A M I O P A D R E
Come tesoro deposto sul fondale dei ricordi
custodirò nell’animo
che ondeggia in balia di un triste addio
i tuoi pensieri,
messaggi scritti nel libro della vita
e le tue orme disseminate sulla riva
al tramonto delle ore.
A te, padre mio,
poeta dei sentimenti, scrittore della gioia
e nostalgico sognatore,
dedico ciò che il cuore mi detta
in memoria dei tuoi insegnamenti
e del tuo grande amore.
I tuoi versi, come fiocchi di neve,
si sono deposti
nell’incanto di chi ti ha conosciuto,
nella malinconia di chi ti ha perduto,
nei sogni di chi ti cercherà per sempre.
Le tue parole ricche di emozioni
“UNA VITA SENZA AMORE
E’ COME UN CIELO SENZA STELLE…”
e dense di trepidanti attese
“ALL’ORIZZONTE SI ACCENDE UN SORRISO
CHE RACCOLGO NEL PALMO DI UNA MANO.
CONTINUERO’ A SGRANARE
ROSARI DI SPERANZE
PER SAPERE COME E QUANDO
CI SI PUO’ INCONTRARE
IN UN CALDO ABBRACCIO
PIENO DI LUCE…”
Padre mio, forse un giorno
ci ritroveremo sul viale della pace
nel giardino della serenità
dove le primavere non finiscono mai,
per sorriderci ancora,
stringerci le mani e lasciarci cullare
dal sussurro angelico dell’immenso cielo.
Spesso mi chiedo cosa esiste al di là delle nuvole,
se l’eco del mio dolore può arrivare così in alto
tra sordidi e muti perché,
tanto intenso è il palpito ansimante del mio cuore,
ma tu mi hai fatto conoscere l’amore
che supera ogni barriera per la forza che lo nutre;
così questi tuoi ultimi versi,
le tue sensazioni proiettate al domani,
caro poeta, mio dolce adorato papà
saranno per me un’eredità,
un tesoro inestimabile per il quale ti dico grazie
pur se una goccia mi attraversa il viso
che il sole pian piano asciugherà.
“A VOLTE MI SENTO COME UNA FOGLIA D’AUTUNNO
PRONTA A STACCARSI DAL RAMO CHE LA SOSTIENE.
SENTO QUESTA SENSAZIONE COME UN ALITO DI VENTO
CHE MI PORTA LONTANO.
NELL’ORIZZONTE DI UN ULTIMO SGUARDO
A CHI HA CUSTODITO LA MIA VITA
NON VEDO RIMORSI NE’ RIMPIANTI.
ALLORA CAPISCO CHE SU QUELLA FOGLIA
RINASCERA’ UNA NUOVA VITA
ED IO RESPIRO I RICORDI SENZA UNA LACRIMA
MA CON CANDIDO SENTIMENTO
COME INNO DI GIOIA CHE ABBRACCIA IL CREATO
NEL SERAFICO SORRISO DI UN NUOVO INCONTRO”.