TEATRO COMUNALE DI ATRI | INTERVISTA E CRITICA PSICOPEDAGOGICA AI TESTI DEL LIBRO 📕 #OLTRELASIEPE DI MARGHERITA BONFILIO

A CURA DELLA DOTT.SSA ASSUNTA DI BASILICO

30 agosto 2024

Teatro comunale di atri

Intervista e critica psicopedagogica

Ai testi del libro 📕 #oltrelasiepe di margherita bonfilio

A cura della dott.ssa assunta di basilico

OLTRE LA SIEPE

A chi ha imparato a guardare oltre l’apparenza

A chi non ha paura di saltare la staccionata sapendo di poter

cadere

A chi sa andare oltre gli ostacoli

“Oltre la siepe” è

un’opera che invita i lettori a riflettere su temi di crescita personale e superamento dei limiti.

La “siepe” diventa simbolo di tutte quelle

barriere interiori e esteriori che ci impediscono di esplorare le potenzialità del nostro io più profondo.

In psicologia, queste barriere possono rappresentare paure, insicurezze e condizionamenti sociali.

La scrittrice riesce a trasmettere con grande maestria il conflitto tra il desiderio di esplorare il mondo e il timore di ciò che ci attende “oltre la siepe”.

Il viaggio dei protagonisti rappresenta una metafora della nostra vita, dove l’azione di superare la siepe equivale alla decisione di affrontare i propri demoni interiori.

Questo processo di liberazione è descritto con carica emotiva, e ogni personaggio è un riflesso delle dimensioni psicologiche che ognuno di noi affronta: la paura dell’ignoto, la ricerca di identità, e la necessità di connessione con gli altri.

Inoltre, la scrittrice utilizza una prosa evocativa e ricca di simbolismi che conferiscono profondità alla narrazione.

I paesaggi descritti non sono solo ambientazioni, ma rappresentano anche stati d’animo, amplificando l’esperienza emotiva del lettore.

Così, il superamento della siepe diventa un viaggio non solo fisico, ma anche spirituale, rivelando la resilienza umana e la capacità di trasformare le ferite in forza.

Tuttavia, sebbene l’opera offra molteplici spunti di riflessione, a tratti può sembrare eccessivamente idealizzata nella sua rappresentazione del cambiamento.

La rapidità con cui alcuni personaggi evolvono lascia il lettore con un senso di incompiutezza, come se il processo di crescita non fosse sufficientemente esplorato.

Questa scelta narrativa può far sorgere interrogativi sulla complessità del cambiamento umano, che è spesso lungo e imperfetto.

In conclusione, “Oltre la siepe” è un libro che stimola una profonda riflessione psicologica sulla crescita personale.

La scrittrice, attraverso una narrazione ricca di simbolismo, invita il lettore a confrontarsi con i propri limiti e a trovare il coraggio di attraversarli. Sebbene alcune scelte narrative possano lasciare spunti di critica, l’opera rimane una lettura intensa e illuminante, capace di ispirare chiunque si trovi a fare i conti con le proprie “siepi”.

Il libro dell’autrice Margherita Bonfilio è un affascinante ritratto di individui che, nel corso delle loro vite professionali, si ritrovano a sacrificare relazioni preziose per il bene della carriera.

Questo tema centrale è esplorato attraverso una

narrazione che riesce a integrare, con delicatezza e

introspezione, le fragilità e le forze dei suoi personaggi.

L’autrice sembra aver tratto spunto dalle proprie esperienze personali, infondendo nella sua scrittura una vulnerabilità autentica, ma anche una determinazione palpabile nel perseguire i suoi interessi letterari.

La sua penna si fa veicolo di un messaggio di speranza e di coraggio, capace di smuovere i lettori a riflettere sulle proprie barriere interiori.

Nel nostro percorso di vita, ci imbattiamo in costanti interrogativi.

L’autrice solleva una domanda fondamentale: “Oltre cosa c’è?”

Queste parole risuonano come un invito a esplorare l’ignoto, a superare il confine dell’indifferenza e del dolore.

La sua capacità di affrontare il tema delle barriere autoimposte è lodevole; la scrittrice riesce a far emergere l’importanza del perdono, della scoperta di sé e della vulnerabilità come strumenti di crescita personale.

I personaggi, ciascuno con il proprio grado di fragilità e coraggio, si prendono per mano per affrontare il viaggio della scoperta.

Questo rapporto di coesione funziona come una metafora del superamento delle ostilità, sia interne che esterne.

Le relazioni, quindi, non sono solo un fondamento della vita, ma anche un modo per scoprire parti di noi stessi che altrimenti rimarrebbero celate.

Il lavoro dell’autrice, dunque, non è solo un racconto di vulnerabilità e ambizione, ma anche un invito a tutti noi: a metterci in gioco, a sbagliare, a vivere pienamente.

La scrittura diventa uno strumento di liberazione, e ci spinge a interrogarci su cosa significhi “essere realizzati” e a che prezzo questo possa avvenire.

In conclusione, il libro è un’opera profonda e toccante che invita il lettore a riflettere non solo sulle proprie scelte, ma anche sul valore delle relazioni umane.

Ci incoraggia a guardare oltre le staccionate, a esplorare territori sconosciuti e, soprattutto, a non lasciarci sopraffare dalla corsa verso il successo, ma a trovare un equilibrio tra le proprie aspirazioni e il calore delle persone che amiamo.

Critica psicopedagogica letteraria a cura della Dott.ssa Assunta Di Basilico

Commenti (0)
Aggiungi un commento