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IL CONSULTORIO FAMILIARE IN RETE-DOTT.SSA SILVANA DI FILIPPO(PRIMA PARTE)

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“ Educare è anche … prevenire…

Prevenire è la sfida verso il futuro.

Il futuro può avere un percorso positivo

con risorse di conoscenza utili ed utilizzabili.

Il primo obiettivo da prefiggersi nell’educazione ai minori

è comunicare correttamente le conoscenze educative

fornendo messaggi concreti e reali.

I Consultori  Familiari

nella tutela alla salute

devono muoversi all’interno del processo globale

con una metodologia educativa-co/operativa-attiva

 sinergica-promozionale

evitando la settorialità di percorso.

…La sinergia di rete deve coinvolgere

tutte le agenzie socio-educative e sanitarie

con l’èquipe più estesa, estrapolando dalle risorse

tutta la forza costruttiva

in risposta ai bisogni verso obiettivi condivisi da tutti”.

Il vero viaggio di crescita non comincia da un viaggio di parole ma di parole espresse o non espresse che sappiano essere bene interpretate e decodificate. Esso comincia da vicino per arrivare lontano. Non si può pretendere di arrivare senza essere mai partiti: è meglio un piccolo viaggio che inizi da  piccoli messaggi capaci di rendere la comunicazione incisiva e funzionale, che fare un lungo viaggio attraverso percorsi d’incomunicabilità che non producono risultati sperati.

( Silvana Di Filippo)

Redazione-Il consultorio familiare, inteso come servizio territoriale, svolge un ruolo di ricerca, sostegno e tutela di soggetti che per particolari condizioni sociali, risultano essere meno in grado di tutelare la propria salute e si muove all’interno della rete dei servizi nella costruzione di sinergie congiunte.

Il Consultorio familiare è un servizio  preposto all’assistenza e alla consulenza per le famiglie.Offre altresì il sostegno necessario alla donna in gestazione e l’assistenza domiciliare al puerperio oltre a seguire il minore nelle sue fasi evolutive.Il servizio si propone come obiettivo sostanziale la preparazione alla maternità responsabile e consapevole con la successiva finalità di sostegno alla genitorialità. E’,inoltre, preposto alla divulgazione di informazioni atte a promuovere o a prevenire la gestazione. Si occupa di problematiche di coppia. S’interessa di autorizzazioni a contrarre matrimonio tra minori ed anche di riconoscimenti di paternità. Fissa la propria attenzione a difesa della prole. Privilegia l’accompagnamento della donna in gravidanza in ospedale, soprattutto in casi o situazioni sociali particolari ( donne straniere/ madri-nubili ). Opera in tema di educazione-socio-affettiva e sessuale.I Consultori Familiari  forniscono assistenza sociale e psicologica al singolo, alla coppia, ai minori, alla famiglia ( inteso che nella famiglia s’include sia la famiglia di fatto che la famiglia legittima). Tutelano la salute della donna e del suo concepimento. Forniscono informazioni idonee circa  la promozione o la prevenzione della gravidanza indicando i metodi e i farmaci più adatti al caso singolo. Si occupano  principalmente di prevenzione primaria e secondaria ma anche terziaria. Il consultorio familiare è un servizio della ASL e fa capo al settore di Prevenzione.Il Consultorio familiare pubblico è un servizio  gratuito in grado di effettuare nel rispetto della privacy dell’utenza una varietà di prestazioni.

La caratteristica rilevante del Consultorio Familiare è il lavoro di èquipe. Un lavoro che si completa della professionalità di ognuno (medico-pediatra-ginecologo-ostetrica-psicologo-assistente sociale-medico di base e consulente legale) che viene integrato e si arricchisce del lavoro di ognuno con l’altro con sostanziale accordo professionale.

Fisher e Ury ritengono che: “ Un buon accordo può essere definito come un accordo che viene incontro il più possibile ai legittimi interessi di tutte le parti in causa, che riesce a risolvere i conflitti di interesse, che è durevole e tiene in considerazione anche gli interessi della comunità”.[1]

Il Consultorio familiare che da sempre lavora in sinergia, assume un nuovo ruolo nel lavoro di rete psico-sociale : quello di lavorare con più èquipe. I moderni orientamenti delle politiche sociali vanno implementando il lavoro consultoriale nell’ottica della rete e di congiunte sinergie. In questo senso avremo una cittadinanza sociale più ampia: un’èquipe di genitori, un’èquipe di insegnanti, un’èquipe di operatori e così via. Il consultorio è il servizio privilegiato per sommare tutte queste èquipe, poiché da sempre opera in modo fuso. Esso rappresenta il servizio pilota a gestire e coordinare la rete dei servizi sociali territoriali e tutti gli interventi con una prospettiva di congiunzione sinergica.

Parlare di servizi in rete significa promuovere serene riflessioni sui partecipanti, privilegiandone il rapporto. Il fulcro del rapporto viene rappresentato dall’osservazione, attraverso cui è possibile giungere ad alcuni elementi di essenzialità. La rete del sistema sociale consiste nella modificabilità di un sistema educativo integrato, che si pone accanto alla famiglia. Quest’ultima si caratterizza di un protagonismo gestionale in crescente sinergia con le varie tipologie di agenzie, che passa da un sistema singolo ad un sistema integrato.

La rete ed il territorio nel nuovo sistema welfare, deve sviluppare una progettualità uniforme, e non un rapporto difforme o occasionale. Tutto il sistema sociale deve essere misurato attraverso la domanda, essendo in relazione con i bisogni del cittadino, che devono essere espressi con una richiesta di aiuto.

Sviluppare una rete sociale, dunque, significa credere ad una nuova forza comunicativa che promuove un servizio sociale partecipato e dinamico. Si tratta per lo più di una capacità esogena ed endogena che interpreti il baricentro reticolare. E’ in forza di questa fulcreità che le strategie integrate interpretano e individuano il bisogno.Ciò che nuoce alla rete e alla sua funzionalità, è rappresentata dalla forte difformità del sistema che ne pregiudica  la fusione.

L’ingrediènte di un sistema a rete funzionale è la partecipazione attiva, in cui una singola sostanza entra nella composizione del sistema amalgamandosi. Questo aspetto può essere incrementato con un forte coordinamento, che deve rappresentare un impegno costante in un processo incentrato sulla fiducia corrisposta. Non si tratta tanto di diversificare il sistema, quanto di far convergere le varie diversificazioni, per sostenere e rafforzare la centralità della rete, rappresentata dalla persona con tutti i suoi elementi di crescita processuale ed esperienzale.

Non vanno sminuite le considerazioni esperienziali, in termini di consapevolezza progettuale e rafforzate dalla gestione delle risorse. E’ indubbio riconoscere l’identità di ogni agenzia educativa, che deve porre la propria attenzione nel contesto dei vissuti sociali.

La rete deve avere un ingranaggio tanto significativo da favorire il protagonismo della persona intorno al contesto. Essere attenti alla persona significa reinterpretare le sue necessità : significa avere uno sguardo pluristico che si esprime non solo pensando alla “persona”, ma alla persona e al suo contesto familiare o di appartenenza.

Per sviluppare la rete, vanno argomentate le risorse partendo dal bisogno espresso dalle famiglie, in un processo sempre più dinamico e articolato che spinga sul tasto della comprensione profonda, e faccia registrare un’attività preventiva in un’azione progettuale di protagonismo attivo e rigenerante. Ciò deve indurre ad un ‘attìvismo’ concreto che porti esigenze e  valori all’azione e alla sua riuscita.

Il Consultorio Familiare in rete, è  incentrato non solo nella sua caratteristica essenziale del lavoro di èquipe, ma nei suoi aspetti più orgogliosi restringibili ad un accurato lavoro di rete.

Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso una significativa azione sociale che tende a rimettere in parola un’operatività concreta a tradurre le tante leggi  fuse dall’interesse per la famiglia: La legge 405/75, la L. 285/97, la L. 95/95, la L. 53/00, la legge 328/00 ,  la legge 194 del 1978 ,la L. 104/92 ,la legge n°34 del 1996 e la legge n. 40 del 2004.

Il consultorio familiare in rete, deve essere inteso come servizio territoriale che svolge attività di ricerca, sostegno e tutela di soggetti che per particolari condizioni sociali risultano essere meno in grado di difendere la propria salute e si deve muovere all’interno della rete dei servizi nella costruzione di sinergie congiunte.

I consultori familiari rispondono pienamente ad esigenze psico-sociali e sanitarie, favorendo sia la vita del singolo che della coppia, sia quella della maternità e paternità che della prole.

Il consultorio familiare si caratterizza quale luogo per la prevenzione. Le attività consultoriali rivestono un ruolo fondamentale nel territorio in quanto peculiarità del lavoro di èquipe rende le attività stesse uniche nella rete delle risorse sanitarie e socio-assistenziali esistenti.

L’esigenza di  integrazione del modello dipartimentale, e soprattutto la messa in rete dei Consultori Familiari con gli altri servizi sia sanitari che socio-assistenziali degli enti Locali, impone loro adeguamento al numero, nelle modalità organizzative e nell’organico, privilegiando l’offerta attiva di interventi di promozione alla salute attraverso la realizzazione di strategie operative finalizzate al raggiungimento degli obiettivi da perseguire. L’azione di prevenzione è agita dai consultori familiari con specifici interventi sul territorio. Queste diventano iniziative a carattere informativo e conseguentemente formativo.

In questo senso il consultorio familiare si integra nella rete dei servizi territoriali  per rispondere ai bisogni globali.

L’azione del consultorio familiare deve poter contare su solide radici nel tessuto sociale sanitario territoriale ed essere orientata dalle evidenze epidemiologiche della comunità con cui il consultorio familiare opera. In particolare tale connotazione richiede la capacità di interloquire  con i gruppi, le associazioni, le istituzioni educative che a vario titolo operano e sono presenti sul territorio.Il consultorio familiare in rete deve privilegiare la globalità e la unitarietà delle risposte emergenti nei vari ambiti di azione.La riflessione sulle reti sociali, va assumendo sempre più un ruolo determinante nelle politiche sociali. In questo senso il servizio sociale coinvolge nella sua sfera d’azione sia gli individui che le strutture sociali, assumendo

un ruolo di coordinamento.

(Continua..)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[1]  FISHER e Ury,1981,p4

 

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