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” QUANDO IL LAVORO DIVENTA DISUMANO ” DI VALTER MARCONE

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Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Fora li palanchi, fora li palanchi
Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Fora li palanchi ch’anduma a cà

così cantavano le mondine durante il lavoro nelle risaie del Nord Italia ( Novara e Vercelli in Piemonte ,Lomellina in Lombardia ). Un canto di autore anonimo che si riferisce ad un lavoro nei campi , in agricoltura. Una canzone alla pari con quell’altra anch’essa inizio Novecento legata alle lotte dei lavoratori delle campagne per le otto ore di lavoro. Era diffuso, in numerose varianti, in tutta la pianura del Po e naturalmente con il tempo si è arricchita di molte altre strofe. La versione iniziale dice :

Se otto ore vi sembran poche,
provate voi a lavorare
e troverete la differenza
di lavorar e di comandar.

E noi faremo come la Russia
chi non lavora non mangerà;
e quei vigliacchi di quei signori
andranno loro a lavorar.

Le nostre madri ce l’hanno detto
che sulla camera c’era scritto
che sulla camera c’era scritto
che noi vogliamo la libertà

“ Che noi vogliamo la libertà” .Dunque il diritto alla libertà è da sempre il diritto più negato e per il quale si è più combattuto. Da ultimo, in questo duemilaventiquattro , la libertà dalla schiavitù del lavoro. Una libertà , che come diceva Benedetto Croce è Storia perchè la storia e storia della libertà,regolata sicuramente secondo la giustizia , negata per centinaia di migliaia di persone , di esseri umani per i quali il lavoro non è un diritto come vorrebbe la costituzione di una repubblica che è fondata sul lavoro. Una repubblica in cui il lavoro sta diventando per alcune categorie una concessione, una repubblica in cui per lavorare si muore, una repubblica che sta negando la dignità del lavoro.

“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. “ E’ la prima parte del primo articolo della Costituzione italiana. In queste tre parole , repubblica, democratica e lavoro sono contenuti i principi che poi fanno anche da cornice al percorso costituzionale che attraverso l’affermazione dei diritti e delle libertà costruisce un modello di paese , di nazione. Ma anche un modello di vita e di società. Il lavoro rappresenta il punto più alto di quella emancipazione umana che vede l’individuo impegnato in piccole e grandi realizzazioni. E che comunque lo vede impegnato in un contesto in cui riesce a dare il meglio di se stesso. E’ con il lavoro, secondo una certa ideologia che progrediscono le nazioni e i paesi : è con il lavoro che si afferma la dignità dell’uomo; è con il lavoro che si riesce a dare un futuro a se stessi e ai propri discendenti .

Nella storia del lavoro è stata percorsa molta strada da quando il lavoro manuale era asservimento e dipendenza; riservato alle classi disprezzate come veniva disprezzato il lavoro. Parlo della cultura greca e romana . Le attività manuali erano svolte dagli schiavi, perchè non va dimenticato che la schiavitù è stata abolita solo nel secolo scorso e che ha rappresentato una ferita profonda nella storia dell’umanità. Si deve a Lutero e Calvino in tempi più vicini a noi la riconsiderazione del lavoro inteso non più come una costrizione ma come uno strumento importante per costruire un mondo nuovo. Così nel mondo moderno il lavoro diventa lo strumento dell’individuo per realizzarsi, per emanciparsi . Anche per Carlo Marx il lavoro è una potenzialità che libera l’individuo anche se spesso la struttura e la sovrastruttura non sono riuscite e non riescono a liberarlo da quel peso insopportabile come avvenne per esempio durante la rivoluzione industriale . Probabilmente la strada per la liberazione dalla fatica del lavoro, dalla routine porta inevitabilmente all’affidamento di certi lavori alle macchine , quelle che il cammino del progresso ci ha già consegnato , ma soprattutto a quelle macchine che chiamiamo robot e che arricchite dalla intelligenza artificiale potrebbero svolgere un ruolo importantissimo appunto nell’affrancamento dell’uomo da quella parte del lavoro che é solo fatica. L’automazione che è l’insieme di strumenti e processi che automatizzano i macchinari e liberano l’uomo dal lavoro che queste funzioni svolgono .Sollevare l’uomo da azioni produttive ripetitive, usuranti, abitudinarie, ma anche l’ottimizzazione delle funzioni e la velocità di produzione,ovvero elementi che descrivono la produttività di un dato processo. Ma questo è un discorso che esula da questa riflessione .

In questo percorso sulla storia del lavoro che sto brevemente delineando ci sono state però anche cambiamenti significativi e conquiste. Mi riferisco al ruolo svolto dal sindacato , l’ organizzazione di difesa dei diritti dei lavoratori che ha svolto storicamente in occidente un ruolo importante se non determinante per alcune conquiste. Rappresentare e tutelare i diritti di lavoratrici e lavoratori è il compito del sindacato che è la più antica forma di protezione e di lotta a disposizione dei lavoratori .

Nel nostro paese secondo quanto si legge sul sito del Ministero del lavoro : “Il diritto sindacale è consolidato da alcune norme dello Statuto dei lavoratori a cui è stato affidato il compito di rendere effettivo ed esigibile il principio di libertà sindacale. Tale diritto si esercita soprattutto attraverso le organizzazioni sindacali, il contratto collettivo di lavoro, lo sciopero.

L’organizzazione sindacale comprende tutti quei soggetti che in totale libertà decidono di aderire ad un determinato sindacato per farsi rappresentare. I sindacati nell’ordinamento italiano sono associazioni di privati. Una delle funzioni fondamentali di tali associazioni è la trattativa con i rappresentanti dei datori di lavoro sui contratti collettivi di categoria in occasione del rinnovo. In generale, il loro compito è quello di rappresentare le categorie dei lavoratori nella difesa dei loro interessi all’interno dei luoghi di lavoro. Il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) è un tipo di contratto di lavoro stipulato a livello nazionale con cui le organizzazioni rappresentative dei lavoratori e le associazioni dei datori di lavoro definiscono congiuntamente la disciplina dei rapporti individuali di lavoro (parte normativa) e alcuni aspetti dei loro rapporti reciproci (parte obbligatoria).”(1)

Il lavoro dunque come diritto. Purtroppo lo scenario al quale siamo costretti ad assistere è una grave lesione di questo diritto di fronte ad una realtà che considera scarsamente il lavoro come diritto e sempre più come concessione. In una condizione in cui spesso per lavorare si muore.

La cronaca quotidiana ci racconta incidenti mortali sui posti di lavoro con modalità incredibili o meglio modalità causate da una ragione fondamentale : l’inosservanza delle norme di sicurezza.. Non solo per i lavoratori con un contratto regolare o senza contratto ma anche nel caso di contesti di alternanza scuola lavoro in cui i giovani dovrebbero essere strettamente protetti con una serie di accorgimenti spesso mancanti.

Purtroppo in tema di morti sul lavoro siamo costretti a ricorrere alle statistiche .“Siamo arrivati al primo trimestre del 2024 e, purtroppo, le proiezioni delle tragedie sul lavoro continuano a rimanere drammaticamente stabili se non peggiori. A fine marzo 2024 si contano, tra infortuni nel luogo di lavoro e in itinere, 191 vittime, 5 in meno rispetto a fine marzo 2023. Mentre diminuiscono gli infortuni in itinere, crescono invece le morti avvenute in occasione di lavoro: +2%. Ma non è questo l’unico dato ad allarmare nel nostro ultimo studio. Sono le incidenze della mortalità, infatti, a preoccupare. Specie quelle che riguardano gli over 65 e, come accade negli ultimi anni, quelle che raccontano l’emergenza tra i lavoratori stranieri. Per questi ultimi ancora quasi tripla rispetto agli italiani”. Mauro Rossato Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, commenta così l’ultima indagine sull’emergenza elaborata dal proprio team di esperti ( 2)

Nel 2023 l’Inail ha registrato in tutto 1.041 denunce di incidenti mortali sul posto di lavoro Quasi tre morti al giorno .Le denunce di infortunio presentate all’Inail tra gennaio e dicembre 2023 sono state oltre 585mila (-16,1% rispetto al 2022), di cui 1.041 mortali (-4,5%), invece risultano ancora in aumento le malattie professionali, quasi 73mila (+19,7%). Il calo degli infortuni è dovuto quasi esclusivamente al minor impatto dei casi Covid che avevano caratterizzato gli ultimi rilevamenti.

Insomma un panorama allarmante al quale non si riesce a mettere un freno . Morti causate da cadute di terra, cadute dall’alto, movimentazione delle merci , uso di utensili , masse in movimento . Situazioni in cui spesso le regole di sicurezza non esistono o sono scarse .Una situazione, una condizione alla quale il governo Meloni sta cercando di mettere un riparo. Martedì 23 luglio 2024 il ministro del lavoro Calderone ha incontrato le parti sociali per illustrare la “patente a punti” per le imprese, l’intervento previsto dal governo per contrastare le troppe morti sul lavoro. La patente a punti sarà contenuta in un decreto attuativo che il ministro spiega così : “ La patente a crediti entrerà in vigore dall’1 ottobre e ci sono tutti i tempi per portare dei correttivi. Naturalmente i correttivi si potranno applicare anche dopo la pubblicazione se ci fosse bisogno. Il nostro obiettivo è fare in modo che la patente a crediti diventi uno strumento non solo per il settore edile ma che sia esteso anche ad altri settori che devono avvantaggiarsi di esso per valorizzare percorsi positivi perché col tema dei crediti c’è quello della qualificazione delle aziende”. (3)

Che cos’è allora la patente a punti per le imprese . E’ un meccanismo complesso che affida alle imprese una patente dotata di trenta punti come previsto dall’art. 29, comma 19 del D.L. 19/2024 noto come “Decreto PNRR 4” (convertito con Legge 56/2024).

La norma di riferimento per la patente a punti è l’art. 27 (Sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi tramite crediti) del Testo Unico della Sicurezza (D.Lgs.. 9 aprile 2008, n. 81), riscritto integralmente dal D.L. 19/2024.

La patente a punti entrerà in vigore il 1 ottobre 2024.Non sono obbligati al possesso della patente a punti: coloro che effettuano mere forniture o prestazioni di natura intellettuale; le imprese in possesso dell’attestazione di qualificazione SOA, in classifica pari o superiore alla III.

In caso di decurtazione dei crediti iniziali per incidenti o altri problemi l’impresa ha il dovere di ripristinare la dotazione iniziale di crediti attraverso corsi di formazione o altri provvedimenti inerenti appunto ola sicurezza sul lavoro .(4)

Troppo poco dirà qualcuno . Soprattutto in settori come l’agricoltura e l’edilizia . Che sono quelli con più morti . L’agricoltura (30% di tutti i morti sui luoghi di lavoro) di cui il 75% sono stati schiacciati dai trattori e l’età varia dai 14 agli 88 anni ; l’edilizia (15% di tutti i morti ) dove le morti sono provocate soprattutto dalle cadute dall’alto

In questi due settori e in particolare in quello agricolo il lavoro diventa dunque disumano a causa di due fenomeni negativi che non si riesce ad arginare : il caporalato e l’infiltrazione della criminalità organizzata per non parlare dei subappalti e del lavoro in nero con un meccanismo che vede spesso vittime gli immigrati.

Le cronache ci raccontano quotidianamente storie di caporalato ma anche storie orribili di incidenti mortali . Sono storie di sfruttamento dei più deboli che non devono più essere ignorate o tollerati. Come l’ultimo e più recente caso denunciato dalla Flai-Cgil di Latina e Frosinone di Satnam Singh, un immigrato di origine indiana ,vittima di un incidente in cui si è tagliato un braccio rimasto incastrato in un macchinario che riavvolge i teli. Il lavoratore irregolare , caricato su un furgone è stato abbandonato insieme alla moglie, che lavorava con lui, nei pressi di casa. Con loro l’arto tranciato, adagiato in una cassetta della frutta. Morto poi in ospedale a causa probabilmente del tardivo soccorso .

Una forma di lavoro diventa disumana quando come dice il Presidente della repubblica Sergio Mattarella :”Una forma di lavoro si manifesta con caratteri disumani e che rientra in un fenomeno – che affiora non di rado – di sfruttamento del lavoro dei più deboli e indifesi, con modalità e condizioni illegali e crudeli. Fenomeno che, con rigore e fermezza, va ovunque contrastato, eliminato totalmente e sanzionato, evitando di fornire l’erronea e inaccettabile impressione che venga tollerato ignorandolo“.

E’ il caso soprattutto del lavoro in agricoltura .220.000 rapporti di lavoro irregolari, che si traducono in un tasso di irregolarità pari al 23,8%, significano lavoro nero e sommerso che permette evasione contributiva ,ovvero mancata comunicazione all’INPS dell’esistenza del rapporto lavorativo, consentendo al datore di lavoro di sottrarsi a qualsiasi forma di controllo di natura fiscale, previdenziale e ispettiva. O che dà vita a fenomeni criminali di caporalato . Fino alla violazione degli stessi contratti di lavoro quando esistono attraverso la mancata registrazione di giornate di lavoro nelle comunicazioni all’Inps e la pratica dei cosiddetti “falsi braccianti”, che consiste nell’attribuzione, dietro pagamento, a lavoratori agricoli fittizi di giornate di lavoro svolte da altri braccianti.

Quando il lavoro diventa disumano progresso e civiltà possono fare ben poco perchè il valore del lavoro viene negato e cancellato . Il lavoro diventa tutta un’altra cosa . A questa trasformazione, a questo cambiamento in negativo bisogna opporsi con ogni mezzo per non negare definitivamente quel «”Noi vivremo del lavoro…” che si canta nell’Inno dei lavoratori , parole che hanno accompagnato le grandi manifestazioni e le più grandi conquiste sociali di questo secolo; il diritto al lavoro; il diritto del lavoro, lo Stato sociale.

(1)https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/rapporti-di-lavoro-e-relazioni-industriali/focus-on/tutela-diritti-sindacali/pagine/default

(2 )https://www.vegaengineering.com/comunicati/morti-sul-lavoro-primo-trimestre-2024-191-le-vittime-e-le-zone-rosse-dellemergenza-aumentano-in-crescita-gli-infortuni-mortali-in-occasione-di-lavoro/

( 3 )https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2024/07/21/martedi-calderone-vede-le-parti-sociali-su-patente-a-punti_349af3f5-9fb5-4cc8-8b66-74b9b5dee06d.html

( 4) Sul funzionamento della patente a punti si può leggere,tra gli altri l’ampio articolo pubblicato su :https://biblus.acca.it/patente-a-punti-sicurezza-lavoro-cantiere-cos-e-e-come-funziona/

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