” IL SENSO DELLA POSSIBILITA’ ” DI VALTER MARCONE
Redazione- Scrive Andrea Tagliapietra ; “E’ un’epoca singolare in cui il presente invade sia il passato che il futuro, in questo senso rischiamo di perdere il senso della possibilità perchè determiniamo un futuro sempre più simile al presente che governiamo e quindi tendiamo a controllare il futuro. Come una volta il passato controllava il presente nelle società tradizionali, la società contemporanea espande il presente per controllare il futuro. Anche se il futuro, per definizione, è imprevedibile.” ( 1)
Che cos’è allora il futuro. Di quale futuro parliamo sempre. E quale futuro ci aspetta. E soprattutto qual’è l’idea di progresso che siamo abituati ad associare al futuro. Risposte difficili da dare perchè risposte controverse in quanto ognuno di noi si immagina un futuro commisurato ai propri desideri, alle proprie aspettative , al modo di pensare, alla propria formazione. E anche alle nostre idee politiche perchè ci aspettiamo un futuro per la nostra società concepito in base a quella o a quell’altra ideologia.
Malgrado tutto questo dobbiamo anche dire che guardiamo al futuro con sempre maggiore incertezza perchè le difficoltà della nostra vita in un contesto economico, sociale e culturale a volte avverso si moltiplicano. Ogni giorno ci troviamo impegnati in esperienze che ci disilludono e appunto ci fanno temere il futuro.
D’altra parte per la Storia , quella che leggiamo sui libri di scuola, il futuro era sempre un cantiere aperto spesso a meravigliose innovazioni come “l’era dei lumi “ in cui si affermavano per la prima volta i diritti essenziali della persona umana e della nuova società ; come in tempi più vicini a noi quando il progresso tecnico , con una forte accelerazione, ci ha fornito tutto quello di cui oggi noi ci serviamo . Ma il futuro spesso in quella stessa Storia è stato un ritorno all’indietro con un prezzo pesante pagato da quelle generazioni che si trovarono a viverlo . Probabilmente un tempo all’indietro per poter meglio riorganizzare quel “ cantiere” a cui accennavo prima e che rappresenta la metafora di questo discorso. Faccio ancora un esempio . Spesso si dice che il Medioevo fu un secolo buio , in cui appunto l’uomo si trovò immerso in molte difficoltà fino ad arrivare a quella sbornia di insicurezza che fu appunto l’attesa per l’arrivo dell’anno Mille, Un’attesa che segnò e segnalò tutta la fragilità dell’uomo di fronte ad una serie di fenomeni naturali, demografici, economici, politici. Quella svolta però rivelò un futuro diverso da quello che si era immaginato e dette vita al luminoso Rinascimento. E anche a proposito di medioevo, malgrado il buio di certe inversioni di tendenza rispetto all’età greca e romana, va detto che ancora oggi noi fruiamo di alcune realizzazioni di quel periodo . Come per esempio le università degli studi che nacquero in quel periodo. Senza contare che quel periodo fu fortemente influenzato dalla riscoperta attraverso le traduzioni arabe delle opere di un filosofo greco , Aristotele al quale dobbiamo la formulazione di idee in molti campi che reggono ancora oggi e che studiate da scienziati come Galileo , Copernico, Newton aprirono le porte alla scienza moderna. Tanto da rappresentare quel substrato sul quale la tecnica moderna, ha fondato le sue basi e, attraverso l’attuale accelerazione, dispiega le sue meraviglie.
“Meraviglie” furono per i nostri progenitori tanto che i Futuristi le cantarono e le osannarono, la Belle époche le fece entrare a forza nella vita di tutti i giorni, la grande industria le trasformò in oggetti appunto del vivere quotidiano, la politica le utilizzò per disegnare e ridisegnare ideologie partitiche. Oggi le incertezze legate non solo alle nostre difficoltà personali e familiari in molti campi ma anche alle difficoltà delle nostre società nel controllare una transizione ecologica che sta trasformando proprio il nostro pianeta, l’unico che abbiamo , in “qualcosa” di diverso da quello che siamo abituati a considerare, ci impongono di fermarci a riflettere. E ci dicono che quelle meraviglie non possono moltiplicarsi all’infinito. Ovvero occorre fare un tentativo per rallentare la corsa , ritornare sui passi di uno sviluppo sostenibile, insomma riconsiderare l’idea di progresso.
Probabilmente, a tener conto dei problemi in cui siamo immersi nella nostra vita quotidiana ( traffico delle città impazzito, inquinamento atmosferico, cambiamento del clima e altri fenomeni del genere ) ma anche a tener conto dei problemi delle nostre società( disuguaglianze tra nord e sud del mondo, pauperismo,rapporti geo politici, conflitti armati in ogni area del pianeta ) riflettere su quelle meraviglie ci porta a storcere un poco il muso in senso critico rispetto alla volata impressa alla tecnica che mostruosamente ci avvolge determinando spesso delle necessità che diversamente non avremmo avuto.
Ecco perchè riprendendo la riflessione del prof. Tagliapietra dobbiamo soffermarci su questa sua affermazione che per la prima volta nella storia, l’umanità sembra avere una percezione chiara sia del passato che del futuro: la nostra epoca è in grado di estendere il presente sia al passato, che oggi ci appare quasi contemporaneo, sia al futuro, che sembra completamente profetizzato dalla scienza. Una possibilità che però va perdendo di senso . Ecco perchè fermarsi significa forse recuperare quel “ senso della possibilità” soprattutto rispetto al futuro. . Del futuro noi abbiamo paura perchè sentiamo una certa insicurezza. Solo vincendo il mito della sicurezza potremo di nuovo aprirci al progresso e ad un futuro che non è certamente quello che ci fanno intravvedere alcuni protagonisti che prepotentemente ci aprono scenari incontrollabili. Mi riferisco per esempio all’avanzata della intelligenza artificiale che sembra oggi già determinare molti aspetti della nostra vita quotidiana e forse molto più ancora nel futuro. E mi riferisco ancora all’interazione uomo macchina secondo la concezione di Elon Musk che con la sua società sta rivoluzionando questo settore.
Del passato abbiamo una percezione chiara. Siamo in grado di dare un giudizio sul passato anche se anche in questo caso nasce qualche difficoltà. Proprio perchè fare gli storici nel presente con uno sguardo al passato significa adottare un metodo moralmente scevro da ogni implicazione di giudizio che non scaturisca dai fatti. Spesso del passato abbiamo una opinione che si è sedimentata nel tempo e che a volte non corrisponde alla realtà . E se questo ed altri problemi ci inducono a fare attenzione quando parliamo di passato ancora maggiore attenzione dobbiamo metterla nel guardare al futuro . E torno qui al punto focale di questa riflessione che è una delle tante accezioni di una riflessione più ampia e articolate :quella che in questa riflessione mi sta più a cuorein questo momento , ovvero futuro e progresso .
A volte futuro e progresso sembrano essere indissolubilmente legati tra loro nell’accezione a cui accennavo prima . Tanto da essere sicuramente un binomio determinante proprio come realizzazione di quelle profezie che la scienza ci annuncia . Ma che significa progresso. Che cosa è stato il progresso al quale abbiamo assistito negli ultimi secoli. Qual’è dunque l’idea di progresso . È forse il senso della possibilità? Che tipo di possibilità.
Su che cosa è stato il progresso al quale abbiamo assistito e che ci ha fornito in larga parte gli strumenti che usiamo oggi, tecnicamente parlando ho fatto un accenno. Su che cosa significa progresso ho richiamato l’attenzione sul fatto che non sempre quello che noi definiamo progresso è qualcosa di utile e positivo per l’umanità . Su qual’è l’idea di progresso che le profezie della scienza ci annunciano vorrei soffermarmi un attimo .
E’ innegabile che abbiamo assistito ad uno spaventoso progresso per esempio delle armi di distruzione di massa preparato da due guerre mondiali, dalla guerra fredda e dalla prolificazione delle armi nucleari.
Ce lo ricorda Roberto Bruccoleri che nel 2019 su I viaggi letterari di Blasco da Monpracem .it scriveva : “Lo sviluppo della tecnica e l’idea di progresso perseguiti dall’occidente nell’arco della sua storia ha portato all’annientamento del mondo nelsecolo breve. Due guerre mondiali con in mezzo la nascita dei totalitarismi non possono che essere ricordati come il momento più buio dell’intera umanità. Non era solo la guerra nella sua essenza devastatrice a colpire, ma il metodo sistematico della ricerca tesa alla sempre maggiore crudeltà, a fare sempre più morti in nome della vittoria finale. Il bombardamento di Dresda rappresenta l’apice di questa idea criminale, il punto di non ritorno, l’efferatezza della crudeltà umana. Lo sviluppo delle tecniche di distruzione del mondo continuano ad andare avanti senza trovare ostacolo alcuno.”(2)
L’Enciclopedia Treccani ci dà una definizione di progresso : “ Avanzamento in senso verticale, verso gradi o stadi superiori, con implicito quindi il concetto del perfezionamento, dell’evoluzione, di una trasformazione graduale e continua dal bene al meglio, sia in un ambito limitato sia in un senso più ampio e totale. “
Un’idea che però a volte è andata incontro a critiche in quanto spesso quello che noi chiamiamo progresso e che dovrebbe essere appunto un avanzamento con perfezionamento ed evoluzione positiva non sempre è stato così . Per un vero cambiamento, un’innovazione profonda non bastano solo le macchine e i software. È necessaria un’evoluzione culturale, civile e sociale che coinvolge le persone . E soprattutto va tenuto presente che sono proprio le singole persone spesso a pagare con un prezzo troppo alto quelle che sono le innovazioni dovute al cosiddetto progresso .
Apro una parentesi .Forse il progresso che ci attende è quello ipotizzato da Elon Musck che appunto riconosce nelle idee di Donald Trump, di nuovo candidato alla presidenza degli Stati Uniti d’America, tanto da donare per i prossimi meis di campagna elettore quarantacinque milioni di dollari al mese. Un Trump che descrive il divenire di un grande paese come l’America appunto in modo diverso e forse alternativo a quello che è stato questo paese. Ma questo è un’analisi che non è possibile qui continuare. L’ho sollevata solo come esempio, tra l’altro uno dei tanti, che interessano il nostro discorso su futuro e progresso .
Il nostro discorso che getta uno guardo sul progresso ponendosi una domanda : progresso come “negazioni di possibilità” e quindi come negazione di avanzamento verso un mondo diverso, nuovo e più rispondente alle esigenze dell”uomo o invece una possibilità nuova e diversa da offrire all’uomo per vivere su un pianeta in armonia con la natura .Forse quest’ultima aspirazione potrà avere la meglio . Chissà.
Per il momento però il senso della possibilità,in modo più stringente sembra doversi cercare su due aspetti del progresso che ci vengono offerti dalle cronache contemporanee e che ci inducono ad una riflessione . La possibilità di diventare immortali e la possibilità di andarsene in giro per l’universo con veicoli che permettono di viaggiare oltre la velocità della luce.
Due idee pazzesche legate sicuramente al nostro mito della sicurezza che vorrebbe che il futuro assomigliasse al presente ovvero un placido e sicuro caracollare tra una serie di invenzioni tecnologiche e rassicuranti assistenti tecnologici ( automazione, domotica, intelligenza artificiale, telemedicina e altre tecniche che ci accompagnano quotidianamente ) che seppure in continua ed accelerata evoluzione non turbano sicuramente i nostri sonni attuali .
Due possibilità che ci vanno concretizzando .
Tradurre in pratica la sconfitta della morte sembra essere possibile in un futuro se non proprio immediato ma a portata di mano. I progressi compiuti dalla robotica che tende a costruire sempre più parti di ricambio del nostro organismo, già oggi parzialmente utilizzate in cardiologia, ortopedia fino a poterci consegnare un organismo di ricambio, stanno rivoluzionando quella che era la possibilità di crioconservare il corpo dopo la morte ( 3).Con le possibilità offerte dalla cibernetica la rivoluzione sta nel fatto che ormai basta crioconservare solo il cervello dell’individuo . Al suo risveglio o ritorno in vita troverà a sua disposizione un corpo fatto non più di ossa, cartilagini, muscoli, sangue , insomma della fisiologia che La Mettrie (4) )aveva iniziato a studiare nel Seicento e che aveva descritto nel suo “Uomo macchina “ ,Mimesis Edzioni , 2015 .
Troverà un corpo su cui innestare il cervello. Un corpo che potrà essere cambiato sia completamente sia nelle parti usurate. Per la durata di una eternità . Anche se la domnda è che cosa sia l’eternità e che si potrà fare durante questa eternità. Discorso che vale anche per l’immortalità dell’anima che non sappiamo e chissà se lo sapremo mai che cosa possa fare per tutta l’eternità.
La seconda idea strabiliante è quella di riuscire a costruire un motore che faccia viaggiare alla velocità della luce ed oltre per percorrere spazi infiniti. L’idea viene dalla fantascienza di Star Trek ma il matematico Alcubierre ne ha definito l’equazione .L’ingegnere della Nasa Harold G. White e il suo team stanno studiando un modo per realizzare un motore a curvatura in grado di superare la velocità la luce. Il propulsore pensato dal ricercatore dell’Agenzia spaziale USA, si basa sulla teoria del fisico messicano Miguel Alcubierre, che afferma che si può superare la velocità della luce manipolando lo spazio-tempo. Anche se il problema rimane quello dell’energia che occorre per per curvare apprezzabilmente lo spazio-tempo.
Dunque due possibilità per il futuro che ci inducono però a riflettere sul senso di tali possibilità ma anche di altre che si prefigurano all’orizzonte . Un riflessione che spero di poter condividere con il lettore in un prossimo futuro su queste pagine.
( 1) Andrea Tagliapietra è professore di Storia della filosofia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Socio della Società Filosofica Italiana (SFI), membro della Consulta filosofica nazionale, è direttore, con Sebastiano Ghisu, della rivista internazionale di filosofia “Giornale critico di storia delle idee”. I suoi principali interessi di ricerca riguardano lo statuto multidisciplinare della storia delle idee, reinterpretando i problemi centrali della storia della filosofia, da quello della soggettività al rapporto verità/falsità, verità/finzione, essere/apparire, attraverso l’ottica del “pensiero figurale” e i nuovi linguaggi della comunicazione. Fra le sue pubblicazioni: La metafora dello specchio. Lineamenti per una storia simbolica (Milano 1991, 2ª ed. riveduta e accresciuta, Torino 2008); Il velo di Alcesti. La filosofia e il teatro della morte (Milano 1997); La virtù crudele. Filosofia e storia della sincerità (Torino 2003); La forza del pudore. Per una filosofia dell’inconfessabile (Milano 2006); Filosofia della bugia. Figure della menzogna nella storia del pensiero occidentale (Milano 2001, 2ª ed. riveduta, Milano 2008); Il dono del filosofo. Sul gesto originario della filosofia (Torino 2009); Icone della fine. Immagini apocalittiche, filmografie, miti (Bologna 2010); Sincerità (Milano 2012); Non ci resta che ridere (Bologna 2013); Alfabeto delle proprietà. Filosofia in metafore e storie (Bergamo 2016); Esperienza. Filosofia e storia di un’idea (Milano 2017); Cartografia intellettuale dell’Europa. La migrazione dello spirito: 1 (a cura di E. Maglione, Milano-Udine 2018).
(2)https://www.blascodamompracem.it/viaggio-letterario-a-dresda-sulle-orme-di-mattatoio-n-5/
(3) La crioconservazione ha compiuto 50 anni nel 2017: era il 12 gennaio 1967 quando James Bedford, 73 anni, professore di psicologia all’Università della California, fu ibernato ed è tutt’ora conservato. L’ibernazione, chiamata anche sospensione crionica, è la pratica di congelamento del corpo di un individuo che deve essere appena deceduto
(4)Julien Offray de La Mettrie (Saint-Malo 1709 – Berlino 1751) studia medicina a Parigi e a Reims. Si perfeziona a Leida seguendo il magistero di Herman Boerhaave che ne influenzerà tanto l’orientamento medico quanto quello filosofico. Dopo avere esercitato come chirurgo presso il reggimento delle Gardes Françaises, nel 1746 è costretto a rifugiarsi in Olanda a causa delle sue posizioni materialistiche. Nel 1748 Federico ii di Prussia lo accoglierà a Berlino sotto la sua protezione, consentendogli di continuare la sua attività di studioso sino alla prematura morte.