Redazione- Sono cinquecentonovantadue, con cento Tavole a colori in appendice, le pagine di questo manuale, che potrebbe intimidire per la sua lunghezza ed intensità, ma poiché l’intento della sua Autrice non è questo, successivamente si lascia leggere con ingordigia. Anche dai non addetti ai lavori.
Il motivo è semplice. Per chi si approcci all’arte come futuro pittore o come studente di Belle Arti, i titoli dei paragrafi che lo compongono già rivelano l’imprescindibile itinerario che è necessario compiere per appropriarsi del gesto artistico e di cosa lo precede. E così, Pensiero, Colore, Spazio, Luogo, Luce, Strumento, Sistema, Numero introducono ciascuno ad una serie di elementi storici, filosofici, culturali, scientifici, pratici, “segreti di bottega e trucchi del mestiere”, “il più bello del mondo”, che è anche qualcosa in più, come scrive Veronica Piraccini nella introduzione del suo “TEOPRATICA – La Pittura, l’inizio del Desiderio – Sistema e Antisistema”, pubblicato a febbraio 2023 da “L’ERMA” di BRETSCHNEIDER.
Diverso per il lettore comune, che sarà attratto, più che dalle pagine da Maestro e Docente in Pittura che parlano di correnti artistiche, pigmenti, luce e spazio, luoghi e supporti, solventi, cavalletti, tavolozze, pennelli e altri utensili, da quelle, piuttosto, in cui l’Artista parte dal suo personale sentiero percorso nel territorio dell’esperienza per regalare, in un immaginario dialogo tra la pittrice, la scrittrice, il pubblico, gli studenti e la pittura, la visione che ne ha tratto, essenza della sua arte, possibile essenza di tutte le arti. Dottrina emotiva vs dottrina tecnica.
E tanto la seconda è rigorosa e puntuale quando si propone di insegnare come diventare artisti – strumenti di cui appropriarsi però per arrivare a conoscere il proprio Ductus, quell’impulso unico e identitario che rende originale e preziosa l’opera di un artista –, tanto la prima è visionaria, quando, col termine da lei coniato di “Teopratica”, prova a mettere a terra una dottrina che sul filo del rasoio che separa il Sistema dall’Antisistema individua nel Desiderio il motore primo e universale della creatività in generale e dell’esperienza artistica in particolare.
Lo fa argomentando, con citazioni che rivelano l’estensione e la profondità di una ricerca colta lunga diversi anni, che in definitiva avalla e ribadisce una volta di più la sacralità dell’arte e soprattutto la sua missione, che per Veronica Piraccini deve essere a beneficio della società. Lo fa non nascondendo la propria consapevolezza della presenza di Dio nelle cose (che ispira per il tramite del Desiderio l’arte e che l’arte è capace di rivelare) e anche che non da tutti è però credere in quel Dio, ferma la libertà di ognuno e la libera reciprocità delle differenze di chi fa arte.
Se la scrittura in molta parte del manuale è di necessità descrittiva e scientificamente puntuale, l’amore per l’arte e per il suo stesso essere artista illumina con picchi di assoluta poesia altre pagine dove l’Autrice dimostra di essere ispirata e autenticamente coinvolta dal percorso di ricerca umano che attraverso i Maestri che l’hanno preceduta, di quelli che si esprimono oggi e di lei stessa si attua nell’arte.
E del resto i suoi stessi originali prodotti artistici testimoniano di questa ricerca qualitativamente alta, ma anche ispirata e intima, soprattutto nel peculiare uso della Luce e del colore, il Porpora in particolare, e nella sua innovativa Pittura Impercettibile VP. A partire da tre sostanze, che la sorella di Veronica, Nadia Piraccini, fisica, le diede infatti all’esito di un suo studio in laboratorio, e che appaiono Bianche alla luce naturale e a quella delle comuni lampadine. L’Artista iniziò ad usarle nei suoi dipinti, pigmenti “impercettibili” appunto, finché non illuminati da una determinata luce ultra-violetta che li fa apparire Rosso, Blu e Verde. Miscelati insieme danno come esito la luce bianca, e come pigmenti “cangianti” innumerevoli altri esiti di sfumature, sempre in trasformazione, a seconda se si è di giorno o di notte, con quella o con quell’altra luce, utilizzando questo o quel supporto, trasparente o meno, lucido o no.
Pigmenti Impercettibili, ma incredibilmente generativi, metafora, questa Pittura Impercettibile Invisibile/Visibile, della ricerca dell’artista di oggi, bombardato da impulsi anche tecnologici, sempre più sofisticati, multiformi ed invasivi, incanalato/irretito dai binari del facile consumismo, cui resta però la libertà di orientarsi, deviare dal cammino noto, sperimentare ed orientare il suo agire al Bene. “Per parte nostra – scrive l’Autrice in fondo al libro, aperto dagli autorevoli commenti di Cecilia Casorati e Claudio Strinati e chiuso dai contributi di Mar.se Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona e di Mons. Jean-Marie Gervais – si continua a credere sempre nel colore e nelle forme d’arte se pur nei vari modi che c’innalzano liberi, ma consapevoli dell’ineluttabilità di un certo progresso imposto – da sembrare ‘irrefrenabile’ –, ma noi continuiamo ad operare assolutamente con coraggio ad incidere la storia con il ‘fare opere’ proiettando idee di creatività quale dimensione Teopratica nel quale si scorge come sia ancor più vitale continuare ad essere ‘naturalmente’ noi stessi!”.
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Veronica PIRACCINI
Artista, Performer, Maestro in Pittura, Docente di Pittura e di Fenomenologia del Sacro, Coordinatore del Dipartimento di Arti Visive all’Accademia delle Belle Arti di Roma A 23 anni la più giovane Titolare della Cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Nel 1989 dà vita alla Pittura Impercettibile, unica per essere Invisibile/Visibile, restituendo lo stupore della rivelazione come nei “Tracciati e grovigli della vita” da cui emerge “Dall’impronta di Gesù”, nata per contatto della Sindone di Torino di cui è studiosa. Esperta di pigmenti dai più tecnologici con la sua invenzione della Pittura Invisibile ai più antichi come la Porpora che estrae. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni private, musei e istituzioni dello Stato. Insignita di diversi Premi, tiene Esposizioni e Conferenze nel mondo. Fondatrice a Milano della rivista “Tutto da capo”, con F. Leonetti, E. Fiorani, A. Pomodoro e Dadamaino, ha dato inizio ad un movimento artistico dove si argomenta un nuovo immaginario definito “Antirappresentazione”. Teorizza inoltre l’Antisistema nel Sistema stesso, una nuova consapevolezza del fare e pensare che si determina come “Teopratica” (neologismo da lei coniato), un modo diverso di essere nella Ricerca Artistica. Scrive d’arte su diverse riviste, coopera con l’ENEA e L’Università La Sapienza di Roma per lo studio dei pigmenti. Promuove l’arte dei giovani curando mostre e seminari.