RIFLESSIONI SULLA FAMIGLIA DEL TOSSICODIPENDENTE: OBIETTIVI ED IPOTESI DI LAVORO IN GRUPPO-DOTT.SSA ANTONELLA FORTUNA

Redazione-La famiglia anche se non puo’ considerarsi la causa della tossicomania,ha sicuramente un ruolo determinante sia nel mantenimento che nella risoluzione della stessa.

E’ una dinamica a spirale, in cui ogni comportamento individuale, è nello stesso tempo, causato e causativo.

E’ noto che nella struttura della famiglia “tossicomanica” si evince l’alleanza di un genitore ( solitamente la madre) che vive un rapporto simbiotico con il figlio ( impedendone la crescita e l’esplorazione), creando conseguentemente, l’esclusione del partner alle decisioni, che diviene quindi periferico.

Alla figura del padre assente, distante o disimpegnato,è possibile si sostituisca frequentemente quella del fratello-genitore o del figlio-prestigioso.

Quindi la presenza di una disgregazione della coppia non sempre è esplicitata.

Alcune altre famiglie possono apparire disgregate per la mancanza fisica di uno dei genitori ( per decesso, separazione,madre nubile) o per l’assenza di entrambi dal punto di vista affettivo.

Si possono rilevare diversi livelli di funzionamento interno all’eco-sistema familiare:

  • Le famiglie disimpegnate; che si connotano per un disinteresse reciproco.
  • Le famiglie invischiate; in cui i genitori sono attenti al figlio quando è in casa, ma trascurano completamente i comportamenti extrafamiliari.

Sostanzialmente il tossicomane verrebbe ad essere vittima di problematiche esistenziali non risolte nei genitori.

La tossicomania deve quindi essere intesa come processo ciclico che coinvolge l’intero sistema familiare.

 

OBIETTIVI:

I servizi che operano nel servizio delle tossicodipendenze,utilizzano parametri medico-burocratici in cui non sempre si contempla il coinvolgimento del repertorio sistemico-relazionale del paziente.

Le famiglie, invece vivono profondi sensi di colpa e vergogna, che creano isolamento e reticenze ad ammettere le problematiche .

E’ necessario, nell’ottica di una riabilitazione teleonomica del paziente, poter modificare anche quei fattori socio-ambientali ed interpersonali che hanno generato o sostenuto il sintomo tossicomanico.

Offrire alle famiglie spazi di SELF HELP è dare la possibilità di contenere la propria sofferenza, condividere il dolore altrui, rendendo il proprio “dicibile”.

Gli obiettivi  allora potranno essere:

  • Superare il senso di colpa e vergogna
  • Offrire uno spazio di confronto e comprensione tra persone che vivono lo stesso problema
  • Mettere in rete le famiglie portatrici del problema della tossicodipendenza al fine di offrire un sostegno in grado di uscire dall’isolamento e dall’impotenza
  • Creare una maggiore consapevolezza ed una migliore comunicazione all’interno del sistema familiare, anche come risorsa ulteriore nella globalità della riabilitazione del figlio tossicodipendente.

PROGRAMMA:

Il programma potrebbe prevedere un ciclo di otto incontri con cadenza ogni 10 giorni, della durata di 2 ore , di cui la prima ora dedicata alle informazioni psicoeducazionali

e la seconda al lavoro esperienziale di gruppo

 

 

 

Lo schema  dunque:

 

  • Presentiamoci( chi siamo, aspettative, bisogni)
  • La dipendenza/Lavoro di gruppo (le mie, quelle che so’, quelle che temo)
  • le sostanze psicotrope/ lavoro di gruppo ( le sostanze di mio figlio)
  • la famiglia del tossicodipendente/lavoro di gruppo ( io sono cosi)
  • .chi e’ il tossicomane, metodologie sulle recidive/lavoro di gruppo ( riconosco mio figlio)
  • Psicoeducaz come comportarsi/ lavoro di gruppo ( come mi comporto)
  • BRAIN STORMING/lavoro sui casi
  • Progetti individuali /chiusura ( cosa mi porto via)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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