” GIOVANNA D’ARCO, (JEANNE D’ARC) – 6 GENNAIO 1412 – 30 MAGGIO 1431 | DI RENATO LEBAN

Redazione-  Giovanna d’Arco nasce a Domrémy–La Pucelle, sul confine tra le regioni Bar e Lorena, in Francia. I genitori sono Jacques d’Arc e Isabelle Romée. I suoi fratelli e sorelle sono Jacquemin d’Arc, Pierre d’Arc, Catherine d’Arc, Joan d’Arc. Giovanna cresce in una famiglia di poveri contadini molto religiosi e non va a scuola, ma si prende cura degli animali della fattoria. A dodici anni comincia ad avere delle visioni: l’Angelo Gabriele le chiede di guidare le truppe francesi contro quelle inglesi per liberare la Francia dalla dominazione inglese. Riceve ulteriori visioni durante i suoi anni di crescita che ella afferma venire da Dio. A sedici anni decide di entrare in azione. Chiede ad un ufficiale locale di accompagnarla dal re Carlo VII per ricevere il permesso di guidare le sue armi in battaglia. Chiaramente, l’ufficiale le ride in faccia, ma ella non si arrende. Continuando a sentire voci e ricevere visioni, fa una straordinaria predizione affermando che le truppe francesi saranno sconfitte alla battaglia di Rouvray, vicino a Orléans, mentre si pensava sicuramente che avrebbero vinto. Quando la predizione si avvera, finalmente Giovanna riceve il sostegno di alcuni rappresentanti politici locali che la accompagnano alla corte reale di Chinon. Per arrivare a destinazione, Giovanna doveva attraversare dei territori molto pericolosi, particolarmente per una giovane donna, così si taglia i capelli e si veste da uomo, per non essere riconosciuta.

Tutto ciò avveniva durante quella che è conociuta come “La Guerra dei Cent’Anni” (1337-1453), che era stata iniziata dal re Eduardo III d’Inghilterra nell’Abbazia di Westminster. Il conflitto era tra il regno di Francia e quello d’Inghilterra. Dal 1407 la Francia era dilaniata dagli scontri in una guerra civile fra le due fazioni degli Armagnocchi, rappresentanti della casata d’Orléans, fedeli al re Carlo VII di Francia ed i Borgognoni, rappresentanti della casata di Borgogna, alleati al sovrano inglese Enrico VI.

Fatte queste premesse, si spiega perchè il re non ricevette Giovanna d’Arco la prima volta, una ragazzina di quasi diciassette anni che sentiva voci dentro di sé, aveva visioni, e desiderava guidare le truppe del re in battaglia contro i suoi nemici. Naturalmente, il re non poteva fidarsi ciecamente delle idee di una ragazzina povera e sconosciuta. Giovanna tuttavia non si lasciò scoraggiare: aveva una missione da compiere. Insistette ripetutamente fino a che, a quasi diciannove anni nel 1429, il capitano Baudricourt le concede una spada ed una scorta armata che la accompagnerà dal re Carlo VII. Così Giovanna parte nuovamente alla volta di Chinon. In questa occasione la giovane viene ammessa alla presenza del re, al quale lei subito ricorda che egli è re per volontà divina, e perciò lo invita a riprendersi i territori perduti a causa della guerra con l’Inghilterra quando il duca di Bedford, reggente di Francia per conto del re inglese Enrico VI, sconfisse i francesi ed esiliò il re Carlo VII da Parigi. La ragazza rivela al re la sua profonda conoscenza dei segreti politici e militari del regno, stupendo il re, il quale decide di affidarle un piccolo esercito e sostenerla nella sua impresa.

Giovanna viene trattata come una giovane nobile e le vengono dati un cavallo e dei paggi al suo servizio. Ella si veste come un giovane uomo, con abiti donati dal re Carlo VII. Riceve anche un vessillo con il giglio bianco, simbolo della Francia, e viene nominata “Chef de la guerre”, comandante militare.

Ci voleva proprio la volontà di Dio e la voce di Giovanna, una ragazzina di diciannove anni, la quale non fu accettata tre anni prima quando cercò un’udienza con il sovrano, per convincere il re, il quale finalmente la ascolta e capisce che è per volere divino che deve riscattarsi. Giovanna è carismatica, abile come un buon cavaliere, e coraggiosa come un leone. Sotto la sua guida l’armata riceve entusiasmo e fiducia nell’impresa di riconquistare i territori perduti.

Raggiunge Orléans e vince contro gli inglesi che si devono ritirare, dimostrando così le sue straordinarie doti di strategia militare. Poi si reca a Poitiers e Blois dove risulta sempre vincitrice, accompagnata dalla sua fedele scorta che le è sempre accanto per proteggere non solo la sua incolumità fisica, ma pure quella verginale. Conquista anche Reims dove il 17 luglio 1429 il re Carlo VII viene ufficialmente incoronato sovrano, Delfino di Francia, in presenza di Giovanna alla quale viene dato un posto d’onore.

L’anno seguente la giovane si reca con un piccolo drappello alla città di Compiègne, attaccata dai Borgognoni, per assistere nella difesa, ma durante l’attacco viene catturata da Giovanni di Lussemburgo e venduta agli inglesi, i quali la terranno prigioniera per circa un anno. Gli inglesi volevavno comprovare al processo che Giovanna era un’eretica e che aveva usato le arti magiche per sconfiggerli. Il processo al Tribunale dell’Inquisizione fu lungo, nonostante la sua pena fosse già decisa dal principio, ma ugualmente lei fu tenuta prigioniera e fu la Chiesa d’Inghilterra ad accusarla di eresia, come decise il vescovo Pierre Couchon di Bouvais, che era al servizio del Duca di Borgogna, fedele al re d’Inghilterra. Ma l’accusa prevalente e la più importante durante il processo fu che lei si era ripetutamente vestita da uomo, cosa assolutaente vietata nel 1430. Essendo inoltre accusata di essere una strega, meritava la morte sul rogo. Ulteriormente fu accusata di avere un’amicizia con il Duca Gilles de Rais, conosciuto come stupratore, torturatore, ed uccisore di almeno 140 bambini. Durante la tragica farsa del processo, Giovanna cercò di difendersi dalle accuse, ma i giudici erano già decisi a sopprimere la ragazza e la sua difesa non aveva alcun peso. Lei aveva offeso e sconfitto gli inglesi, ma soprattutto si era vestita e comportata da uomo in numeose occasioni, offesa considerata capitale.

Bisogna sottolineare che, tragicamente, il re Carlo VII non fece nulla per aiutarla e sollevarla dalla condanna, nonostante avesse riconquistato il trono di Francia proprio grazie a quella ragazza che sentiva voci ed aveva visioni divine. Giovanna d’Arco fu bruciata al rogo nella piazza del mercato di Rouen il 30 maggio 1431, a soltanto diciannove anni. Prima di morire estese il suo perdono a tutti e chiese di ricevere una croce.

I medici di oggi hanno deciso che “La Pulzella d’Orléans”, che sentiva voci dell’Arcangelo Gabriele e di altri Santi, era in reltà una schizofrenica, ma sta di fatto che, grazie al suo coraggio ed al suo comando, il Re Carlo VII riconquistò il suo regno. Il sovrano fece qualcosa dopo la morte della giovane per ristabilire la sua reputazione, ma ben poco: aspettò fino al luglio 1456 per ripristinare il giudizio su Giovanna d’Arco e ritenerlo nullo.

La Chiesa Cattolica beatificò Giovanna d’Arco il 18 aprile 1909 e poi Papa Benedetto XV nel 1920 la dichiarò Santa. I suoi interventi militari furono decisivi per la riscossa dei francesi, quindi il 17 giugno 2009 Giovanna d’Arco fu dicharata Patrona della Francia, in barba al giudizio degli psichiatri ed alle loro diagnosi di schizofrenia.

Oggi La Pulzella d’Orléans è amata, venerata, considerata un’eroina, ma ha dovuto dare la sua stessa vita ed essere bruciata viva, con un velo sul capo.

Stendardo di Giovanna d’Arco

9 marzo, 2024 – Renato Leban

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