare e i livelli del suo funzionamento mentale.Ciò che offre stabilità al Sé familiare è il patto narcisistico di fondazion-e , dove ogni mernbro investe libidicamente il legame ed è il legame stesso l’elemento che permette all’individuo di avere un’ origine psichica.Il processo di individuazione-drfferenziazione si instaura all’interno {ella dimensione dell’appartenére. La nascita del Sé individuale avviene in un’area “extraterritoriale”, infatti è nel desiderio della madre che dimora inizialmente il Sé.Il desiderio della madre alloggia il bambino come altro, ma non differente da sé. E’ dunque un’area extraterritoriale quella in cui il Sé può fondarsi. Gli studiosi di simboli e i sognatori di simboli raffigurano il mondo interno, spesso, come una casa, la dimora in cui poter tornare quando il mondo esterno non è più percorribile, per trovare quiete, conforto.Ognuno ha dentro di sé un sogno di casa, avvolta dalla penombra di un giardino, ogni casa è evocatrice di giardini. Tale immagine, infatti, esprime la percezione inconscia che esista un’area vitale che include il Sé, in cui esso si fonda, nell”‘unicum” dell’appartenenza familiare. E’ proprio l’assenza di confini trala madre ed il bambino, asse privilegiato di indifferenziaziote, a condurre nell’attraversamento dei tempi il Sé del bambino fino alla figura dell’Antenato fondatore, lo ricongiunge alla storia della famiglia. L’uno, infatti, nasce dal molteplice. Il Sé individuale nasce dalla notte delle generazioni precedenti, dalla reverie della gruppalità psichica che lo attende e lo include. E’ un’attesa che si sviluppa attraverso più generazioni, nasce dal discorso che più generazioni intrecciano insieme nel tempo familiare che prepara la nascita; è in tal senso che la famiglia dell’ontogenesi del sé. Il sentimento dell’ontogenesi è l’oceanica dell’illimitatezza dell’Io, esperienza relazionale primaria che si basa su una con la madre e, attraverso la madre, con il cosmo familiare in cui il Sé ha inconscio delle generazioni che lo precedono. Il sentimento dell’appartenenza originaria è quello d,ella coincidenza, dove confini non ancora formati del Sé permettono di immergersi in mondi piu vasti. Tale antico funzionamento relazionale corrisponde ad una modalità di funzionamento mentale arcaico, sempre presente, legato al sentire e alle sorgenti della vita, che permette di trasformare l’esperienza in vissuto. La famiglia, come mondo delle appartenenze, è il “luogo’; della nascita psicologica del Sé. La mente familiare si pone come matrice psichica dell’individuo su due piani. Innanzitutto è in quest’ordine di esperienza che il Sé del bambino, pensato dalla mente della madre come Altro ma non diverso da sé, si apre al mondo oggettivo e al pensiero. Via via nel suo sviluppo, la certezza di essere pensato dai genitori e quindi di essere nella loro mente e avere accesso ai làio corpi permette al bambino di percepirsi come esistente nel mondo e di poterlo comprendere. In secondo luogo le prime relazioni affettive pongono i genitori in funzione di “filtro” delle esperienze di contatto del piccolo Sé con la realtà: rendono accessibile il mondo attraverso un processo di attribuzione di senso. Ciò che avviene, infatti, nel mondo interno del bambino è per lui sensazione non elaborata. Diviene conoscibile quando incontra la parola della madre. La rèlazione è quindi fondante il Sé’ La radice etimologicaconduce a referre:fortara, con il significato interno di passaggio. La famiglia, quindi, come “casa” della relazione ha la funzione dinamica di creare un passaggio,di permettere l’incontro tra il Sé in evoluzione e il mondo: come luogo dell’ontogenesi e come portatrice di significati. Il mondo familiare della coincidenza è il”si” con cui la generazione che precede accoglie l,altra, il sentimento fondamentale dell’appartenenza che lenisce il dolore nèl distacco, permette la diffetenziazione. Sono le coincidenze ritrovate e mai perdute che offrono respiro al processo di differenziazione,che sostengono il cuore nel distacco. La famiglia,come matrice di coincidenze, matrice di congiunzioni, è esattamente il luogo dove è possibile l’evoluzione del sé, tra appartetenze e individuazione. L” tr. dinamiche interne sono riconducibili a tre diversi livelli di pensabilità del rapporto.
l) Livello interattivo

2) Livello della relazione

3) Livello del legame
1: il livello di interazione riguarda la relazione fra, ovvero l’azione fra, visibile, descrivibile, osservabile e rappresenta il luogo della rappresentazione concret a e orizzontale tra due o piu soggettività, aspetto epidermico e visibile del contatto tra mondi appartenenti e differenziati: essa si tealizza nella dimensione dinamica dello spazio e della purotà. Nella dialettica vicinanzalontananza dei corpi e delle idee l’interazione si pone come metafora della relazione
2: La relazione. Tale livello più profondo includ e laXerticalità delle emozioni di ognuno, il mondo delle attese e del desiderio che si fa richiesta.Nella relazione è in riferimento alle aspettative, Etimologicamente la parola “aspettativa” ha il significato di “rivolgere l’animo a …”, La relazione si sviluppa in un interregno che appartiene alla coscienza e all,inconscio.si pone come luogo fusione”, sentimento condivisione globale origine, nel discorso.

L’interazione trova il suo significato nellarelazione, luogo del non-detto.

3:Ilterzolivello del rapporto è collocato nell’inconscio della mente familiare, il luogo del legome transgenerazionale. E” sul piano esistenziqf e (legame)che l’angoscia più profonda legata ai grandi temi dell’umanità (nascita, morte, speffmento, rinascita, ecc.) viene elaborata dalla mente familiare, come in un sogno. Attraverso la trasformazione simbolica essa trova contenimento in immagini arcaiche. La famiglia, narrando la storia di sé, costruisce la sua leggenda: elementi reali della genealogia si fondono con aspetti fantastici. Avvenimenti e personaggi, divenuti ideali,assumono il fascino dei luoghi e degli eroi senza tempo. Le dinamiche gruppali trovano il loro significato in rclazioni fondate sulla mitologia familiàre. Crederrze e valori collettivi inconsci agiscono nella vita degli individui, nelle loro costruzioni del mondo, nelle loro relazioni. Quando il Mito accede alla coscienza cede il suo valore di necessità e diviene sentimento di un legame di appartenenza.Lo stato di differenzaziote consiste nella capacità e nella possibilità che la psiche del soggetto ha di riconoscere una discontinuità tra il proprio Sé e il Sé familiare, tra la rappresentazione della famiglia interna e la realtà della famiglia esterna. Il legame dà la radice dell’individualità, è il punto di partenza. Se non viene sciolto, esso rappresenta la modalità inconscia che lega il soggetto alla famiglia, il mondo della relazione è determinato prevalentemente dal legame .Nello scarto dialettico tra la “famiglia interna” e “famiglia reale” nasce lo spazio per pensare la relazione e il Sé. In tale spazio psichico è sospeso l’agire, desiderio e realtà possono integrarsi, la forza dell’Io e dei primi legami affettivi possono modulare la sofferenza del differenziarsi. E’ attraverso tale passaggio che la famiglia, come mondo degli affetti, si rivela sentimento profondo del Noi, We go interiorizzato, emozione dell’essere con. Diviene lo sfondo su cui l’Io può riscrivere la propria biografia e aprirsi a nuove appartenenze.
L’interazione fra soggetti ha sempre, dunque, il significato di metafora- della relazione e del legame perché ciò che awiene racchiude sempre un senso che va oltre la fenomenologia dell’evento Un comportamento disturbato è un messaggio di aspetti semantici che la mente familiare non può tradurre in pensiero, esso testimonia f irruzione del Mito nel livello interattivo.I miti fondano il legame: essi raccontano La fiaba familiare che costruisce il legame, basato sulla mortificazione dell’individualità e il trionfo del narcisistico  gruppule: nelle fiabe di famiglia è sempre presente un patto narcisistico. Il legalne, il mondo del Sè familiare si compone sul patto narcisistico , Il patto narcisistico di fondazione fa nascere il Sé familiare, stabilisce il legame tra i membri e costruisce nell’immaginario della famigliail corpo familiare. L’immagine di una corporeità del Sé familiare svoca la realtà di uno spazio , di un luogo dove abitare , la casa che diviene pelle psichica,contenitore del corpo della famiglia, protegge il i suoi sogni, Le case parlano il linguaggio del legame. Sul piano educativo-riabilitativo perché il soggetto ritrovi una possibilità di individuazione bisogna che ritrovi la casa delle appartenenze nella relazione con l’operatore, è .necessario ripristinare ciò che è stato infranto e quindi il livello di vivibilità del legame familiare. Quando la famiglia fonda il proprio habitat come centro delf intimità, luogo degli affetti, il soggetto può introiettarlo e dare inizio a personali,

cosmiche esplorazioni.

 

Dott.ssa Maria Rita Ferri

Psicoterapeuta Psicoanalitico,

Formazione Psicoanalitica Post Lauream,

Spec. Psicoterapia Familiare.

 

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