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CASI CLINICI ED IPOTESI TRATTAMENTALI-DOTT.SSA ANTONELLA FORTUNA

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DIPENDENZA DA GIOCO PATOLOGICO (GAP)

TRATTAMENTI:

Colloqui individuali

Terapia di gruppo

Gruppi congiunti con i familiari

CASO CLINICO:

Bill, 30 anni, arriva in trattamento dopo che sua moglie Monica, ha scoperto che quasi quotidianamente gioca alle Slot machine.

E’ figlio minore di una famiglia di origine di quattro componenti. La maggiore è sua sorella, realizzata professionalmente e sposata. E’ coniugato con Monica ed ha due figli maschi; è continuamente assente da casa ed è mancante come figura paterna. Ha sempre lavorato cambiando di sovente mestiere,ora vuole nuovamente farlo mutandolo da operaio di una piccola azienda a militare.

Fisicamente robusto, tozzo e pesante, molto rigido nella parte delle spalle e del collo, si relaziona sorridendo e minimizzando il problema. Ritiene di non avere alcuna patologia e di poter gestire il gioco senza precipitare.

Non è consapevole della sua situazione di dipendenza dal gioco. Appare testardo ed incapace di contattare le diverse emozioni legate al contesto che sta vivendo.

Sembra non avere nessuna motivazione al cambiamento, negando di avere problemi di GAP; non sente i ruoli di marito e padre. L’unica compagnia nella quale annega, con la quale anestetizza tutto il suo mondo reale è il gioco.

 

 

DIPENDENZA DA SOSTANZE PSICOTROPE

TRATTAMENTI:

Colloqui individuali

Terapia di gruppo

Gruppi congiunti con i familiari

CASO CLINICO:

Carlo,38 anni, è dipendente da oltre quindici anni. Consuma cocaina e droghe sintetiche; raramente fuma eroina. Assume la cocaina per endovena. Atletico, molto curato, fisico tonico e bella presenza.

Vive con i genitori ed ha un fratello maggiore ex tossicodipendente, sposato.

La sua vita è segnata dal consumo ed i rischi correlati:

Una condanna penale

Un programma comunitario di due anni

Ricoveri in psichiatria (attacchi di panico, stati ansiosi depressivi)

Epatite c

Terapia metadonica

La sua esistenza contrassegnata dallo spaccio. Faceva il pusher anche in ambienti elevati ed era molto ricercato.

STRUMENTI E MODALITA’ TRATTAMENTALI (gruppo e colloquio individuale a cadenza settimanale, terapia familiare quindicinale)

TECNICHE:scultura familiare, romanzo di vita, gioco del treno

TEMATICHE:

condivisione :

Esercizi sul passato

Storia familiare

Storia personale

Storia clinica

Elaborazione:

Atteggiamento del soggetto verso la dipendenza

Il vissuto familiare

Il nesso problema: famiglia/dipendenza

Soluzioni attuate

Ripercussioni sullo stile di vita e relazioni

Dimensioni del presente-futuro:

Narrazione di paure

Pensieri di consumo (giocare)

Ruolo attuale

Immagine di se

Motivazioni

Aspettative in merito alla risoluzione del problema.

STRUMENTI E MODALITA’ TRATTAMENTALI (gruppo e colloquio individuale a cadenza settimanale, terapia familiare quindicinale)

TECNICHE:scultura familiare, romanzo di vita, gioco del treno

TEMATICHE:

condivisione :

Esercizi sul passato

Storia familiare

Storia personale

Storia clinica

Elaborazione:

Atteggiamento del soggetto verso la dipendenza

Il vissuto familiare

Il nesso problema: famiglia/dipendenza

Soluzioni attuate

Ripercussioni sullo stile di vita e relazioni

Dimensioni del presente-futuro:

Narrazione di paure

Pensieri di consumo (giocare)

Ruolo attuale

Immagine di se

Motivazioni

Aspettative in merito alla risoluzione del problema.

STRUMENTI E MODALITA’ TRATTAMENTALI (gruppo e colloquio individuale a cadenza settimanale, terapia familiare quindicinale)

TECNICHE:scultura familiare, romanzo di vita, gioco del treno

TEMATICHE:

condivisione :

Esercizi sul passato

Storia familiare

Storia personale

Storia clinica

Elaborazione:

Atteggiamento del soggetto verso la dipendenza

Il vissuto familiare

Il nesso problema: famiglia/dipendenza

Soluzioni attuate

Ripercussioni sullo stile di vita e relazioni

Dimensioni del presente-futuro:

Narrazione di paure

Pensieri di consumo (giocare)

Ruolo attuale

Immagine di se

Motivazioni

Aspettative in merito alla risoluzione del problema.

STRUMENTI E MODALITA’ TRATTAMENTALI (gruppo e colloquio individuale a cadenza settimanale, terapia familiare quindicinale)

TECNICHE:scultura familiare, romanzo di vita, gioco del treno

TEMATICHE:

condivisione :

Esercizi sul passato

Storia familiare

Storia personale

Storia clinica

Elaborazione:

Atteggiamento del soggetto verso la dipendenza

Il vissuto familiare

Il nesso problema: famiglia/dipendenza

Soluzioni attuate

Ripercussioni sullo stile di vita e relazioni

Dimensioni del presente-futuro:

Narrazione di paure

Pensieri di consumo (giocare)

Ruolo attuale

Immagine di se

Motivazioni

Aspettative in merito alla risoluzione del problema.

UN CASO DI DISADATTAMENTO SOCIALE

TRATTAMENTI:

Colloqui individuali

Lavoro di rete con i servizi

Incontri con la famiglia

CASO CLINICO:

Antonello, 22anni, madre casalinga disoccupata, il padre lavora nell’edilizia. I genitori non si sono mai sposati e non vivono insieme, il padre è altrove ma gli ha dato il cognome. Il nucleo è composto da sua madre, un fratello minore di due anni ed una zia materna. Vivono in un alloggio popolare. La situazione familiare ha diverse emergenze di natura psichica, socio-culturale , economica e sanitaria.

Antonello và regolarmente a scuola, seguito, al pari del fratello, da un insegnante di sostegno a causa di un lieve ritardo mentale diagnosticato dal servizio di medicina scolastica. Frequenta il IV anno dell’istituto tecnico della periferia di Roma.

Fisicamente è poco curato, con abiti lisi, macchie sull’epidermide, è di statura bassa, robusto e costantemente a testa bassa con conseguenti posizioni di chiusura. Non riesce a rimanere seduto.

Si evidenzia un ritardo mentale dovuto ad un deficit socio-culturale ed un problema di natura emotiva ( non contatta le emozioni o ne viene invaso senza gestirle).

Il nucleo familiare(madre e zia) appare rivendicativo verso le istituzioni e refrattario ad ogni forma di assunzione di responsabilità sia lavorativa che di dialogo.

Il caso di Antonello è sia di competenza sociale che psicologica ed attraverso un lavoro di equipe, si stabilisce una relazione costante con la scuola, il comune ed altre istituzioni, al fine di recuperare il deficit scolastico e culturale e fornire un sostegno psicopedagogico attraverso un servizio di assistenza per ragazzi a rischio, un operatore lo aiuta nello studio, ed altro, a domicilio.

STRUMENTI E MODALITA’ TRATTAMENTALI

Lavoro sulla percezione e consapevolezza

Lavoro sul corpo per sondare la struttura emotiva

Lavoro sul tema della rabbia

Lavoro sui disegni (tecniche gestalt)

Lavoro con la famiglia

Lavoro centrato sul qui ed ora

 

Analisi delle funzioni mentali (pensiero/sentimento/intuizione).

                             

 

 

Casi clinici tratti da: Perilli.E,” Ricerche in psicologia analitica archetipica e gestaltica”, Libreria universitaria Benedetti, L’aquila,2008.

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