Redazione- Nutro una profonda ammirazione per chi canalizza le sue energie, il suo impegno, la sua dedizione e, soprattutto, la sua passione nel creare qualcosa di rilevante a livello umano e sociale. Come ormai ben sapete, da sempre sostengo con immenso piacere chi si espone in prima persona nel dire un deciso “Basta!” ad ogni forma di abuso e di violenza, ingegnandosi in ogni modo nel concretizzare iniziative che mirino a smuovere le coscienze e a veicolare concetti essenziali e preziosi.
In tempi recenti mi sono imbattuta nella pagina facebook creativa di un’Artista, che scrivo di proposito con la “a” maiuscola poiché lo è in primis nell’anima, incarnando in sé quelle peculiarità speciali che contraddistinguono chi l’Arte ce l’ha nel cuore e si esprime con quella gentilezza e quella umiltà che oggigiorno non sono così frequenti da riscontrare, rendendola interiormente autentica e nobile.
Mi riferisco a Cristina Brezza, milanese che attualmente vive a Caltagirone, una donna dall’intenso percorso esistenziale che ha sperimentato sulla propria pelle l’atrocità della violenza, piombando nello sconforto più totale, da cui pensava di non riemergere più. Ha conosciuto appieno quel senso di tristezza, di delusione e di amarezza che l’hanno messa a dura prova.
È partita da quel dolore lacerante che, purtroppo, resterà nel ricordo e talvolta negli incubi, come un’antipatica cicatrice, ma è da lì che è rinata buttandoselo alle spalle e cercando, in ogni modo, di riempire di colore quel lacerante buio in cui era finita e che la stava divorando e spegnendo lentamente. Non si è mai arresa, persino quando pareva che tutto stesse crollando attorno a lei. Ha sempre continuato a darsi coraggio, provando a tenersi aggrappata con le unghie e con i denti a quella flebile speranza, a quella impercettibile luce, che in quel momento non vedeva e che temeva che fosse andata via per sempre. E invece no, lei si è rimboccata le maniche e ha continuato a lottare, ad evolvere interiormente, ad auto-analizzarsi e a darsi da sola le risposte, sviluppando nuove importanti consapevolezze. Cristina, con estrema resilienza, è riuscita a tramutare la sofferenza in qualcosa di costruttivo e di sublime, lo afferma lei stessa con la sua significativa definizione: “Alla violenza io rispondo con l’arte”.
Lei da anni si cimenta nelle opere più variegate, con ottimi risultati, grazie al suo infallibile buon gusto e alla sua certosina cura per i dettagli, ma ce n’è una che è diventata il suo cavallo di battaglia: la Pupetta! È nata come un bellissimo faccino dipinto a mano da lei su una sfera in ceramica, che funge da meraviglioso ciondolo, in grado di conferire quel tocco particolare e grintoso a qualsiasi outfit. Troviamo, però, anche altre versioni della Pupetta, tra cui: calamita, orecchini, portachiavi, spilla, pochette e tante sorprese con cui ci delizia di continuo.
La Pupetta è messaggera di forza, di rinascita, di consapevolezza e di strenua lotta contro la violenza. La Pupetta è il grido della donna che si ribella ai soprusi e alle mancanze di rispetto. La Pupetta è associata alla frase “Amati Sempre”, un importante monito che mira a ricordare costantemente quanto sia fondamentale amarsi ed essere consci del proprio inestimabile valore.
Se volete scoprire di più su Cristina Brezza, visitate la sua pagina facebook dove troverete tante interessanti informazioni su ciò che realizza:
https://www.facebook.com/CristinaBrezza1978/