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CANOTTAGGIO E PARAROWING, AL VIA , PER LA SESTA VOLTA SUL DANUBIO CON IL SOSTEGNO DELLA FONDAZIONE TERZO PILASTRO-INTERNAZIONALE, LA REGATA INCLUSIVA DEL CC3PONTI DI ROMA 2024

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Redazione-  Partiti! Il Circolo Canottieri 3 Ponti di Roma, atlete e atleti Master dell’Associazione, atlete e atleti diversamente abili italiani, austriaci e tedeschi, con i loro accompagnatori, la Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, i tecnici italiani ed austriaci dello staff, coraggio e fiducia, sono gli elementi di una formula vincente che si replica anche in questa estate 2024.

 Da  venerdì 26 luglio, barche in acqua per le sei tappe in sei giorni della “DISCESA A REMI DEL DANUBIO DA SCHLÖGEN A VIENNA”, con partenza da Schlögen per toccare poi uno via l’altro i traguardi di Linz, Grein, Melk, Dürnstein, Tülln e infine Vienna. Un tratto complessivamente lungo 254 chilometri, da percorrere vogando. Un’impresa, perché di questo si tratta, già nota al mondo del Canottaggio, che in questa sesta edizione sarà connotata da una crescita dell’internazionalità della partecipazione degli atleti con disabilità – tra loro non vedenti, ipovedenti e un’atleta che ha perso l’uso delle gambe – che andranno a comporre con gli altri i 4 equipaggi in barche da 8 con.

La presidente della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, la Prof.ssa Alessandra Taccone, ha sposato quest’anno con entusiasmo e generosità il progetto di Riccardo Dezi e Giulia Benigni, tecnici federali di canottaggio di lunga esperienza e vertici del CC3Ponti, associazione affiliata alla Federazione Italiana Canottaggio, che a suo tempo convinsero della bontà dell’impresa il Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele. Fin dall’inizio infatti la Fondazione ha offerto il suo appoggio, consentendo la complessa e articolata organizzazione che la peculiarità degli equipaggi impone e rendendo di fatto possibile, e anno dopo anno migliorabile, la manifestazione sportiva.

Che non è solo una manifestazione sportiva, ma un esempio concreto di come l’inclusività – se praticata quotidianamente durante gli allenamenti in acqua e a terra, condivisa e resa più “visibile” da imprese come questa – sia possibile e doverosa e consenta allo sport di mettere in campo i suoi valori più alti. Il canottaggio, in particolare, ponendo fisicamente tutti nella stessa barca al di là delle differenze fisiche, rende di fatto quelle differenze e quegli eventuali limiti giocoforza superabili, nell’accettazione e nel sostegno reciproco del ricercato assieme. E infatti crescono in Italia i numeri di questo sport che la Federazione Italiana Canottaggio – FIC esprime ad oggi in 55.000 tesserati per il canottaggio e in 1.000 per il pararowing.

A prendere parte alla sesta edizione della “Discesa” come membri dello staff, oltre a Dezi e Benigni, Antonio Schettino e Catalin Blaj. Tra gli atleti diversamente abili che andranno ad affiancare a bordo la compagine Master del CC3Ponti, ci sono Nathalie Podda e Gerarld Ziniel con i loro accompagnatori dal Donauhort Ruderverein di Vienna, Ramona Gelber dalla Germania, Marco Carapacchio e Daniela De Blasis, timoniera, dal Pararowing del circolo romano.

L’arrivo a Vienna sancirà, se tutto andrà come deve andare, l’esito positivo della sfida che anche quest’anno queste atlete e questi atleti hanno voluto affrontare, e che si sostanzia non solo dell’eterogeneità degli equipaggi, ma anche della difficoltà di navigazione di un grande fiume come il Danubio, per dimostrare, una volta di più, la forza del loro assieme. Che si è costruito nel tempo certamente, negli allenamenti quotidiani, ma che poi nella “Discesa a remi del Danubio” si riveste, edizione dopo edizione, di quel qualcosa in più che tutte le sfide portano con sé.

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